Capitolo 6

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Ero molto in imbarazzo a camminare per le strade mano nella mano con uno sconosciuto. E poi mi venne il dubbio: ma i fantasmi si possono toccare?
-"ma tu davvero riesci a vedermi?" Domandai al ragazzo che continuava a tirarmi il braccio, per farmi camminare sempre più veloce.
-"riesco a vederti, sentirti e toccarti, ciò significa che o stai mentendo oppure..."
-"oppure?"
-"lascia stare, te ne parlerò più tardi, però per adesso vediamo se sei davvero morta". Mi strattonò fino ad una porta a vetri, tra due vetrine che mostravano l'interno di un negozio di dischi. Aprì la porta e mi fece segno di entrare senza accennare una parola.
Sulle pareti erano appoggiati decine di scaffali pieni di cd dalle copertine più svariate. In fondo al negozio c'era un bancone tempestato di adesivi di cantanti e gruppi musicali. Da dietro spuntò fuori un uomo, sulla sessantina, vestito con una T-shirt dei Nirvana e una bandana coi teschi sulla testa. L'uomo era grasso e alto, con larghe spalle, una barba grigia e vispi occhi azzurri.
-"ciao Bobby, io vado in camera mia okay?"
Il poveretto non fece neanche in tempo a salutare il ragazzo che ormai era già sparito. Una ventina di secondi dopo rispuntò fuori e, senza farsi vedere, mi fece segno con la mano di seguirlo. Attraversammo un piccolo atrio e salimmo le scale. Ci trovammo davanti ad una porta tempestata di adesivi rock. Il ragazzo aprì la porta, mi fece entrare e poi la richiuse dietro di se. La stanza, assomigliava molto a quella di mio fratello, la classica camera di un adolescente patito di musica. Il ragazzo aprì un'anta del grande armadio di legno dove era incollato uno specchio intero. Mi fece avvicinare e si mise dietro di me. Sullo specchio c'era il solo riflesso del corpo del ragazzo.
"Wow, è incredibile... Tu sei veramente morta..." A sentire quell'ultima parola, mi venne un conato di vomito.
"Da quanto tempo sei morta?"
"Credo 3 giorni fa..."
"E da quanto tempo sei in questo stato?"
"Io... Penso... Da stamattina... Credo."
"Come ti chiami?" Mi chiese.
"Silver, Silver Price" risposi in tono serio, quasi sottomesso.
"Piacere io sono Derek"

The Story Of Silver PriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora