"Dylan tu sei bello, simpatico e tutto il resto, ma diciamoci la verità: ti fai con la prima che passa basta che sia bella, abbia un bel culo e che abbia delle grandi tette. Non prendiamoci in giro per favore perché se mi segui così mi illudi. Infatti sono venuta qua per dirti di non seguirmi più" dissi tutto d'un fiato.
"Tu non mi conosci Chiara, se tengo a una persona posso cambiare. Ti prometto che cambio, smetto di andare con quelle troiette che ci sono scuola, divento più serio...in somma, sarò il ragazzo che tutte sognano" disse in un modo che mi sembrava sincero.
"E aggiungi anche che diventeresti anche più modesto" dissi scherzando.
"Ma non ci conosciamo nemmeno, cosa dovremmo fare scusa?" Dissi tornando seria.
"Potremmo conoscerci tanto per iniziare, e poi se vediamo che stiamo bene insieme le cose continueranno da sole" disse con un sorrisetto dolce tipo angelo, anche se quel ragazzo è tutto tranne che un angelo.
"Non mi piace quest'idea" dissi. Dissi così perché la relazione con quella sottospecie di merdina del mio ex era iniziata nello stesso modo e avevo paura che tutto accadesse ancora.
"Ho capito che tipo di ragazza sei. Tu sei una di quelle ragazze che con i genitori fa tutta la santarellina che ha paura di tutto e che non si vive la vita. Be sai un cosa? Io passo. E poi chi cazzo vuole passare il suo tempo con la cocca di papà tutta perfettina. Io non spreco tempo con una come te, che poi appena ti metti con uno inizi a crederti superiore a tutti solo perché hai un ragazzo. Fottiti. Ed esci da casa mia. Ora" disse arrabbiato. Ma poi io che cazzo avevo fatto?! Io non centravo nulla e ha fatto tutto da solo. Questo ragazzo qua si crea troppi problemi.
"Aspetta, puoi spiegarmi cosa ho fatto di male? No perché evidentemente non capisco" dissi cercando di capirci qualcosa.
"Esci. Da. Casa. Mia." Disse stringendo i pugni e cercando di trattenersi.
"Scusa ma non puoi spiegar..." non riuscii a finire la frase che mi prese per un braccio e mi trascinò verso la porta d'entrata. Gemetti di dolore quando mi strinse il braccio ma lui non mi lasciò andare e non allentò nemmeno la presa. Mi prese e mi portò fuori dalla porta di casa, sotto la veranda e mi disse:"Non osare mai più venire a casa mia e tanto meno parlarmi" detto questo mi chiuse la porta in faccia e mi lascio li fuori da sola.
Era buio e non sapevo dove andare perciò mi accasciai sui tre o quattro scalini all'entrata della villa e scoppiai a piangere. Sia per quello che mi aveva detto Dylan sia perché mi faceva un male pazzesco il braccio che mi aveva stretto. Solo quando un singhiozzo mi scosse il petto mi accorsi che ero sdraiata sugli scalini e che era ormai l'alba. Quindi chiamai un taxi e mi feci accompagnare a casa.DYLAN'S POV
Buttai Chiara letteralmente fuori di casa e poi dissi:"Non osare mai più venire a casa mia e tanto meno parlarmi".
Feci per andarmene in camera ma sentii qualcuno piangere fuori dalla porta, così mi affacciai alla finestra e vidi una cosa per cui mi sentii subito in colpa. Vidi Chiara accasciata sui gradini di casa mia a piangere scossa dai singhiozzi. Mi sppoggiai al muro, mi presi la testa tra le mani e mi sedetti per terra spaventato per quello che è avevo fatto. Non potevo fare del male anche a lei, ne avevo già fatto abbastanza alle persone a cui tenevo, almeno a lei non volevo farne.
Chiamai il mio migliore amico e gli chiesi di incontrarci al bar in centro:"Amico ci vediamo oggi verso le 17 al nostro bar?" Chiesi al telefono. "Certo amico. Ma è successo qualcosa?" Chiese lui. "Poi ti spiego tutto, fra. Ora devo andare, ci vediamo dopo. Ciao fra" dissi. "Okay a dopo fra, ciao" mi risponse lui e chiusi la chiamata.
Grazie al cielo che c'è lui. Siamo migliori amici dalla 4° elementare e ne sono felice. C'è sempre stato per me e non saprei ringraziarlo per le tante volte che mi ha aiutato e mi ha convinto a non fare troppe cazzate.17:00
Lo aspettai fuori al bancone del bar bevendo un birra.
"Amico! Come va?" Chiese Luca appena arrivò.
"Wee eccoti! Male credo...non so cosa fare" dissi. Lui mi guardò come per far si che continuassi, così feci. "C'è questa ragazza, Chiara, che mi piace. Lo so la conosco appena ma è bellissima e non so come comportarmi..." dissi. Lui scoppiò in una risata molto rumorosa. "Che cazzo ti ridi -dissi arrabbiato- non mi hai nemmeno lasciato finire"
"Scusa amico, continua" disse tornano serio. Era il migliore per questo: capiva quando facevo il cretino e lo faceva con me, ma capiva anche quando c'era qualcosa che non andava...a volte non in tempo ma lo capiva.
"È veramente bella, simpatica simpatica e tutto il resto, ma è troppo simile a lei, e non riesco a sopportarlo. Me la ricorda un casino nei modi di fare innocenti e ho paura che risucceda la stessa cosa. Non potrei sopportarlo. Oggi è venuta a casa mia e non sono riuscito a trattenermi, stava per succedere la stessa cosa e non posso permettermi che risucceda" dico cercando di stare calmo.
"Amico posso dirti una cosa?" Mi disse lui e io annuii. "Prima conoscila meglio e poi giudicala perché ora non la conosci bene e non puoi sapere se è veramente come lei. Questo è quello che penso" mi disse sinceramente.
"Grazie fra" dissi sorridendogli. "Sai che puoi sempre contare su di me amico" mi disse tirandomi una pacca sulla spalla.
Detto questo uscimmo e facemmo i deficenti in giro con i nostri amici, come facevamo di solito.
Quando tornai a casa erano ormai le 20:45 e decisi di ordinare una pizza alla pizzeria in fondo alla città. Mentre aspettavo la cena, iniziai a scrivere un bigliettino che avrei dato a Chiara domani. Così iniziai:
Scusa Chiara, veramente. Non volevo fare quello che ho fatto e me ne pento tanto. Ti prego vediamoci quando puoi che ti devi parlare.
DylanScritto questo lo piegai a metà e lo misi nello zaino.
GIORNO SEGUENTE
Ero agitato per il biglietto quindi le 5 ore della mattina passarono lente come non mai. Invece che ore sembravano anni.
Finalmente arrivò l'ora di pranzo e andammo tutti in mensa. Presi il mio vassoio e feci per andare al mio tavolo con i miei amici, ma fu in quel momento che la vidi. Era seduta al tavolo con delle altre ragazze. Lasciai il biglietto sul suo vassoio e me ne andai. Quando arrivai al mio tavolo la vidi che prese il biglietto e lo strappò. In 2 parti, 4 parti, 8 parti, 16 parti. Poi si alzò e senza averlo letto lo buttò nel cestino e uscì dalla mensa.
Ci rimasi di merda...
Non sapeva nemmeno quello che c'era scritto e allora che cazzo lo buttava...
Mi alzai di corsa e la seguii. Appena la vidi la raggiunsi e la presi per un polso. Lei si girò di scatto e mi guardo con uno sguardo pieno d'odio.
"Che cazzo vuoi ancora?" Mi disse arrabbiata...Spazio autrice
Questo capitolo è abbastanza lungo dai, mi piace. Fatemi sapere se vi piace o se c'è qualche errore grammaticale. Grazie mille♥
Ciauu♥
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L'amore rende tutto migliore
RomanceChiara è una ragazza timida, che ha paura di innamorarsi e di trovare il ragazzo sbagliato che la farà soffrire. Dylan è un ragazzo popolare, circondato da moltissime ragazze ma non ha mai trovato la ragazza giusta che gli faccia battere il cuore al...