CHIARA'S POV
"Buon compleanno, amore"
Non ci potevo credere. Non me lo sarei aspettato da lui, non pensavo fosse un tipo da queste cose.
Non mi sarei mai aspettata di ricevere un regalo del genere. I ragazzi che avevo avuto a Milano mi avevano trattato male, o se non male comunque prepotentemente. E mi ero promessa di non innamorarmi più per non soffrire più. Questo ragazzo mi ha fatto ricredere, e ci è riuscito molto bene.
"Perché non dici niente? Non ti piace vero? Ecco lo sapevo che non dovevo farlo, rovino ogni momento. Non ti piace, dovevo saperlo..."
"Zitto, l'unica cosa che rovini è questo momento se non stai zitto" dissi senza lasciarlo finire prima che dica altre cazzate.
"Ma non parli...e ti è scesa una lacrima. Non ti piace, dillo...non mi offendo" disse demoralizzato.
Non mi ero assolutamente accorta della lacrima scesa mentre pensavo al mio passato. L'asciugai velocemente e mi fiondai sulle sue labbra, il mio piccolo rifugio segreto, in un bacio dolce e appassionato e appena dopo dissi:"È stupendo. Non parlare più"
Sorrise. Quel sorriso. Uno di quei sorrisi veri, che ti scaldano il cuore. Contagiosi.
Gli sorrisi mentre lui usciva dalla macchina e veniva ad aprirmi la portiera.
"Vogliamo andare a mangiare, dolce signorina?" Chiese mentre apriva la porta del passeggero.
"Ma certo, dolce signore" dissi rispondendo con un grande sorriso.
Già da fuori, il ristorante sembrava uno di quelli in cui non entri a meno che non sei ricco sfondato, dentro poi non ne parliamo. Tavoli che sembravano costosi, sedie che sembravano costose, bicchieri e posate che sembravano costosi, tovaglie che sembrano costose. Tutto che sembrava costoso, persino i clienti. Le donne diamanti addosso e uomini con gel sui capelli e giacca e cravatta, eleganti.
"Tesoro sei ferma in mezzo al passaggio...andiamo più in là così puoi guardare senza bloccare la fila" mi disse Dylan tranquillamente risvegliandomi dal momento in cui ero imbambolata ad ammirare la bellezza del posto. Divenni tutta rossa in faccia e mi spostai più a lato subito dopo essermi girata e aver guardato la gente che aspettava infastidita dietro di me.
Un cameriere ci accompagnò ad un tavolo, squadrandoci dalla testa ai piedi. Che c'è, non ha mai visto due ragazzi? Ma io dico, l'educazione di non fissare la persone non gliel'hanno insegnata?
Il tavolo era in una parte riservata del ristorante, in un angolo dove c'erano dei divanetti così che ci sedessimo uno di fianco all'altro . Appena ci sedemmo ci portarono i menù che comprendevano anche quelli cibi costosi. Non avevo mai visto piatti così costosi, nemmeno quelli più complicati che avevo visto. Iniziai a preoccuparmi di come avremmo pagato, così chiesi. "Dylan ma come pensi che possiamo pagare un ristorante così costoso? Io non ho abbastanza soldi nemmeno nel salvadanai...."
"Sh. Prima sono stato zitto io e ora stai zitta te perché se non stai zitta rovini il momento" mi interruppe Dylan imitando la mia voce. Gli feci la linguaccia e poi mi sorse un dubbio. Un altro. Chi avrebbe pagato? Così chiesi anche questo. "Dio santissimo, quante paranoie ti stai facendo. Ti ho portata qui io e non pensare nemmeno per sogno di pagare. E non tirare nemmeno fuori il portafogli, tanto non ti servirà per tutta la serata" concluse Dylan quando vide che stavo tirando fuori il portafogli dalla borsetta. Aprii la bocca per ribattere ma mi precedette. "Zitta, è il tuo compleanno, almeno questo regalo fattelo fare, no?!" Disse tirandomi una leggera gomitata scherzosa. Ecco.
"A proposito, come hai fatto a sapere del mio compleanno?"
"A proposito, perché non mi avevi detto del tuo compleanno?"
"Ho fatto la domanda prima io, devi rispondere prima tu" dissi mettendo un finto broncio.
"I fratelli possono amche promettere di tenere la bocca chiusa, ma se i fidanzati chiedono, loro parlano che è una favola" disse con un sorriso compiaciuto in volto.
"Si si...- pensai un attimo e poi dissi -ti ha fatto la ramanzina su come comportarti e si dove mettere le mani quando saremmo usciti vero?" Dissi scoppiando a ridere quando, dopo questa frase, mise un finto broncio sconfitto.
"Chiara come sei pignola, non importano i dettagli, su" disse frettolosamente. Scoppiai in una fragorosa risata che fece girare molte teste nella mia direzione, ma talmente ero felice della serata che non ci feci caso è lì ignorai.
Il cameriere arrivò dopo due minuti circa e noi non avevamo ancora aperto il menù, così ordinammo la prima cosa che ci capito sott'occhio. Quando il cameriere, dopo un po, portò i piatti, rimanemmo sconvolti. Io mi resi conto di aver ordinato le lumache con qualcosa di strano sotto e Dylan si accorse di aver ordinato della carne al sangue. Io avevo una faccia schifata, lui aveva gli occhi a forma di cuore alla vista della carne. Io non mangiai, lui mangiò tutto spazzolamdo il piatto. Però anno il dolce lo ordini giusto. Presi due porzioni di tiramisù, Dylan prese quattro profiteroles. Mi accorsi oggi oggi più degli altri giorni quanto maiale fosse Dylan. Va bene che i maschi mangiano tutti tanto, ma così è troppo. Mi stupisco di come sia magro se mangia così tanto, che poi fa solo palestra, non fa altri sport. "Le invidie della vita" disse una vocina a me già conosciuta e irritante. "Fanculo. Zitta, please" pensai e stranamente si zittì.
Il resto della serata andò bene, anzi più che bene. Stupenda, ecco come fu quella serata. Ma come tutte le cose belle, anche questa sarebbe dovuta finire per poi tornare alla realtà. Mi accorsi che la bella serata stava per finire quando vidi Dylan chiedere il conto velocemente, sbiancando e controllando continuamente dietro le mie spalle. Aveva una strana faccia mista di panico, rabbia e frustrazione. Feci per girarmi quando mi prese per mano e mi condusse fuori dal ristorante, ma solo dopo aver pagato il conto ed avergli detto di tenersi il resto.
Mi fece salire in macchina quasi a forza tanto che dovetti dirgli che camminava troppo veloce e che mi teneva troppo forte il braccio.
Mise in moto e urlò un "vaffanculo" sbattendo la mano contro il volante.
"Cos'è successo li dentro Dylan?" Questa volta avrei preteso di sapere cosa stava succedendo.
"Niente" rispose aumentando la velocità. Superava quasi i 150 km/h.
"Allora, porca di quella troia, rallenta che mi fai venire un infarto!" Risposi urlando velocemente.
"Scusa" mormorò.
Seconda volta che Dylan si scusava...qualcosa non quadrava e se non voleva dirmi cosa succedeva con le buone, sarei passata alle cattive. Poco, ma sicuro.
Avevo un piano bene in mente ed ero più che certa che avrebbe funzionato. Se c'è una cosa che Dylan odia più di tutto è essere stressato e quando qualcuno gli da fastidio. "Questo si chiama sfruttare le debolezze degli altri" mi disse una vocina purtroppo a me familiare. "È per una buona causa. Non scassare" pensai ad alta voce.
"Che?" Chiese confuso Dylan. Ops. Avevo pensato ad alta voce.
"No niente stavo solo pensando" dissi ridendo nervosa. Dylan iniziò a guardarmi come se fossi un marziano spalancano gli occhi sempre di più e allontanandosi sempre più finché non gli feci la linguaccia e gli tirai un pugno sul braccio che logicamente non gli fece un fico secco.
Iniziai con l'accendere la radio e continuare a cambiare stazione. Sapevo che era una delle cose che gli dava molto fastidio. Il mio piano d'azione era iniziato. Dopo due minuti lo vidi stringere le mani al volante per trattenersi dall'urlarmi contro o dallo spegnere così violentemente la radio da prendere dentro il mio dito e rompermelo. Non voleva cedere eh? Bene, nemmeno io.
"Chiara, puoi smetterla per piacere?" Chiese a denti stretti.
"Di far cosa?" Risposi distrattamente. Mi guadagnai un'occhiataccia da parte di Dylan che poi spense la radio con un gesto veloce.
Niente irritazione? Bene, passiamo ad altro.
Mi stampai in volto un sorriso malizioso. Iniziai ad aprire un po lo spacco sul vestito e ad abbassare un po la scollatura davanti. Appoggiai una mano sulla sua coscia e iniziai a sporgermi verso di lui, mettendo in evidenza la scollatura già evidente.
"Non sei arrabbiato, vero amore?" Chiesi con la voce più provocante che avevo in corpo.
"N-no no" balbettò lui con voce roca dopo aver deglutito rumorosamente.
"Sicuro? Perché se no posso farmi perdonare in qualche modo..." dissi sempre con quella voce sexy che non sapevo nemmeno di avere.
"Chiara, sto cercando di guidare. Se non ti dispiace, possiamo parlare dopo?" Chiese Dylan cercando di reprimere di sé i suoi istinti animaleschi.
"Ma amore, io voglio 'parlare' adesso" dissi impuntandomi con voce abbastanza innocente e provocante da farlo cedere.
Sterzò violentemente e parcheggiò in modo orribile la macchina per avventarsi su di me. Sta volta era ceduto. Bingo. Appena prima che le sue mani andassero più in là di dove avrei voluto e prima che le sue labbra toccarono le mie misi una mano sul suo petto e lo fermai. Sorrisi. Lo guardai, e dissi:"Amore mio, vuota il sacco" dissi con un finto sorriso.
"Una ragazza piena di risorse da come vedo, eh?" Dissi sorridendo amaramente.
"Esatto, tante risorse quindi parla" dissi velocemente.
"E se non volessi parlare?" Chiese sorridendo.
"Beh sei libero di fare quello che vuoi". Detto questo mi tolsi di dosso Dylan, aprii la portiera della macchina e uscii. Dal finestrino abbassato gli dissi:"quando hai voglia di fare il ragazzo serio meno presuntuoso fammi un fischio okay?"
"Chiara torna in macchina dai. È buio, potresti perderti e in questa zona non gira bella gente durante la notte. Ti prego torna indietro" mi pregò.
"Tu mi racconterai di cosa diavolo ti sta succedendo da un po di tempo?"
"No Chiara, no. Te l'ho già detto e preferisco non parlarne" mi rispose Dylan. Bene, non vuoi parlare? "Okay" dissi indifferente. Aprii un po di più lo spacco sul vestito in modo da sembrare un'altra cosa e mi avvicinai all'orlo della strada.
"Porca troia Chiara, okay ti racconto tutto, ma vieni via da li che ti scambiano per una troia." Disse per poi girarsi e dire a bassa voce:"Non ci credo. Non ci posso proprio credere"
Entrai in macchina e chiusi un po lo spacco sul vestito.
"Parla" dissi sbrigativa.
"Okay, ma per spiegarti devo iniziare da quando avevo 11 anni" iniziò...Spazio autrice
Scusatemi, scusatemi, scusatemi a chiunque legga questa storia ma non avevo molte idee, poi mi è venuto in mente di fare così ed ecco qua il capitolo! Spero vi piaccia e se è così, mettete una stellinaaa
Scusate ancora.
Ciauu♥
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L'amore rende tutto migliore
Roman d'amourChiara è una ragazza timida, che ha paura di innamorarsi e di trovare il ragazzo sbagliato che la farà soffrire. Dylan è un ragazzo popolare, circondato da moltissime ragazze ma non ha mai trovato la ragazza giusta che gli faccia battere il cuore al...