DYLAN'S POV
"Amore mio, com'è andata a giorn..." Chiara non mi fece finire che mi zittì con un dito sulle mie labbra.
"Anche se inizi con un 'amore mio' o fai lo sdolcinato non mi dimentico che dobbiamo parlare, tesoro mio" disse imitantomi nel dire le ultime due parole.
"Eh lo so" dissi sconfitto. Sapevo che avrei dovuto dirle tutto, per non farla preoccupare se fosse successo qualcos'altro e sicuramente ne sarebbero successe di cose. Ma decisi di non dirle niente, per la sua sicurezza.
Mi guardò a braccia incrociate, aspettando che parlassi.
"Bhe...allora...c'era uno che aveva insultato Luca e...diciamo che mi sono arrabbiato, semplicemente" dissi incerto, sperando che se la beva.
E appunto..."Non me la bevo caro mio- la sua faccia divenne triste un momento -Non vuoi dirmi cos'è successo veramente o non puoi?" Chiese tristemente.
Decisi di farla stare fuori dai miei casini. Almeno lei.
"Non voglio prima di tutto, ma anche non posso, mi dispiace" dissi tutto d'un fiato. Vidi la sua faccia cambiare da triste a incazzata nera.
"C'è fammi capire. Tu mi vuoi come ragazza, ma non vuoi che sia partecipe della tua vita. Beh mi dispiace deluderti ma non starò a fare la ragazza ingenua che fa la finta tanta come quelle troiette che frequenti, perché non credere che non sappia che quando esci con i tuoi 'amici', in realtà bevi da tornare ubriaco fradicio e che ti sfugge una mano o due su quelle tette rifatte delle tue amichette che si aggiungono ogni volta alla tua compagnia. Quindi se a quello ci aggiungi il fatto che non mi dici niente di come ti ritrovi nella merda fino al collo. E si, dalla faccia che stai facendo...si, ho sentito abbastanza della conversazione tra te e Luca da capire che sei nei casini e che non vuoi nessun tipo di miei aiuti. Quindi se deve andare così, ciao caro, vai a chiedere aiuto alle tue troiette. Ci si vede in giro" cercai di non urlare le ultime due frasi, trattenendomi.
Mi volta di scatto e mi allontanai velocemente mentre sentii Dylan imprecare e chiamare il mio nome. Non mi voltai ma sperai che mi seguisse e mi fermasse nonostante quello appena successo.
Dylan era uno da cui non bisognava aspettarsi un gran che però i miei pensieri su di lui non erano mai sbagliati, e così fu anche quella volta.
Sentii una mano prendermi per le spalle e girarmi velocemente. Delle labbra dal sapore squisito che ormai erano diventate la droga più potente nella mia vita si appoggiarono dolcemente sulle mie, per poi passare da un semplice bacio a stampo a qualcosa di più dolce.
"Perdonami, ti prego. So che non mi comporto mai come dovrebbe fare un ragazzo adatto a te, che ti merita, ma sono egoista e lo sai benissimo. Sono abituato a prendere anche le cose che non mi meriterei.- sorvolai il fatto che mi paragonò a una cosa, perché sentire Dylan che si scusava non era una cosa da tutti i giorni -Quindi ti prego non abbandonarmi, resta con me. Sei l'unica persona con cui vorrei passare il mio tempo. Sono stronzo, lo so, ma ho un bisogno gigantesco di te, di sentirti vicina a me. Per il fatto di prima che non ti vorrei dire quello che succede è solo perché non sono pronto per fare questa cosa. Fino a qualche anno fa era tutto una merda e c'ero dentro fino al collo. Ora l'ho superato più o meno e non son pronto per riaprire questa ferita che è già quasi stata aperta di nuovo non per mia volontà, ma ti prometto, ti giuro su qualunque cosa vuoi che te lo dirò appena sarò pronto" mi disse con la voce appena appena incrinata.
Dalla mia faccia arrabbiata spuntò un mezzo sorriso furbo, solamente alzando gli angoli della bocca:"Non ho capito bene, potresti ripetere la parte dove parli di me?"
Non lo stressai sul fatto che non voleva dirmi cosa succedeva, perché capii che era un tasto dolente per lui e visto che tutti ne hanno, non è giusto infierire su situazioni come questa.DYLAN'S POV
Quella era una ragazza d'oro. Capì subito che quello era un tasto dolente per me.
Alzando gli angoli della bocca in un sorrisetto furbo disse:"Non go capito bene, potresti ripetere la parte dove parli di me?". Sapeva come alleggerire la situazione è farmi diventare felice e scherzoso in un batter d'occhio.
"Eh no cara la mia tenerissima, bellissima e dolcissima ragazza, hai sentito benissimo e poi...quale privilegio, nessuno al di fuori di Luca ha mai sentito delle mie scuse. Dovresti sentirti onorata" dissi ridendo e prendendola per mano. Rise. Quella risata, quella voce, quel profumo erano diventati la mia droga. Le droghe più potenti si prendono per mano. "Si si caro mio, le frasi fatte sono proprio utili delle volte vero?" Stupida, cretina e inutile vocina, lasciami il merito almeno di pensarle come se fossero mie.
"Ora che si fa?" Chiese improvvisamente dopo un minuto di silenzio.
Mi guardai intorno. Il piazzale davanti alla scuola era ormai vuoto. Mi venne subito un'idea.
"Tu aspetta qua, mi è venuta un'idea. NON muoverti" dissi marcando la parola non. Presi il telefono e composi il numero.
"Pronto" disse la voce attraverso il telefono.
"Salve, mi chiamo Dylan..."CHIARA'S POV
Prese il telefono e compose un numero a me sconosciuto.
"Salve, mi chiamo Dylan..." fu l'unica cosa che riuscii a capire dalla conversazione prima che svoltasse l'angolo.
Chissà cos'avrà in mente. Le sorprese mi avevano sempre messo ansia anche da piccola. Mi appoggiai al muretto appena dietro di me così da non stare in piedi come una scema da sola. Misi le cuffie, schacciai play sul telefono e chiusi gli occhi. Partì Love me like you do di Ellie Goulding. La canzone che rispecchiava la mia relazione con Dylan. Iniziai a canticchiare con la musica talmente alta da non sentire la mia voce. Verso la fine della canzone decisi di aprire gli occhi per vedere se Dylan aveva finito la chiamata ma non c'era nessuno vicino a me a parte la sua auto. Richiusi gli occhi e cambiai canzone. Night changes. "Una delle canzoni più belle che abbia mai sentito" pensai. Finì anche quella canzone e di Dylan non c'era anima viva. Adesso dietro l'angolo non si sentiva più solo la voce di Dylan, ma anche quella di una ragazza. Non poteva essere qualcuna con cui mi tradiva, non dopo le parole di oggi pomeriggio. Decisi di ignorare il fastidio e la gelosia che stavano iniziando a nascere dentro di me e continuai a canticchiare a canzone appena partita. Keep smiling dei Bars and Melody.
Dopo due minuti iniziai a sentire uno sguardo addosso. Aprii gli occhi trovai Dylan vestito elegante. Camicia stirata, giacca e pantaloni eleganti. Purtroppo era senza cravatta, ma ehi...era già tanto così. La cosa che non capivo era perché era vestito così.
"Sei molto intonata, sai? Dovresti mostrare a tutti quanto sei brava" disse con un sorriso sincero e dolce.
Arrossii. "Ah sei qui! Grazie...ma una domanda mi sorge spontanea, perché ti sei cambiato??" Dissi in un misto di imbarazzo e curiosità.
"Lo vedrai tesoro, ma prima tieni- mi porse un sacchetto di un negozio che sembrava molto costoso -vai nel bagno del bar a cambiarti, non puoi certo andare vestita così" disse con un finto sorriso innocente.
"Perché? Dove mi porti di così tanto costoso?" Dissi sorridendo senza capire il perché di quel sorrisetto che mi faceva andare in confusione ogni volta che lo vedevo.
"Lo vedrai piccola, ora vai a cambiati" disse conducendomi dentro il bar vicino con una mano che mi dava una leggera spinta per farmi camminare più velocemente.Quando uscimmo dal bar mi guardai allo specchio che era posto all'entrata. Quel vestito era stupendo. Blu notte, con un corpetto rigido a cuore e senza spalline. Nel sacchetto costoso, oltre a questo vestito c'era anche un paio di scarpe tacco 12 nere, stupende anche quelle.
Rimasti imbambolata davanti allo specchio finché non vidi Dylan al mio fianco, nel riflesso dello specchio, che mi cingeva la vita con una mano. Mi girai lentamente e guardai Dylan negli occhi. Sbattei più volte le ciglia che avevo ricoperto col mascara, poi mi avvicinai lentamente a lui fino ad avere la distanza di un moscerino tra noi e dissi con la voce più provocante che avevo:"Tesoro, mi sta bene questo vestito? Perché se no potremmo togliere qualche strato, o no?"
Gli si illuminarono gli occhi, ma poi sorrise e disse:"Tesoro mio, non ti dico dove andiamo". Anche se non ero arrivata all'obiettivo, fui soddisfatta di come era diventata roca la voce di Dylan e di come si era sforzato di rifiutare la mia finta proposta. Mi condusse fuori dal bar e aprì la portiera della sua Range Rover Evoque. Mi porse una mano per aiutarmi ad entrare senza stropicciare troppo il vestito e prima di chiudere disse:"Comunque piccola, sei troppo sexy di quello che avevo immaginato con quel vestito" disse con voce provocante. Arrossii immediatamente.
Entrò anche Dylan in macchina e accese la macchina, ma prima di partire tirò fuori una benda e me la mise sugli occhi. Cercai di toglierla ma una sua mano mi teneva ferme tutte e due le mie mani, perciò dopo qualche tentativo rinunciai.
Dopo circa venti minuti di viaggio finalmente ci fermammo e mi tolse la benda dagli occhi.
"Buon compleanno, amore"Spazio autrice
Heyy eccomi ancora, devo dire che questo capitolo mi piace. Se piace anche a voi mettete una stellinaaa :-* .
La foto in alto corrisponde al vestito di Chiara!
Spero vi piaccia, baci
Ciauu♥
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L'amore rende tutto migliore
RomanceChiara è una ragazza timida, che ha paura di innamorarsi e di trovare il ragazzo sbagliato che la farà soffrire. Dylan è un ragazzo popolare, circondato da moltissime ragazze ma non ha mai trovato la ragazza giusta che gli faccia battere il cuore al...