Dylan's pov
Mi svegliai alle 7:00 come tutte le mattine. Era già un mese che stavo con chiara ma oggi mi sentivo una sensazione strana addosso, come se mi dovesse succedere qualcosa di brutto. Lasciai perdere e mi preparai per andare a scuola. Chiusi la porta di casa e presi le chiavi per la moto quando sentii una voce familiare che non sentivo da qualche anno.
"Fratellino caro" disse una voce roca e familiare. No. Ti prego non ancora. Ora che ero riuscito a mollare tutto, lui ritorna.
"Vattene" dissi con un tono che non ammetteva repliche.
"Oh fratellino, ti sembra il modo di salutare tuo fratello dopo così tanto tempo che non ci vediamo? Ti sei svegliato con la luna storta caro?" Mi disse prendendomi in giro.
"Non rompere le palle con le tue solite battutine che non fanno ridere a nessuno. Cosa vuoi? Perché cavolo sei venuto di nuovo a rovinarmi la vita?" Dissi senza emozioni.
"Fratellino non voglio rovinati la vita. Voglio rendertela più spensierata!" Rispose con un falso sorriso dolce. "Ma non prendermi per il culo. Mi farai fare la fine dell'ultima volta. Zitto, gira sui tacchi e non tornare mai più" dissi freddo.
"No. Devi fare una cosa per me. O vuoi che ti mando in prigione? Scegli te" disse arrivando al punto.
"No invece, tu hai iniziato e tu lo finisci. Tu mi hai costretto a farlo. E poi dalla polizia non ci andresti mai perché arresterebbero anche te, quindi evita di dire stronzate" gli risposi io.
"Sai l'altro giorno ti ho visto insieme a una puttanella e mi chiedevo se magari me la presta per sta notte. Sai...ho voglia di divertirmi" disse così, come se nulla fosse.
"Come cazzo ti sei permesso di dire una cosa del genere. Ti sei visto poi? Non hai nessuna ragione di tirare in ballo anche lei- dissi, poi presi la mira e gli tirai un pugno dritto sul naso -Osa chiamarla ancora 'puttanella' e vedi come ti ritrovi castrato" dissi incazzato nero.
"Uh uh il piccolo si è agitato! Sentiamo un po...da quando tu hai relazioni serie? La tua reputazione arriva fino alle parti più remote del paese" mi chiese con un sorriso pervertito stampato in faccia.
"Cretino di merda, come ti permetti di insultarmi così. Tu sai che è tutta colpa di quella troia della tua ex-fidanzata che ti eri portato a letto quella sera senza nemmeno conoscerla. Quindi ora non venire a dire a me che sono un puttaniere perché il primo che dovrebbe rendersi conto di che merda è, sei tu. E ora vattene prima che ritrovi morto per terra in una pozza di sangue con tutta la faccia spaccata." Dissi in risposta, minacciandolo. Vidi il suo ghigno trasformarsi in uno sguardo di terrore puro e di rabbia, ma almeno non commentò nuovamente. Quindi prese e se ne andò.
Già alla mattina non avevo voglia di andare a scuola, se ci aggiungiamo questo fatto la voglia è pari a -182939382727383839, quindi rientrai a casa e misi giù lo zaino. Presi le chiavi della mia moto e iniziai a girovagare per la città, senza meta, senza casco, senza patente e a 173 km/h. Andai in un locale e rimasi li tutto il giorno.Sera
Ad un certo punto mi guardai intorno. Non capivo...cosa stava succedendo? Mi trovavo sdraiato per terra con un dolore lancinante alla pancia e a tutta la faccia. Ma che cazzo stava succedendo?! Poi mi sentii toccare la spalla.
"Cosa cazzo c'è!" Sbottai tutto d'un colpo girandomi.
"Io direi di guardare più che altro chi c'è, non cosa c'è"
Zitta vocina irritante e inutile alla società intera.
Quando vidi chi era sbiancai subito.
Mio fratello e uno dei suoi "amici" erano dietro di me con un sorriso maligno stampato in volto. Cosa ci facevano ancora qua?! Erano andati via!
"Cazzo ci fai ancora qua? Te ne eri andato. Cos'è, ti è venuto un lampo di genio e hai deciso di cambiare idea? Be vattene pezzo di merda che non sei altro" dissi alzandosi da terra ignorando il dolore lancinante a un occhio e al naso.
"Oh fratellino, vedo che il cazzotto sul naso ti ha fatto passare la sbronza" disse scoppiando in una risata maligna.
"Cosa?" Sbottai. Solo dopo mi guardai intorno e vidi che mi trovavo in una discoteca e che un grande gruppo di persone si era radunato intorno a noi, come succede nelle risse. E che palle però. Avevo smesso persino di fare risse e in un giorno che c'è sta sottospecie di essere vivente, neanche umano, sono già a una. Ha sempre avuto una brutta influenza su di me e questa cosa non mi andava più bene.
"Dimmi cosa è successo. Ora" gli dissi arrabbiato.
"Ma quante pretese fratellino. Solitamente direi di finirti, ma oggi sono buono e poi sei mio fratello, e un po di compassione ce l'ho per te" disse con un finto sorriso dolce.
"Non mi serve la tua pietà. Vai via ora" dissi piuttosto arrabbiato.
"No. Voglio farti compagnia ancora per un po" mi disse inespressivo.
"Lo hai sentito? Vattene. Ora" saputò qualcuno dietro di me. Mi girai di scatto e per fortuna vidi il mio migliore amico venirmi in aiuto. Io avevo una corporatura abbastanza sviluppata e facendo palestra avevo muscoli molto forti, ma io, in confronto a lui, non ero niente. Non era tanto grosso di stazza, ma i muscoli, fidatevi che ce li aveva. E anche tanti.
"Hu hu che paura. Un bambino come te non può fare paura dai...- disse rivolto al mio miglire amico -Dylan confidavo in te che almeno gli amici te li sapessi scegliere bene. Ma evidentemente mi sbagliavo. Non ti ha fatto bene stare con tipi come lui" mi disse con disprezzo.
Io e Luca ci guardammo un secondo e due cazzotti sincronizzati arrivarono in faccia a quel bastardo davanti a me. Il mio sulla parte destra della faccia e quello di Luca sulla parte sinistra. Lo guardammo accasciarsi a terra, spaventammo l'amichetto del cretino e ce ne andammo da quella merda di posto.
GIORNO DOPO
"Luca che cazzo è successo la dentro?! Ho solo ricordi sfuocati" Chiesi arrabbiato come non mai quando ci incontrammo per andare a scuola.
"È arrivato tuo fratello...scusa -disse guardandomi preoccupato- è arrivato lui e ha iniziato a insultati. Tu eri ubriaco, e sai che quando sei ubriaco non sei capace di controllarti. Allora hai iniziato a tirargli pugni, calci e chi più ne ha più ne metta. Sta di fatto che avresti potuto ammazzarlo se non fosse per quei suoi scagnozzi che si porta sempre dietro come delle ombre. Ti hanno fatto nero amico. Voglio dire, non so se ti sei visto allo specchio ma hai una brutta cera. Se tu vedono così tutte le ragazze scapperanno!" Disse Luca per cercare di sdrammatizzare la situazione, ma in quel momento, l'ironia era l'ultima cosa di cui avevo bisogno. Non riuscii a trattenermi dal borbottare in modo scherzoso qualcosa tipo "vaffanculo" e "bastardo come sempre".
Nel frattempo, senza accorgercene, arrivammo a scuola. In quel momento vidi Chiara avanzare verso di me. Ad un metro di distanza si fermò di colpo. Sbiancò. E azzerò la distanza tra noi vedendomi in contro correndo. "Oddio santissimo, che diavolo ti è successo? Cosa hai fatto? Era per questo che non rispondevi alle mie chiamate???" Disse pallida in volto. Mi aveva chiamato? Non avevo ancora avuto il tempo di controllare il telefono. "Si rincoglionito dei miei stivali, hai un telefono, perché cavolo non lo guardi mai..." mi disse una vocina a me nota. "Oh ma non mi rompere e stanne fuori dalle cose che non ti riguardano" pensai irritato. "HA HA HA NO BELLO MIO A ME NON PARLI COSÌ. E poi caro il mio Dylan, sono nella tua mente, e gli affari tuoi sono anche i miei. Ti ricoro chr siamo nella stessa mente, grande genio" disse sempre più irritante la vocina. Alla fine mi arresi."Okay okay ma non osare più interr..."
"Terra chiama Dylan. Ti ricordi almeno con chi stai parlando?" Disse Chiara sorridente.
"Ehm si certo, come no. Sei qui davanti a me, cime faccio a non sapere chi sei" dissi goffamente andando sulla difensiva.
"Si dai almeno sai cosa ho detto?" Chiese Chiara con aria di sfida.
"Si certo che lo so" le risposi facendole la linguaccia.
"Si si vediamo. Cosa ho detto?" Chiese ridacchiando. Le risposi frettolosamente grattandomi dietro il collo "Ehm no perché cioè voglio dire non è che non stavo ascoltando, è che be sai mi sono successe un po di cose e ho la testa da un altra parte e non vorrei che pensassi che..."
"Okay okay tranquillo gran figone, non ho mica detto che un tuo fratello ti ha menato mentre eri ubriaco" disse scoppiando a ridere così forte che in molti si girarono a guardarci male. Sbiancai all'istante appena sentì uscire quelle parole dalla sua bocca. Come cazzo faceva a saperlo! Le notizie non possono correre così veloci, porca miseria.
"Hei sto scherzando -disse dolcemente Chiara, per poi guardarmi storto e dire- mica è successo veramente, giusto?"
"Ehm noo, ma va, come ti salta in mente un'idea del genere. Pff non sono il tipo che fa queste cose! Mi sento profondamente offeso per quest'accusa. Io? Fare una rissa con mio fratello? Per carità, mai!" Dissi così velocemente che mi guardò con un sopracciglio alzato e disse:"Sarai pure bravo in tutto, ma a mentire fai letteralmente cagare. Lo sai vero?"
"Si, lo so" dissi con aria sconfitta.
"Racconta. Tutto." Mi disse dura.
Drriiiiiinnnn
Salvato dal suono della campanella! Evvai!
"Non ti salvi così facilmente da me, tesoro. Ci vediamo dopo le lezioni" mi disse con un sorrisetto soddisfatto.
"Okay, a dopo" le risposi.
In qualunque caso più tardi le dovrò rivelare tutto. Sia che lo voglia che non lo voglia, quella ragazza è un'arpia. È peggio della tortura quando diventa testarda. Diventa una piccola, irritante, odiosa creaturina. Iniziai a prepararmi mentalmente per dopo, ne avevo veramente bisogno anche solo pensando al futuro che mi aspettava.Spazio autrice
Scusate se non ho scritto per tanto, ma ero al mare...ed è estate!! :) spero che un capitolo più lungo ripaghi l'attesa. Mi raccomando votate, spero vi piaccia.
Ciauu♥
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L'amore rende tutto migliore
RomansChiara è una ragazza timida, che ha paura di innamorarsi e di trovare il ragazzo sbagliato che la farà soffrire. Dylan è un ragazzo popolare, circondato da moltissime ragazze ma non ha mai trovato la ragazza giusta che gli faccia battere il cuore al...