Odiavo quel genere di posto. La calca, il sudore dei corpi che si muovono l'uno contro l'altro, l'odore di alcool e altre sostanze che permeavano l'aria. Ancora non riuscivo a capacitarmi di come quei ragazzi, forse di poco più grandi di me, potessero trovare soddisfazione a partecipare a quel genere di serate. Probabilmente quella dove mi trovavo non era nemmeno una discoteca troppo conosciuta in quella grande città, ma nonostante questo niente aveva impedito a oltre trecento persone di affollare la sala cercando senza successo di farsi notare in quel mare di corpi.
Mi sforzavo di concentrarmi su ciò che mi circondava, mettendo a fuoco i diversi volti sconosciuti in quell'ambiente tanto ostile, senza badare al rombare acuto e assordante delle casse a tutto volume. Dovevo ricordarmi che ero lì per un motivo preciso e che dopo quasi due mesi, finalmente, ero riuscita a trovare quello che stavo cercando. Ancora poche ore e sarei riuscita a mettere fine a diversi anni di omicidi irrisolti e vittime innocenti, se solo mi fossi sbrigata ad individuare tra tutte quelle persone il colpevole.Finii con un ultimo lungo sorso la birra che avevo posato sul bancone davanti a me e osservai con attenzione la fila di tavoli che circondavano la pista da ballo. Ero quasi sicura che avrei trovato lì il mio uomo, probabilmente intento a cercare una nuova vittima. Una ragazza troppo ingenua che non era riuscita a regolarsi, forse quella sera per la prima volta. Inconsapevole che per lei poteva essere l'ultima.
Era questo il suo modus operandi. Abbordava ragazze indifese nei pressi di qualche festa e a fine serata le conduceva nei vicoli limitrofi bui e poco frequentati, per consumare il suo pasto. E' questo quello che fanno tutti i vampiri, o almeno i vampiri che ho incontrato io.Non mi fece attendere a lungo. Dopo circa dieci minuti di ricerca, vidi un ragazzo ben piazzato sulla trentina, che avvolgeva con un braccio una ragazza dai corti capelli rossi che lo guardava con aria sognante. Scossi la testa a quella vista, non potevo credere che non si accorgesse di chi avesse davanti. Anche non sapendo dell'esistenza di quel crudele mondo parallelo abitato da strane e crudeli creature, come poteva non accorgersi dello sguardo gelido e calcolatore che l'uomo le stava rivolgendo?
Ma per fortuna non tutti erano così sprovveduti. Alcune persone erano a conoscenza della vera faccia del mondo, e seppur con pochi mezzi a loro disposizione, provavano a far di tutto pur di combattere quell'oscurità che attanagliava l'umanità. Di certo non potevo dire di essere orgogliosa di far parte di quella ristretta cerchia. A volte desideravo ardentemente essere solo una delle tante persone ignare che abitavano la terra, ma il destino per me non era stato così favorevole.Mi alzai in piedi, cercando di non scontrarmi con i diversi ragazzi che ormai completamente ubriachi si buttavano sul bancone chiedendo altro da bere. La coppia si stava avviando all'uscita, probabilmente il vampiro si era stancato di aspettare e aveva deciso di iniziare la sua cena. Mentalmente corsi al coltello nascosto dentro lo stivale che portavo quella sera. Nonostante sapessi che avrei dovuto mischiarmi con quelle persone all'interno del locale, mi ero rifiutata di indossare completi succinti o scarpe con il tacco a spillo. Avevo optato invece per dei semplici pantaloni neri aderenti, alti stivali, e una maglietta a maniche corte bordeaux coperta da un giacchetto di pelle. Molto comoda per prendere a calci un dannato vampiro, un po' meno per fare colpo su uno dei tanti ragazzi presenti.
Un violento colpo alla spalla destra mi fece sobbalzare e mi lasciai andare ad una non molto delicata esclamazione mentre cercavo di capire la fonte di quel contrattempo. Un ragazzo era stato spintonato verso di me e data la sua precarietà sulle gambe immaginavo che non fosse del tutto lucido.
"Scu..scusami, mi hanno spinto" Cercò di spiegare il ragazzo una volta trovata una posizione abbastanza stabile. Gli lanciai un'occhiata veloce cercando di far trasparire la mia fretta e la mia irritazione, tornando poi a concentrarmi sulla coppia che stavo seguendo. Troppo tardi. Pochi passi mi separavano dalla porta e il tempo che avevo perso in quella colluttazione aveva concesso ai due di uscire fuori e di interrompere il mio contatto visivo.
"Dannazione!" Urlai più a me stessa che ad altri, accelerando il passo verso l'uscita per quanto mi fosse possibile.Una volta raggiunto l'ingresso, ripresi finalmente a respirare. Nonostante la mia attenzione fosse mirata all'inseguimento, feci un sospiro di sollievo una volta raggiunta l'aria aperta. Anche fuori dal locale erano ammassate decine di persone, alcune si accingevano a tornare a casa dopo una notte agitata, per altri invece la serata era appena cominciata. Impiegai diversi minuti per guardarmi intorno alla ricerca di una chioma rossastra, ma il vampiro non aveva perso tempo. Dovevo sbrigarmi e trovarli prima che lui iniziasse a morderla, altrimenti non ci sarebbe stato niente da fare per la povera ragazza. Un solo morso, per quanto insignificante, l'avrebbe trasformata in una creatura della notte che avrebbe poi causato ulteriori vittime. L'unica cosa da fare per evitare che ciò accadesse in quel caso, sarebbe stato bruciare i suoi resti. Ma non avrei complicato così le cose, avevo intenzione di salvare quella ragazza dal suo destino segnato, lo avrei sicuramente preso prima.
Iniziai a correre seguendo la strada, ispezionando le vie laterali che circondavano quel vecchio edificio allestito a discoteca. Non potevano essersi allontanati troppo, la fame lo avrebbe costretto a fermarsi e a cercare un luogo riparato. Continuai a camminare per pochi minuti, fino a quando finalmente non sentii delle voci provenienti da un vicolo non molto lontano.
"Forza piccola, non fare la timida" Stava dicendo il vampiro con voce dura.
"Non sono timida.. Ma non voglio farlo su un sudicio muro" Rispose la ragazza tentando inutilmente di apparire sensuale dopo diversi drink.
"Non sai che è più bello così..."
Non potevo aspettare oltre. Cercando di non fare rumore, tirai fuori dallo stivale il coltello che mi sarebbe servito per ucciderlo. Non è semplice uccidere un vampiro, non basta ficcargli un paletto nel cuore come si legge nei libri. Bisognava staccargli la testa, per quanto cruento e orribile possa sembrare, è l'unica cosa in grado di fermarlo. Fare questo o usare il fuoco, ma non mi era sembrata una buona idea appiccare un incendio nel bel mezzo di una strada. Girai l'angolo per entrare nel vicolo e scorsi subito due figure appoggiate al muro. Il vampiro teneva stretta la sua preda e si stava pericolosamente avvicinando al suo collo, mentre lei probabilmente pensava che volesse solo baciarla o divertirsi.Velocemente e facendo meno rumore possibile mi avvicinai alle sue spalle, pronta a dare un colpo netto proprio sotto al suo collo. Ma non è facile prendere di sorpresa un vampiro con un super udito.
Proprio appena alzato il coltello, con uno scatto veloce si girò verso di me, abbandonando l'attenzione verso la sua preda che ignara di tutto stentava a capire quanto stava succedendo. Tentai di colpirlo ugualmente sotto il viso, ma venni subito bloccata dal suo braccio che veloce come un fulmine cercava di impedire il mio assalto. Con la mano ancora libera assestai un pugno alla sua mascella destra e nonostante riuscì a mandare il colpo a segno, non diede i risultati sperati.
"E tu che cazzo vuoi" Disse come sputando fuori le parole tra i denti, poco prima di colpirmi allo stomaco e facendomi volare dall'altra parte della strada, dritta verso il muro opposto.
"Credo che sia giunta l'ora di spuntarti un po' i canini" Risposi mentre mi rimettevo in piedi ignorando le fitte alla schiena. Non era certo la prima battaglia a cui partecipavo, avevo rispedito all'inferno diverse creature e ogni volta avevo dovuto lottare duramente per farlo. Ormai ero abituata al dolore fisico e mentale. Nonostante non facesse mai piacere essere scaraventata via come una bambola di pezza.
Cercai di ignorare la ragazza dai capelli rossi, che in preda allo shock si era accasciata per terra e piangeva sommessamente invocando aiuto e mi buttai nuovamente in avanti, usando l'arma che ero riuscita miracolosamente a non farmi volare via dalla mano. Dopo qualche colpo a vuoto riuscì finalmente a colpirlo al braccio. Non era una ferita superficiale, ma una di quelle che sicuramente avrebbe previsto diversi punti di sutura per guarire. Non che a lui importasse ovviamente, tempo pochi minuti e sarebbe tornato come nuovo. Continuammo a lottare senza sosta, ma poco dopo era già chiaro come sarebbe finito lo scontro. Non si poteva di certo dire che fosse un vampiro dedito al combattimento. Ero riuscita ad incassare solo due colpi, uno al petto e uno alla spalla senza però apportare grossi danni, forse solo qualche livido. Non era stato così fortunato il mio avversario, con una spalla che sanguinava copiosamente, un occhio tumefatto e un rivolo di sangue che gli sgorgava dalla bocca. Sapevo che la sua condizione non sarebbe durata a lungo, dovevo sbrigarmi e mettere fine a tutto."Penso che da oggi in poi smetterai di mangiare in piedi" Dissi pronta a sferrare l'ultimo attacco con il mio coltello. Non mi aspettavo di certo una sua reazione, ma rimasi sconcertata a vederlo ridere rumorosamente mentre mi guardava con aria di sfida.
"Cosa?" Sapevo di non dovermi distrarre durante una lotta, ma ero rimasta spiazzata dal suo comportamento. Non era di certo quello di un vampiro che stava per essere decapitato e rispedito all'inferno.Un'esitazione di troppo. Un rumore dietro la mia schiena. Un urlo e un forte dolore dietro la testa. Poi il buio.
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La cacciatrice con le ali
ParanormalE' un mondo pericoloso quello in cui vive Strawberry, 19 anni. Forze oscure e maligne provenienti dall'inferno si nascondono e vivono tra gli uomini, e solo poche persone sono a conoscenza di questa crudele realtà. Sono cacciatori, ed utilizzano tut...