Le lettere che mi avete portato via

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16 ottobre, 2008


Il vapore che si sollevava dalla tazza era come un tocco affettuoso. Inspirò a occhi chiusi il profumo del tè nero che aveva corretto con qualche goccia di latte. Trovava che il latte migliorasse qualsiasi cosa. Tisane, dolci, caffè. Persino il suo umore, a volte. Quando le giornate erano particolarmente brutte le bastava rintanarsi sotto le coperte o sul divano con una tazza di latte caldo per sentire la pressione allentarsi. Quella mattina, però, neanche il suo ingrediente segreto sembrava funzionare.

Riley rovesciò la testa all'indietro. La nuca sprofondò nel cuscino che aveva sistemato dietro la schiena. Indossava una maglietta e un pantaloncino, ma i capelli bagnati erano ancora avvolti nell'asciugamano con cui li aveva fasciati dopo essere uscita dalla doccia.

Aveva trascorso quasi un'ora sotto il getto d'acqua bollente, chiedendosi perché mai dovesse lasciare quei due metri quadri così accoglienti. Avrebbe voluto che i fumi caldi le annebbiassero i pensieri tanto quanto la vista ma, come ormai aveva abbondantemente constatato negli ultimi giorni, non era più padrona della mente di quanto non lo fosse del proprio cuore.

L'International Illustration of Photography, Eleonor, la scadenza... C'erano così tante cose su cui avrebbe dovuto concentrarsi. Era un'occasione che altri sarebbero stati ben felici di avere al suo posto e lei le stava dando un calcio come se ne fosse schifata. O, almeno, questa era l'impressione che con ogni probabilità stava dando a Eleonor e alla commissione.

Forse stavano pensando che non fosse così diversa da quelle piccole stelle della musica, del cinema o di qualsiasi altro palcoscenico, che dopo avere racimolato un po' di successo prematuro pensano di essere al di sopra dei comuni mortali. E a quel punto sarebbe stato un vero piacere rispedirla nell'anonimato da cui era venuta fuori. Perché, bisogna ammetterlo, non c'è niente di più gratificante che dare una bella lezione d'umiltà a un piccolo presuntuoso a cui un po' di fama abbia dato alla testa.

Le dita di Riley si strinsero attorno alla tazza. Prima di conoscere Autumn non aveva mai preso sul serio in considerazione l'idea di poter diventare una fotografa professionista, figurarsi tanto importante da esser chiamata per servizi e mostre in giro per il Paese. In fondo, il mondo è pieno di persone ferite da sogni che non si sono mai realizzati. Quanti pittori non potevano aspirare a nulla di più di qualche dipinto per i turisti da rivendere a Montmartre la domenica mattina? Quanti scrittori erano professori del liceo con un romanzo nel cassetto che non avrebbe mai visto la luce del sole?

Autumn. Era stata lei a spingerla. L'entusiasmo e la fiducia incondizionata nelle sua capacità l'avevano convinta a non vergognarsi più della propria passione. Le aveva indicato una strada che forse non avrebbe mai avuto il coraggio di seguire se quel giorno non fosse entrata nel laboratorio dove stava scontando la punizione.

La tv all'altro capo della stanza attirò la sua attenzione. Aveva impostato il muto per non essere seccata da quei fastidiosi spot pubblicitari che ormai le impedivano di vedere qualsiasi film vagamente interessante, ma per fortuna la sigla del programma che stava aspettando era così appariscente da non aver bisogno della musica d'accompagnamento per farsi notare.

Riley alzò il volume, ansiosa di non perdersi neanche una parola. Era il notiziario delle 8 del mattino e aveva già una mezza idea su quale sarebbe stata la notizia di apertura.

Il conduttore con l'orrenda camicia a quadri bianca e la giacca verde militare non deluse le sue aspettative. La fotografia di Autumn apparve sul lato dello schermo come aveva fatto la sera che Julian l'aveva amichevolmente invitata ad aggiornarsi sulle ultime novità locali.

I suoi occhi fissarono lo schermo per i successivi dieci minuti, mentre la sua mente teneva occupata pensieri che avrebbero potuto sovrastare la voce del cronista. Non le ci volle molto per capire che sarebbe stato solo uno spreco di tempo, tra immagini già viste e frasi già ascoltate, ma guardò comunque l'intero servizio dall'inizio alla fine. Oltre a un paio di volontari che avevano preso parte alle ricerche, era apparso sullo schermo anche il capitano Foster - aveva completamente rimosso il nome dell'uomo che stava seguendo il caso di Autumn a Barn - e aveva ribadito che «non ci sono aggiornamenti sulla ragazza che ha deciso di levare le tende».

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⏰ Ultimo aggiornamento: 4 days ago ⏰

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