Chapter 10.

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Sono passati due giorni, e ancora non mi sono arrivati i poteri.
Comincio a credere i non essere io la ragazza di cui parla la leggenda.

Insomma, magra, quasi piatta, faccia da cucciolo, e capelli sempre come dicono loro.

Il punto è che non mi piaccio. Non mi piace niente.
È questo il mio pensiero mentre mi fisso attraverso lo specchio d'acqua.

Crystal, neanche lei ha nulla al momento.
E la cosa brutta è che, come lo sciamano mi ha spiegato, che i poteri di tutti si annullano con Drapion.

Allora, cosa può fare la ragazza leggendaria contro un uomo malvagio che sa dominare tutti gli elementi?

Ho bisogno del Grifone, ma non si è fatto vedere. Sospiro, ed esco dalla mia capanna camminando per il villaggio.

Ci sono bambini che giocano coi cani, fuoco acceso, coppie in tenda e io qui, da sola.

O meglio, voglio stare da sola.
Ho cacciato Crystal prima... Avevo bisogno di starmene un po' coi miei pensieri.

Mi dirigo poco fuori il villaggio, e di sfogo a i miei pensieri, a tutto.
Inizio a singhiozzare e mi avvio verso un albero più lontano, sedendomici ai piedi, e mi passo piangendo le mani fra i capelli.

Sento uno strano fruscio e alzò gli occhi a guardare la chioma dell'albero che si sta lentamente riempiendo di fiori.

Questo salice piangente, è uno degli alberi sopravvissuti all'attacco di Drapion.
Mi sento così protetta qui sotto.

"No Cameron! Non mi piace questa storia!" Una voce calda e femminile mi fa alzare lo sguardo verso il villaggio.
Ci sono Cameron e una donna, e mi si stringe il cuore.

"Tesoro..." Sospira lui, carezzandole una guancia. "È la prescelta. Capisci? Io amo solo te."
Le loro labbra si toccano e le lacrime sgorgano ininterrottamente dai miei occhi fino a bagnare il collo.

Tutto ciò che abbiamo passato... E la frase che mi aveva detto sul campo? Non significava niente?

Mi lascio sfuggire un singhiozzo più alto degli altri e loro si girano verso di me.

"Esmeralda?"
Mi alzo e corro via come una furia e ho sentito dire a Cameron un "ci penso io."
No che non ci pensi tu.
Salto un tronco caduto e delle radici che escono dal terreno, correndo a più non posso fino ad inciampare su una radice più spessa delle altre.

Alzo gli occhi e mi guardo intorno.
Sono nel cuore della foresta.
Mi alzò lentamente avvicinandomi quasi incantata.

C'è un tronco tagliato e sopra di esso una meravigliosa gemma blu, chiusa in una teca.

"Quella... È la gemma per evocare il Grifone..." Ansima il ragazzo dietro di me.

Sussulto e lo guardo male.
"Vai via."

"Esmeralda... Devi ascoltarmi..." si avvicina e mi allontano velocemente fino a sbattere la schiena contro un albero.

"Non voglio sentire una parola da te. Vi ho sentiti. Tu mi hai usato e basta. Non ti voglio più vedere." Singhiozzo coprendomi il viso con le mani.

Lo sento sospirare e lo vedo tra le dita che prova a toccarmi.

"No! Non mi toccare! Non mi toccare!" Urlo scuotendo la testa forte e provando ad allontanarlo.

Si sente un botto e ci giriamo verso la teca.

Si è spaccata e ora la gemma è illuminata e gira vorticosamente su sé stessa, in aria.

"Le tue grida..." Ansima. "Hai chiamato il grifone. Se non sai controllarlo, siamo tutti spacciati."

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