Sei solo un'adolescente, acida che della vita non ha capito un bel niente.

Le parole che continuano a ripetermi tutti da mesi. Ma alla fine quelli che non hanno capito un bel niente sono loro. Io non ci sono nata acida, le persone mi hanno resa acida con il tempo. Io non ci sono nata stronza, le persone mi hanno resa stronza con i loro assurdi comportamenti.
Eh comunque alla fine a essere gentile non ci guadagni un cazzo, anzi ci stai ancora più male, perché le persone si approfittano, e se sei come me che dalle persone ti aspetti troppo bhe allora buona fortuna perché la sofferenza sarà all'ordine del giorno.

L'unica cosa che affievolisce il mio dolore è la musica. Perché alla fine se ci pensi bene la musica è l'unica che non ti dice mai di no o che in quel momento ha da fare, per te ci sarà sempre, ti capisce, in un certo senso canta i tuoi sentimenti e ti ascolta senza dirti mai di no.

"Julia?"

Mia mamma mi chiamò staccando bruscamente un auricolare dal mio orecchio.

"Cosa c'è?"

Chiesi io infastidita.

"C'è che sei sempre attaccata a quelle cuffiette, non è possibile vivi un po nella vita reale."

Quelle parole mi ferivano più di cento coltelli, ma tanto lei non se ne renderà mai conto.

"Comunque ora andiamo a casa di Bobby okay? Così conosciamo anche il figlio, mi pare si chiami Niall o qualcosa del genere, per favore ti chiedo solo una cosa non farmi sfigurare."

Annuendo mi misi le cuffiette nelle orecchie e cercando di non pensare alle parole di mia mamma provai a pensare a qualcos'altro.

Bobby Horan era un uomo che mia mamma aveva conosciuto durante una conferenza a Londra e da quel momento hanno iniziato a frequentarsi.

Ma il grande dilemma qui è che lui vive a Londra e mia mamma stava a Liverpool, quindi dopo appena 6 mesi hanno deciso di andare a vivere assime e ovviamente io devo seguire mia mamma quindi bhe spero che le cose a Londra vadano meglio di come sono andate a Liverpool.

Mia mamma parcheggiò davanti ad una grande villa con un cancello in ferro battuto.

Scesi dalla macchina, presi la mia valigia e la lasciai davanti al cancello, mia mamma suonò il campanello e dopo pochi minuti Bobby ci venne ad aprire.

"Ciao ragazze, com'è andato il viaggio?"

Chiese lui tutto felice, abbracciò mia mamma e mi salutò con un gesto svelto della mano.

"Bene. Vado a farmi un giro."

Disse io.

"Si si vai pure."

Disse mia mamma senza neanche guardarmi, probabilmente non ha capito niente di quello che ho detto.

Il cielo è schifoso, tra un po inizierà a piovere, ne sono sicura. Il punto è che a me piace la pioggia solo quando sono dentro casa e la guardo dalla finestra, ma se sono fuori e mi prendo un acquazzone allora non va affatto bene.

Vidi un muretto non era troppo alto quindi decisi di salirci.

Cercai nella mia borsa nera il cellulare e le cuffiette ma non trovai niente.

Cazzo le ho lasciate in macchina.

Sbuffai e mi guardai un po in giro.

All'improvviso vidi due ragazzi uno biondo e uno moro venire verso di me.

Quello biondo indossava una maglietta bianca con degli skinny jeans e il moro indossava una maglietta dei nirvana da cui si potevano vedere i suoi tatuaggi neri.

"Ehi piccola, non ti ho mai vista da queste parti, sei nuova?"

Mi girai e osserva il ragazzo dai capelli scuri. Si era appoggiato al muretto pensando di fare il duro.

"Scusami? Non mi chiamo piccola, ho un nome."

Dissi io sbuffando.

"Aggressiva la ragazza, okay io sono Zayn Malik."

Lo scrutai dall'alto al basso, aveva degli occhi bellissimi, neri, profondi che si sposavano perfettamente con la carnagione ambrata.

"Julia Bradshaw." Dissi io e continuai "E si sono nuova."

"Zayn dobbiamo andare mio papà ci sta aspettando."

Disse il ragazzo biondo mettendo una mano sulla spalla di Zayn.

"Bhe Bradshaw, ci rivedremo presto me lo sento."

Disse lui con un sorriso malizioso.

"Ti piacerebbe Malik, ti piacerebbe."

Replicai io ridendo.

Quando vidi i due ragazzi svoltare l'angolo scesi dal muretto e mi stiracchiai per bene, il viaggio mi aveva sfinita.

Presi la strada che portava verso la casa di Bobby, quando sentì un tuono, dopo poco ne sentii un secondo.

Dopo un minuto il diluvio universale scese dal cielo.

I miei capelli corti e rossi erano diventati orribili, sentivo che il mascara mi stava iniziando a colare per non parlare dei vestiti, tutti zuppi.

Arrivai al cancello e lo trovai aperto, corsi verso il portone in legno e bussai.

Stavo controllando che le mie Superga nere non si fossero rovinate quando qualcuno mi aprì la porta, alzai la testa e vidi due occhi neri che mi guardavano sorridendo.

"Ti avevo detto che ci saremmo rivisti piccola."

Lo riconobbi subito.

"Cosa cazzo ci fai qui tu?"

Stole my heart ||Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora