"I got all I need when I got you and I
I look around me and see sweet life"
8
Appena uscita dal portone di casa di Bea, decido di telefonare Cam, per sapere di che genere di aiuto ha bisogno. Risponde dopo pochi squilli ‹Mi spieghi che razza di cavaliere ha bisogno di aiuto?› gli chiedo, non lasciandogli nemmeno il tempo di dire "Pronto" ‹Mh, come siamo aggressive oggi!› risponde lui dall'altro capo del telefono, ma dal tono di voce sembra stia sorridendo. ‹Non è che potresti venire da me?› mi chiede, e sento un po' di rumore, come se avesse lanciato qualcosa, provocando la caduta di qualcos'altro ‹Merda.› lo sento imprecare. ‹Senti, appena arrivi suona, ci vediamo dopo.› mi congeda, sicuramente per andare a riparare quel qualcosa che gli era caduto.
Suono il campanello, e ad aprirmi è una ragazza che somiglia molto a Cameron, e da questo deduco sia sua sorella, maggiore probabilmente. ‹Ciao, ehm, scusa il disturbo, cercavo Cameron.› le dico, sorridendo timidamente. ‹Piacere, io sono Sierra, sua sorella.› mi risponde, tendendomi la mano e facendomi un ampio sorriso. Ricambiai il sorriso, rassicurandomi ‹Charlie› le dico ricambiando la stretta di mano ‹Ah, quindi sei tu la famosa Charlie.› mi dice, scrutandomi con più attenzione ‹Ehm, immagino di si...› rispondo, spostandomi una ciocca di capelli dietro un orecchio imbarazzata ‹Ti chiamo subito Cam!› mi dice sorridendo, per poi urlare il nome del ragazzo, che scende le scale come un tornado. Mi sorride e, dopo avermi salutata mi dice di seguirlo.
‹Un mio amico sta emergendo come cantante, e ha invitato me, Nash e altri ragazzi ad un suo piccolo concerto che si terrà a Los Angeles.› mi dice entrando nella sua stanza, facendomi segno di seguirlo. Entro e mi siedo sul letto, come capisco dal segno che mi fa. ‹Mi potresti aiutare a scegliere cosa mettere?› mi chiede, mettendosi di fronte a me, con le mani congiunte. Lo guardo strabuzzando gli occhi, per poi scoppiare a ridere. ‹Tu stai chiedendo a me dei consigli su come vestirti? Era questo l'aiuto che aveva bisogno "questo cavaliere"?› gli chiedo, ancora tra le risate. Lo vedo imbarazzarsi, mettendo una mano dietro la nuca e iniziando a grattarsi, così cerco di rimettermi in sesto, riuscendoci finalmente dopo qualche minuto. ‹Vabbè dai, fammi vedere cosa avevi in mente.› gli dico battendo le mani sul copriletto blu a fantasia militare. Lui mi mostra il suo bellissimo sorriso e si fionda nell'armadio a muro.
Gli vedo la schiena, e quasi mi soffoco quando si toglie la maglia, mettendo in bella vista la sua schiena perfetta. Le scapole risaltano praticamente ad ogni movimento, e io mi beo di quella vista mentre lui è alla ricerca della sua maglietta, che indossa non appena la trova. Poi è il turno dei pantaloni, ma io a quel punto distolgo lo sguardo, concentrandomi sulla sua camera. Noto che sulla scrivania c'è una foto, che ritrae un Cameron leggermente più piccolo, con i capelli più lunghi, con sua sorella Sierra, praticamente uguale ad adesso, e sua madre. Sono molto felici insieme, da quello che si vede dalla foto sembra siano ad una festa, e ciò è dimostrato dai cappellini che tutti e tre indossano. Con la coda dell'occhio vedo Cam uscire dall'armadio a muro. Indossa una felpa nera con una scritta bianca dentro un rettangolo grigio, un cappello nero. Poi abbasso lo sguardo, e dalla mia bocca esce un enorme verso di disapprovazione. Indossa dei pantaloni marrone chiaro molto larghi. Dire che quell'accostamento non centra niente sarebbe un eufemismo. ‹Oh dio no, cosa sono quei cosi. Levali. Metti dei jeans ti prego.› gli dico, entrando nel suo armadio e passandogli un paio di jeans.
Dopo averli indossati mi fa vedere il tutto e io gli faccio i pollici in su per approvare, e lui torna a cambiarsi, mettendo un pantalone di una tuta e una canotta. ‹Allora, quindi domani a che ora passo a prenderti? Io e Nash pensavamo di andare lì la mattina, fare un giro e poi andare al concerto.› mi dice, stendendosi sul letto, cosa che faccio anche io, però a pancia in giù, in modo da essere faccia a faccia. ‹Non mi hai mai chiesto se sarei venuta e non ti ho mai detto di sì› gli faccio notare, mentre giocherello con le mie unghie. ‹Beh, allora vieni? Domani non avete scuola› mi chiede facendo gli occhi dolci. ‹Va bene, mio cavaliere.› acconsento (come se non avessi voglia) ridendo. Poi mi rendo conto di aver detto mio cavaliere, e alzo la testa di scatto, tentando di nascondere la mia espressione allarmata. Ma Cameron sorride. Un ampio sorriso, come se non riuscisse a trattenersi. Sorrido anch'io, grata per non aver rovinato tutto. Poi lui mi prende da sotto il mento e abbassa la testa, baciandomi sulle labbra.
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Magnificent || Cameron Dallas
FanficTutti sognano di incontrare il loro grande amore in giro per strada, in biblioteca, o che magari gli versi addosso il caffè. Io il mio lo incontrai nel giardino di una casa del mio quartiere a Chino Hills. O meglio, lo trovai svenuto sul parato avvo...