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"No, won't listen to you

Do what I wanna do"

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Abbiamo appena tagliato la torta, quando mi sento sollevare di peso e portare verso l'acqua. Inizio a scalciare, dando pugni nei fianchi a chiunque mi stia portando. ‹Fammi scendere!› urlo al mio assalitore, ma lui invece di rispondere mi ride da dietro, e avverto la risata sentendo il suo petto vibrare dietro la mia schiena. Ormai e tardi per riuscire a scendere, dal momento che il mio assalitore si è lanciato a tutta rincorsa e in poco tempo ci ritroviamo tutti e due sommersi dall'acqua. A quel punto mi lascia, e io riemergo sputacchiando tutta l'acqua che mi era entrata in bocca. Mi volto verso il mio assalitore e, sorpresa delle sorprese, mi ritrovo un Cameron inzuppato intento a levarsi l'acqua dagli occhi. Non mi soffermo sul pensare a quanto sia incredibilmente attraente tutto bagnato, ma mi avvicino a lui furiosa, iniziando a spingerlo ad ogni parola. ‹Come hai osato buttarmi in acqua con questo freddo!› credo che il mio viso sia rosso dalla rabbia; arrivata alla fine della frase, anche le spinte finiscono, e finalmente Cameron alza il viso, che per tutto il tempo aveva tenuto basso, e mi guarda serio ‹Non è stata una mia idea.› dice per poi scoppiare a ridere e a schizzarmi. La sua risata è talmente contagiosa che scoppio a ridere anch'io, schizzandolo di rimando e correndo fuori dall'acqua. Uscita dall'acqua mi guardo intorno per cercare qualcuno dall'aspetto sospetto. Dopo interminabili secondi di ricerca infruttuosa, vedo Clary accanto a Derek, il suo ragazzo, che beve ininterrottamente da un bicchiere di plastica rossa. La prendo da un braccio e inizio a trascinarla verso l'acqua, mentre lei urla a Derek di salvarla, ma la risposta che sento urlata da lui è ‹Tesoro, non posso farci niente!›. Mi butto in acqua con lei, e successivamente esco per andarmi ad asciugarmi con un telo che Bea mi porge sganasciandosi dalle risate. La festa finisce subito dopo, e questo è un sollievo, almeno non devo stare molto a patire il freddo.

Appena arrivata a casa mi butto nella doccia, e, quando finalmente ho finito, mi rendo conto di essere talmente stanca da quasi crollare addormentata sul pavimento del bagno.

Al mattino il freddo che sento mi rende quasi impossibile muovermi, perché ad ogni movimento il gelo s'impossessa di me. Tiratami una coperta sulla testa, mi avvio in bagno a prendere il termometro. La punta fredda dell'oggetto mi fa rabbrividire, e i cinque minuti che passano prima di poterlo togliere sono infernali. Quello che vedo scritto nello schermo conferma i miei pensieri. Ho la febbre. Decido di trascinarmi in cucina a mangiare una fetta di toast giusto per mettere qualcosa nello stomaco, anche se non ho per niente fame. Vedendomi entrare ricoperta da una coperta fin sopra la testa, mia madre mi guarda chiedendomi ‹Ti è presa la febbre?› io annuisco, troppo assonnata per rispondere. Prendo questa fetta di toast e mi dirigo sul divano, dove rimango seduta per tutta la mattinata. All'ora di pranzo vedo Theo uscire di casa di fretta, sicuramente in ritardo. A pranzo non mangio molto, giusto quel poco che serve per poter prendere le medicine. Dopo pranzo, mia madre, frugando distrattamente nella borsa mi dice ‹Charlie, io e tuo padre andiamo da Henk. Sua moglie ha partorito. Se ti senti peggio o per qualunque altra cosa, chiama. Comunque chiederemo a qualcuno di passare ogni tanto a controllarti.› Dopo aver parlato esce di casa accompagnata da mio padre, mentre io continuo a guardare la tv.

Poco dopo sento squillare il telefono, e quando rispondo sento la risata di Bea dall'altro capo del telefono. ‹Ehi, come mai non sei venuta a scuola?› chiede distrattamente ‹Ho la febbre.› dico, giocando con il pantalone del pigiama. ‹Capisco. Comunque non ti sei persa niente, abbiamo fatto assemblea.› dice, per poi ridere. ‹Allettante. Che fate?› chiedo ‹Stiamo venendo a trovarti, ovvio.› la sento dire, e poi sento suonare il campanello. Mi sollevo dal divano provando l'ennesimo brivido di freddo. Vado ad aprirle e la faccio entrare insieme a Nash. Dopo esserci salutati passiamo qualche ora insieme guardando un film. Quando se ne vanno sono le quattro, e inizio a sentire un po' di fame e meno freddo, segno che la febbre è scesa. Vado a prepararmi qualcosa da mangiare, quando sento il campanello suonare. Alla porta mi si presenta Cameron ‹Che ci fai qui?› gli chiedo imbronciata ‹Ci lavoro!› esclama, facendomi roteare gli occhi ‹No, okay, seriamente. I tuoi genitori mi hanno chiesto di stare con te finché non tornano.› esclama, facendosi spazio per entrare. ‹Dovresti chiedere un aumento.› dico andando in cucina ‹Perché?› chiede ‹Mi fai anche da babysitter. Dovresti essere pagato di più.› gli spiego aprendo il frigo. ‹Vuoi qualcosa?› gli chiedo, mentre prendo del sugo dal frigo. ‹Quello che fai per te.› dice sedendosi. Preparo la pasta, stranamente senza bruciare nulla. Quando finiamo Cameron insiste per lavare i piatti, insistendo sul fatto che non dovrei toccare acqua dal momento che ho la febbre, allora decido di andare a fare un doccia, non ascoltando le proteste di Cameron.

Magnificent || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora