"And my brother and all of my family
Rise from their seats to say halleluja"
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La leggera brezza fa uscire alcuni ciuffi dal mio chignon e fa ondeggiare la mia gonna. Siamo tutti raccolti intorno la bara di Jim, io sono accanto a Theo, mentre alla mia destra ci sono i miei genitori. Mi a madre ha il viso appoggiato alla spalla di mio padre, e lacrime silenziose le rigano il viso. Jess, la ragazza di Jim, sta facendo il suo discorso, bagnando il foglio spiegazzato che sta reggendo. Successivamente è il mio turno, e, come da programma, il mio foglio si riempie di lacrime, accompagnate da singhiozzi che bloccano il mio discorso ogni due parole. Alla fine della cerimonia, dopo che tutti i presenti sono venuti a darci le condoglianze, ci dirigiamo al parcheggio del cimitero, dove però decido di non andare in macchina con i miei fino a casa, ma invece scelgo di fare una passeggiata. Mentre cammino, gli avvenimenti degli ultimi giorni mi riaffiorano nella mente, come una scena di un film.
La mattina seguente fui svegliata da qualcuno che sbatteva la porta, così mi alzai facendo meno rumore possibile e con piccoli movimenti per non svegliare Cameron, uscii dal letto i mi diressi al piano di sotto, dove vidi una versione sconvolta di mio padre, che reggeva degli scatoloni con dentro probabilmente le cose di Jim che si trovavano al college; mia madre aveva il trucco colato e gli occhi rossi di pianto. Ma quello che mi colpì di più fu vedere mio fratello Theo. Aveva un braccio ingessato, un taglio proprio sotto l'occhio, chiuso con delle graffette, e il labbro spaccato. Gli andai incontro e lo abbracciai, stringendolo con tutta la mia forza. ‹Cosa ti è successo?› gli chiesi, con voce tremante ‹Abbiamo avuto un'incidente, io me la sono cavata, lui no.› disse, con la voce rotta da un pianto senza lacrime. ‹Vado a preparare la colazione.› disse mia madre, incurvando le labbra in quello che voleva essere un sorriso incoraggiante, e si diresse in cucina; io mi diressi in camera a svegliare Cameron. Una volta entrata nella stanza, mi avvicina al letto e iniziai a scuotergli il braccio lentamente, per non farlo spaventare. Dopo poche scosse, Cameron aprì gli occhi e si strofinò il viso e si passò una mano in mezzo ai capelli. ‹Buon giorno.› dissi, accennando ad un sorriso ‹I miei genitori e mio fratello sono arrivati, e mia madre sta preparando la colazione. Appena sei pronto scendi a mangiare.› conclusi, prendendo l'occorrente per la doccia e dirigendomi nel bagno in corridoio, lasciando che Cameron usasse il bagno in camera.
Dopo aver fatto colazione, Cameron andò a casa e io mi diressi in camera ad aggiustare il casino che regnava lì dentro. Non sentii la porta aprirsi, ma sentii lo scatto che produsse la serratura. Mi voltai spaventata, e constatai che era Theo. Mi presi un minuto per osservarlo. Sembrava così cambiato, eppure era uguale alla persona che avevo salutato a fine agosto. La barba rossa gli era cresciuta, e i capelli castani erano tirati all'insù. Gli occhi verdi tendenti al marrone però erano tristi. Si sedette sul mio letto e mi fece mossa di sedermi accanto a lui. Iniziammo a parlare, raccontandoci tutto quello che avevamo fatto in questi mesi...
Sono ancora immersa in questi pensieri quando mi sento chiamare e, alzando lo sguardo, mi rendo conto di essere già arrivata al parco, e che a chiamarmi è Bea, seduta su una panchina con Molly, che stringe nelle mani un caffè. Abbozzo un sorriso e mi avvicino. Mentre cammino sento qualcosa solleticarmi il collo, così ci passo una mano e noto che gran parte dei ciuffi legati allo chignon si sono sciolti, così sciolgo il tutto e mi siedo con loro. Per un po' stiamo in silenzio, dal momento che nessuno ha idea di come iniziare un qualunque discorso.
Di colpo, Bea che sembrava sovrappensiero sobbalza, iniziando quasi ad urlare ‹Ma domani è il tuo compleanno!› me n'ero quasi dimenticata, ma comunque annuisco spaesata, non capendo il suo entusiasmo ‹Beh, okay, domani usciamo, e non accetto un no come risposta.› conclude Bea incrociando le braccia al petto e assumendo la sua espressione che non ammette repliche. Annuisco ormai rassegnata, anche se non è per nulla un dispiacere, anzi, sarebbe una cosa positiva uscire.
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Magnificent || Cameron Dallas
FanficTutti sognano di incontrare il loro grande amore in giro per strada, in biblioteca, o che magari gli versi addosso il caffè. Io il mio lo incontrai nel giardino di una casa del mio quartiere a Chino Hills. O meglio, lo trovai svenuto sul parato avvo...