Capitolo sesto - Compassione? Nostalgia? Amore?

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La sensazione delle loro labbra a contatto fu anche meglio di come Harry se l'era immaginata. Quella morbidezza e quel sapere dolce gli fecero dimenticare per qualche secondo il motivo del loro litigio e si fece trasportare da movimenti lenti e delicati, che lasciavano trapelare anche troppi sentimenti da parte del riccio.
Louis gli mise una mano dietro la schiena e con l'altra gli accarezzò il retro del collo e a quel tocco Harry fu percorso da un brivido che gli arrivò fino alla punta dei piedi.
Avrebbe voluto che quel istante durasse per sempre, ma Louis si staccò allontanandosi di qualche passo e scoppiando a ridere.
Forse avrebbe preferito se fosse rimasto in silenzio.

"Lo sapevo, era proprio questo che aspettavo!"

Tornò vicino a lui e lo guardò con occhi compiaciuti, non più arrabbiati o tristi, e continuava a mantenere il contatto fisico lasciandogli una mano appoggiata alla base del collo.
Non sapeva spiegarsi cosa stava provando in quel momento e quella sensazione di mancanza che aveva percepito una volta abbandonate le labbra di Harry, sapeva solo che qualcosa stava cambiando e cominciava ad avere paura.
In ogni caso non voleva farglielo notare e perciò continuò a immedesimarsi nel personaggio del ragazzo cattivo.

"Ora di quelle due parole che voglio sentire e dimmi chi ti ha spezzato il cuore"

Harry si sentì improvvisamente distrutto, il tono di voce compiaciuto del ragazzo aveva fatto si che i suoi occhi si iniziassero a bagnare.
Allora era questo il suo scopo?
Realizzò che Louis aveva costruito il suo piano alla perfezione: ogni singola mossa e ogni singola parola era stata usata contro di lui per indurlo a baciarlo, come se già sapesse fin dall'inizio che lo avrebbe fatto.
Era stato davvero bravo, doveva ammetterlo.
Lui si sentiva ferito, tradito. Lo aveva deriso un'altra volta e questo lo faceva stare male.
Tutte le sue difese erano crollate, lo aveva spogliato di ognuna di esse e lo aveva costretto a uscire allo scoperto. Ormai era inutile continuare a mentire, non sarebbe più servito a nulla.
Stava ancora perdendosi nei suoi pensieri quando il tocco di Louis e la sua domanda lo riportarono alla realtà. Gli stava chiedendo di pronunciare quelle due parole e di dirgli chi gli avesse spezzato il cuore.

Ti amo, sono quelle due parole, ma non usciranno dalla mia bocca.

Non si rendeva conto di quanto la situazione fosse seria, di quanto fossero in gioco i suoi sentimenti, Louis sembrava non rendersi conto di niente e questo lo faceva infuriare.

"Secondo te chi può essere stato a spezzarmi il cuore?"

Lo disse con il tono più sconsolato che aveva e Louis aggrottò le sopracciglia.

"Luke?"

Rispose, irrigidendosi e stringendo i denti.

Sei così ingenuo Lou.

Non aveva capito nulla.

"No"

"E allora chi?"

Cambiò intonazione e stavolta sembrava avesse fretta di saperlo, sapere cosa lo avesse fatto stare così male, sembrava preoccupato? No, non poteva essere..

"Tu".

La risposta uscì senza esitazioni: doveva farglielo sapere e quello era il momento più adatto. Si sentì improvvisamente più leggero; quel peso enorme che aveva sullo stomaco era finalmente sparito, si era quasi dichiarato al suo migliore amico (o quello che ne rimaneva) ed era in pace con se stesso.
La stessa cosa non si poteva dire per Louis.
Si era bloccato: quel "tu" rimbombava nella sua testa ripetutamente e il suo viso si trasformò da compiaciuto a sorpreso e poi a devastato.
Non poteva credere di essere lui la causa del cuore spezzato di Harry, non lo avrebbe mai potuto immaginare.

Mean 》Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora