Capitolo settimo - Non so come reagire.

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"O forse provi qualcosa per me che non sia disprezzo, ma ora mi rendo conto di stare esagerando.."

Harry lo disse continuando a sostenere quello sguardo di ghiaccio: si soffermò su quel suo sorriso ammiccante, quel piccolo naso e poi sui suoi occhi. Qualche ciocca di capelli ricadeva su di essi e lui mosse quasi inconsapevolmente la mano per spostargliele.
Louis si sentì improvvisamente la bocca asciutta: chiuse gli occhi appena Harry gli toccò i capelli e lasciò che li accarezzasse; ora che la rabbia era quasi totalmente sparita, sopportava più facilmente gesti come quelli.
Le sue parole gli avevano fatto scattare qualcosa; non aveva mai pensato a Harry in quel senso, non si era mai nemmeno soffermato a guardarlo, ma ora ne aveva l'occasione.
Aprì gli occhi per studiare la figura che aveva davanti: un paio di iridi verdi contornate da folte ciglia nere lo stavano fissando, delle morbide labbra semiaperte aspettavano solo di essere baciate un'altra volta e Louis ebbe l'impulso di farlo.
Si bloccò e deglutì rumorosamente.
Allungò una mano verso dei ricci che fuoriuscivano dal cappello di lana verde oliva e contornavano e ammorbidivano un volto squadrato e definito; poi spostò di nuovo lo sguardo verso gli occhi del ragazzo, che lo fissavano ancora.
Il tocco di Louis sorprese Harry che ormai non sapeva più cosa pensare: quel ragazzo era un tipo davvero troppo lunatico per poter stabilire di che umore fosse e come avrebbe potuto reagire, quindi a primo impatto credette che si stesse avvicinando per spostargli la mano, invece aveva copiato i suoi gesti e ora anche lui accarezzava i suoi capelli.
Non gli importava cosa si celava dietro quel tocco, l'unica cosa che importava a Harry era che c'era stato.
Così sorrise, mostrando le sue irresistibili fossette, prima di riavvicinarsi alle labbra del ragazzo che aveva di fronte.

Louis non riusciva più a ragionare, non sapeva più cosa fare, così ricambiò quel bacio che anche lui tanto attendeva, assaporando ancora una volta il dolce sapore delle labbra di Harry. Una delle sue mani scivolò sul collo dell'altro, invitandolo ad avvicinarsi.
Sentiva le farfalle nello stomaco, ma in un primo momento non ci fece molto caso, si limitò a chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dal riccio.

Ma che mi sta succedendo?

Harry non capì più nulla quando Louis ricambiò quel bacio: si avvicinò portandosi a cavalcioni sul ragazzo e lo intensificò; ora le loro lingue si intrecciavano e i loro respiri diventavano più veloci.
Ormai il corpo del riccio era totalmente scollegato dal cervello.
Louis pensò che la situazione gli stava sfuggendo di mano, ma tutto quello gli piaceva, lo eccitava. Cominciò a sentire caldo, nonostante la stagione era quella che era.
Non riusciva a fermarsi, ma in qualche modo doveva farlo:  la mano di Harry tra i suoi capelli lo fece "svegliare"; si staccò dal riccio e gli posò le mani sul petto.

"Harry, n-non mi sembra il caso.."

La frase uscì leggera e quasi impercettibile: prese a fissare il ragazzo e sospirò.

"Louis, non stiamo facendo nulla di male, ci stiamo solo baciando"

Harry gli rispose calmo, accarezzandogli la guancia per rassicurarlo; quelle carezze continuavano a ripetersi, mentre sorrideva felice. Sperava con tutto se stesso che quell'interruzione durasse il meno possibile, ma forse si stava illudendo troppo.

"E' proprio questo il punto!"

Louis lo guardò con un'espressione che era un misto tra disperazione ed eccitazione. Non voleva prenderlo in giro e forse avrebbe dovuto dirglielo.

"Senti, non voglio prenderti in giro, non voglio che ci rimani male se non ci sentiremo più, non lo sopporterei. Io non so cosa provo per te in questo momento è che.."

Guardò le labbra rosse e gonfie di Harry e si morse le sue; voleva ristabilire quel contatto, ma doveva resistere ancora per un po'. Si limitò a portargli una mano sotto la sciarpa e accarezzargli il collo.

"È che?"

Harry lo incitò a continuare cercando di controllare la sua voce: chiuse gli occhi e piegò leggermente la testa verso la mano fredda di Louis che era andata a distruggere il calore creato dalla sua sciarpa.
In qualche modo lo irritava il fatto che Louis sembrasse a corto di parole, quando non lo era mai stato.  Cercò di mostrarsi pronto ad ascoltare ciò che aveva in risposta, sperando di non crollare ancora.

"Lascia perdere.."

Louis non aveva alcuna intenzione di mostrarsi debole ancora una volta ai suoi occhi, doveva mantenere il suo atteggiamento da duro, perlomeno quel poco che ne rimaneva, ma Harry gli faceva uno strano effetto.
Lo faceva sentire sicuro, si fidava di lui e in qualche modo sapeva che non lo avrebbe mai abbandonato. Portò le mani del riccio sopra le sue spalle, lo guardò e poi lo abbracciò forte nascondendosi tra il petto e il collo di lui.

"Mi dispiace"

Mormorò prima di scoppiare a piangere.
Era troppo per lui, Harry era riuscito a farlo crollare.

Sei contento adesso?

Ora non avrebbe saputo più come controllare le sue emozioni.

Al diavolo essere stronzi...

I suoi singhiozzi rimbombavano sul petto di Harry, che per la centesima volta quel giorno rimase sorpreso dalla piega che avevano preso gli eventi.
Ora era Louis a piangere e non lui: non aspettò un secondo di più per consolarlo, così avvolse le sue braccia intorno al piccolo corpo del ragazzo stringendolo forte e con fare protettivo.

Ci sono qui io, ci sarò sempre.

"Anche a me dispiace Lou, per tutto.."

Lo disse lentamente, lasciandogli un leggero bacio sulla testa.
Louis ormai non sapeva davvero come comportarsi, come reagire: era confuso e aveva paura.
Aveva paura di mostrarsi per quello che era, anche se Harry era stato il suo migliore amico per così tanto tempo e lo conosceva fin troppo bene. Era confuso perché non avrebbe mai pensato a una reazione del genere: era convinto che la situazione si sarebbe chiusa a "mi fai schifo", che quel ragazzo sarebbe corso via dicendogli che era uno stronzo e nessuno gli sarebbe stato accanto, e invece era rimasto.
Aveva combattuto fino all'ultimo per riuscire a riconquistare quello che aveva perso e per raggiungere i suoi obiettivi, cosa che Louis non  era riuscito a fare.
Si era rassegnato ad essere il "ragazzo tradito": nessuno lo avrebbe amato, nessuno lo avrebbe sostenuto, doveva rimanere solo.

Meglio soli che male accompagnati.

Ma si accorse solo in quel momento che la persona che lo avrebbe reso felice ogni secondo era sempre stata accanto a lui, di quanto fosse stato stupido a non rendersene conto sin da subito.
Rimase tra le braccia di Harry finché non smise di piangere, poi alzò la testa e rimase a guardarlo in silenzio, con gli occhi gonfi e rossi e le guance bagnate e rigate dalle lacrime.

Grazie.

N/A
Ciauu
Come promesso ecco a voi il nuovo capitolo di questa fan fiction. Sono contenta che abbia ricevuto così tante stelline e questo non fa altro che aumentare la voglia di scrivere!!
Non dimenticatevi di commentare cosa ne pensate, ci farebbe molto piacere.
Al the love, L.

Mean 》Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora