Capitolo 5 Il suo sorriso spegne i tormenti.

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Ho sempre pensato,sognato e immaginato a questo momento e come costruirlo:
•foto
•autografo
•battutina simpatica.
Ma non si può negare che le cose più belle vengono spontanee.
Brevi istanti hanno separato quella dolce domanda dalla mia fredda risposta.
"Preferisco lasciarti in pace,immagino avrai pochi momenti tranquilli,Offre la casa,È il minimo per un poeta come lei."

Si mi sentivo a mio agio e pure era difficilissimo,ma mai così mi son sentita.
Per metà frase gli diedi addirittura del LEI,e nell'altra del TU,si mi sentivo a mio agio,Ma era pur sempre l'amore di una vita.
Lui mi fissò a lungo, aveva gli occhi di chi sapeva riconoscere da fuori qualcosa di diverso.
E rispose un secco
'Ah.. Allora,Buon proseguimento.'
Con lo sguardo gelato come a pensare che lo disprezzassi fece tre passi e io con voce tremolante
*Del lei?ma tutti sti pensieri tutte 'ste cose filosofiche,questi trattenimenti,non potevo non farlo,non si può rinunciare ad una fortuna simile io dovevo,santo dio se dovevo*

"Scusa!non vorrei mai disturbare loso,ma puoi sorridermi?"

Ci misi tutto il coraggio,trattenevo a stenti lacrime pesanti.
Ma a volte è complicato.
Scoppiai a piangere,Lui si avvicinò come se aspettava di farlo e sorrise,sorrise forte.
Quando dico forte,dico un sorriso che spezza ogni contrasto ogni griggiore,ogni pensiero che è troppo difficile da raccontare anche al più caro amico.

Tese le braccia verso di me,e mi tiró a lui,Lo sentivo addosso.

Mi bació la fronte,e mi asciugó le lacrime,mi chiese di non piangere,Mi ringraziò di qualcosa che non sapevo,magari del fatto che offrisse la casa la sua consumazione,non so,so solo che melo portarono via con un
'Tiziano sanno che sei qui,andiamocene ora.'
Ci sfiorammo le mani,e mi sorrise l'ultima volta e disse 'ciao.'

10 minuti,una scarica di emozioni che valeva 10 vite.

Uscì dal locale,all'incirca dopo tre ore
che lo fece lui,non parlai neanche al capo che si infurio per il fatto di essermi trattenuta,Simone non c'era più fuori,le sue 16 chiamate sul telefono la dicevano lunga.
Roma stasera decide di non perdonarmi nulla,La pioggia era tanta,indossai le cuffie,misi la sua di voce,la sua musica.
E mene andai a casa,Non corsi mi presi tutta la pioggia e pensai a quello che ero a quello che non avevo e a quello che per me lui contava.

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