Capitolo 4 SI MI DICA PURE.

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Di solito il localino era stracolmo,molto frequentato,anche da gente di un certo livello,tre sere fa la Chiabbotto,e un mesetto fa De rossi,il difensore della Roma.
Peró quella sera si svolse in modo più tranquillo non c'era praticamente nessuno..c'erano intensi silenzi a colmare i grandi vuoti,si contavano su una mano le persone presenti ai tavoli.
Ettore peró sembrava agitatissimo,faceva avanti e indietro tra i banconi ed il personale.
Poi guardó me e Simone chiaccherare all'entrata,che poi 'chiacchierare' stavamo scambiando giusto due paroline volanti ed esclamó

'O santo cielo non vi avevo avvisato ! Andatevi a cambiare e filate a casa tenete le mance oggi giorno libero.'

Sembrava che dovesse venire il papa a degustare il piu prelibato elisir.
Vabbé un po sconvolti,ci dirigemmo verso i spogliatoi al disotto del locale,Simone si cambió solo le scarpe e usci in fretta dicendo che mi avrebbe aspettato fuori.
Io molto nervosamente cercavo le chiavi dell'armadietto e intanto pensavo al motivo dell'agitazione del capo.
*tiiiiiin*

Messaggio da Simone :È appena entrato il sosia di tiziano ferro affacciati 😂😂

Le sue solite simpatiche battute;Non gli dó neanche peso.
Metto il telefono in borsa e salgo per uscire,mi guardo in torno per vedere questo 'sosia' e mi va' l'occhio sull'ultimo tavolo a destra della sala,Era seduto da solo però davanti aveva un'altra birra,guardo bene i lineamenti erano quelli,guardo bene..riguardo,riguardo ancora,E no non era lui,ma aveva un non so che di famigliare ma dovevo muovermi ad uscire di li,ma non riuscivo a capire,restavo in palata,finche non si è girato e
'Mi scusi signore posso chiedere a lei?'
Chiese con voce delicata al capo.

'Giulia fila via,ora' e continuo rispondendo al ragazzo del tavolo che mi ricordava Tiziano.

ma io in quel momento capi che era Flavio,Si cazzo,Flavio.
Il fratello piccolo di Tiziano.
Ecco io lo sapevo che dovevo uscire subito,Prendo le chiavi dell'armadietto da dietro il bancone mi giro e

'Mi scusi posso chiedere a lei?'

Sta volta la voce non era delicata,ma intensa,profonda,calda. Di quelle che non scordi mai una volta capita.
Mi girai molto lentamente è piu alto di me,la sua bocca arriva all'atezza dei miei occhioni lucidi,porta i capelli lunghi ha un buon profumo e la maglietta a V,non riuscivo a guardarlo in faccia,ma rispondo con freddezza,anche se non avrei dovuto.

'Si,mi dica pure.'

Chiese di essere gentilmente spostato ai tavoli di fuori,andai da Ettore che si infuriò ma che da buon capo capì.
Andai fuori con le loro due birre a doppio malto,Mi tremavano le mani le appogiai con difficoltà al tavolo,stavo male,non riuscivo a raggionare,mi veniva da piangere,ma le posai e mene andai in fretta.
Stavo servendo il mio eroe,stavo servendo l'amore di una vita,un cantate di livelli internazionali,un cantante dal grande fascino,stavo servendo Tiziano Ferro.
Pensavo e pensavo in brevissimi attimi,ma dovevi sedermi quindi,mi sedetti sulla prima sedia che trovai,mi asciugai gli occhi e inquadrai bene la situazione,feci un bel respiro mi sbottonai un po la camicetta e mi alzai.
Si vedeva che avevo piagnucolato ma niente di grave.
Dovevo prendere il telefono per dirlo a simone,Ma mi senti una mano sulla spalla e un
'Dai facciamoci questa foto insieme'.

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