Capitolo 2 Una strana notizia.

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No vabbè,stavo avendo un calo di zuccheri,mi tremavano le mani,Neanche fossi una di quelle ragazzine.
Ma mi tremavano le mani,io credo tanto nell'amore,profondamente,e vedere la persona che lo rappresenta che in tutto questo tempo ha fatto da colonna sonora della mia breve vita mi faceva venire da piangere,perchè era lui,era tiziano ferro,paradossalmente era lui,ed era lui a mezzo metro da me,portava occhiali scuri e aveva la barba che gli disegnava la possente mascella e le dolci labbra,solo questo in quei brevi 5 minuti di semaforo ho ammirato,poi ha girato e io scossa ho tirato dritto.

Imbottigliata nel traffico,mi dirigevo a casa.

Premendo il pulsante del telefono di casa
Sono Giulia e vado di corsa e dopo il messaggio acustico lasciare un messaggio in segreteria *piii*

"Giù sono Simone il capo si è incazzato per oggi chiamami appena puoi vuole abbassarti lo stipendio lo stronzo!"

Ecco ci mancava solo questa..

"Simo!eccomi racconta"
"Si è arrabbiato un casino,dice che non ti puoi permettere di mancare ancora,io ho intenzione di lasciar star qui,c'è troppo caos e pochi soldi domani vado a dare il mio corriculum vieni con me?' Disse con aria scocciata

'Si dai,ora vado domani alle 10 da me'

Si era fatta tarda sera,e io non avevo concluso niente mi sentivo apatica,senza scopo,mi sentivo come se mi mancasse qualcosa,però a pensare al perfetto profilo di Tiziano mi rallegravo,mi addormentai con il pensiero suo,è conclusi la statica giornata.

Ore 9:00 sta volta mi sono svegliata in perfetto orario,mi vesto mi preparo,suona il campanello è Simone.
"Buongiorno Ciccio andiamo?"
Lui sorrise e annui.
Lasciammo il corriculum un po ovunque,e chiedevamo in ogni ristorante,negozio,o bar.
Si io è lui non cela passavamo benissimo,ma il lavoro che avevamo nel consenter non ci permetteva nulla.
Pranzammo fuori e gli raccontai che avevo visto tiziano,ma lui mi derise dicendo che avevo le allucinazioni.
Ma era lui io lo sapevo.

Era passata un altra mezza giornata ma nessuno ci aveva chiamato,ma forse era presto,Però passarono altri due giorni e ancora niente,finché il sabato.

'Giulia non ci credi ti ho trovato un lavoro nel senso c'è .. Non è proprio un lavoro,ovvero..non so come spiegartelo,una cosa di una sera sola.'

Ero perplessa e abbastanza snervata,il simpaticone si divertiva a deridermi.

Ma continuó..

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