Capitolo 10

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Appena misi il piede fuori dalla macchina squilló il suo telefono.
Rispose immediatamente con aria sconvolta,il viso cambio colore,riagganció il telefono senza dire una parola,mi fece cenno di risalire.

Io:"ehi tutto apposto?cos'è successo?"

Rispose con voce tremolante

"sto per diventare zio."

Scoppio in lacrime sempre accompagnate da un sorrisone immenso e continuó

"Era una gravidanza difficilissima potevano perdere la vita entrambe..ddio grazie!"

Lo abbracciai fortissimo ero estasiata da così tanta gioia che emanava mista di una sensibilità che ancora una volta dimostrava avere in quantità industriale.

T:"ti prego vieni con me!l'ospedale dista qualche ora da qui,così conosci anche la mia famiglia!e poi ti ho promesso che ti facevo una sorpresa appena torniamo ci andiamo!"

Io:"ma..ma,vabbene dai andiamo!"

In quel momento,in quel santo momento,
non pensai assolutamente a niente,alla cena dai genitori di simone,al dovere incontrare i suoi genitori,il vuoto in quel monento.
Dissi solamente 'vabbene',perché lo avrei seguito fino in capo al mondo.
Cantammo a squarciagola tutto il Cd degli U2,ci fermammo a prendere il pranzo in un fast food,e continuammo il viaggio..mi addormentai,mi abbassó il sedile,e mi teneva la mano,che levava solo per cambiare le marcie.
Che era un leggero star male quando la toglieva.

Ore 14:56

T:"eccoci,respiro e inspiro,che ansia chissà quanto sarà bella!"

Ammiccai un sorrisino e entrammo nell'ospedale,di corsa salimmo le scale e via verso la stanza,era chiusa ci sedemmo a lui tremavano le gambe,era incredibile come ci tenesse.
Uscì il medico e ci avvisó che era in travaglio,da qualche ora oramai.
Passavano minuti e ore quasi 5 lui non voleva schiodarsi da li,alla fine si addormento sulla mia spalla,era davvero stanco.

Ore 21:30

Eccola,ALICE.
Si chiama così è davvero tenera,Tiziano era al settimo cielo,come fosse figlia sua.
Mi presentó a tutti,una famiglia davvero bellissima,ricca di sorrisi e gioie,c'era anche flavio,il fratello..secondo Simone il 'sosia' di tiz..
Cazzosimone! Realizzai di aver perso la cena per la vigilia e di aver lasciato il telefono in macchina,ma ormai c'ero e non potevo chiedere a Tiziano di andarcene.
Sono stata una stupida..

Cene andammo verso le 23:00 dall'ospedale.

T:"quanto è bella..hahha sono davvero contentissimo!scusami se abbiamo tardato comunque a costo di guidare tutta la sera in un posto carino ti ci porto!"

Io:"ma scusa di cosa per renderti felice questo ed altro,andiamo dove vuoi,e se sei stanco accompagnami al locale ci vediamo un altro giorno!"

T:"tra 2 minuti è natale,non ti porterei mai a casa,sarà un Natale diverso e io voglio farti un regalo!"

Gli sorrisi come non mai,e sta volta gli presi io la mano.
Non mi addormentai neanche per un istante gli feci compagnia tenendolo occupato in lunghe chiaccherate,e qualche caffè all'autogrill.

Ore 5:00.

Finalmente arrivati,sentii un profumo intenso fresco e genuino di fiori,di natura.
Eravamo in un prato immenso costellato da centinaia di margheritine.
Lui prese un paio di coperte dal cofano dell'elegante auto,mi prese per mano e mi disse:
'Ti immaginavi qualcosa di più sofisticato...qualcosa di più intrigante come dicevi tu,ma mi son sentito di portati qui.
Sei la prima.
Qui ci vengo quando son stressato da tutto e tutti,spesso scrivo anche qualche pezzo qui,vedi quell'albero li?ecco io non ci vado mai,mi sa troppo di film romantico e i film romantici si fanno in due e io son sempre solo qui!"

Aggiunse una risata mozza fiato,di quelle pure.
Io risposi con aria ingenua:

"Io mi aspettavo che mi sorprendessi,e ci sei riuscito! Questo posto mi piace..fa freddino si,ma è davvero incantevole!"

T:"Coperte prese apposta!,ao sono pieno di risorse!"

Arrivammo all'albero 'romantico' stese una coperta,si mise seduto con la schiena appogiata.

T:"vieni ragazza freddolosa celo meritiamo un po di risposo"

Mi misi tra le sue gambe e con la coperta ci coprimmo,parlammo dell'attesa in ospedale e dei buffi infermieri,ero di spalle quindi non riuscivo a guardarlo negli occhi ma sentivo il respiro caldo sul mio collo,continuavo a battere i denti dal freddo tra una risata e l'altra;mi tiro sul il cappuccio della felpa,mise le mani tra le mani e mi strinse a lui,sorgeva il sole intanto.
E io avevo bisogno di lui,iniziava ad essere un bisogno..stavo bene quando stavo con lui,dopo migliaia di emozioni e parole,ci
fu un attimo di silenzio.

Si spostó leggermente,così riuscivo a guardarlo negli occhi,mi mise una mani sul viso e mi avvicino a lui,mi diete un bacio.
Non c'era fine a quel bacio,era cosi intenso e allo stesso modo delicato..si stese e mi porto su di lui,non ci staccavamo neanche per un attimo,avevamo bisogno di noi.

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