Finalmente insieme.

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-Gus?GUS?!- una nota di panico sfuggí dal tono di Hazel. Era in piedi nella stanza bianca dove di solito vedeva il suo adorato Augustus ma stavolta di lui non vi era traccia.
Dopo aver riflettuto per tutto il giorno Hazel aveva deciso di porre fine alla sua vita, troppo dolore, troppa nostalgia, non avrebbe mai potuto crescere Augustus Jr. con la consapevolezza che sarebbe stato uguale a suo padre e che avrebbe suscitato in lei nostalgia e tanto dolore.
-GUS!- urló la ragazza ancora una volta prima di scoppiare in lacrime. 
Dov'era Gus? Perché non si era ancora fatto vedere? 
-Sono qui amore mio- ad un tratto dalla luce si alzó una voce familiare. 
-Hai fatto la tua scelta Hazel Grace. Vieni con me- la figura di Gus ora era perfettamente definita davanti agli occhi della ragazza.
-Si Gus. Ho deciso- si presero per mano camminando verso la luce fino a venire immersi totalmente da essa.


-HAZEL! HAZEL! LA MIA BAMBINA- continuava a urlare in modo straziante la madre di Hazel. Dopo averla trovata mezza morta in camera sua era corsa all'ospedale sperando di salvarla.
Le ore passavano e i dottori non si decidevano ad uscire dalla stanza. Quando poi finalmente uscirono la notizia della sua morte fu devastante.

-Avevamo trovato una cura ... perché lo ha fatto?- sussurró il padre di Hazel reggendo la moglie e accarezzandole i capelli per farla calmare. 
-Abbiamo stabilito che la causa del suo decesso é stato un mix di farmaci.- esordí infine il dottore congedandosi e esprimendo il suo dispiacere.
-La mia bambina- sussurrava incapace di dire altro la madre di Hazel.



Il giorno del funerale in chiesa ai primi banchi erano presenti Peter Van Houten, Isaac, Patrick e i genitori di Hazel.
Sebbene l'ultima volontá di Hazel fosse stata quella di non far fare a nessuno il suo elogio funebre Van Houten si sentí in dovere di dire alcune parole.
-Hazel Grace Lancaster. All'incirca un anno fa alla mia porta bussarono due giovani: Hazel Grace Lancaster ed Augustus Waters, curiosi di scoprire il finale del libro che li aveva uniti e che per Hazel era parte importante di sé. 
Rimpiango ancora quando osai dire quelle parole troppo dure e severe a due ragazzi con cuori e occhi colmi di speranza e curiositá, vedere i loro visi delusi e disgustati da quel vecchio uomo che oramai non lo riconosco piú come parte di me, fu orribile. Tuttavia posso dire che il mio essere cosí duro li abbia avvicinati ancora di piú. 

Quando tempo dopo iniziarono ad arrivarmi le lettere di Augustus capii veramente il mio errore e decisi di prendere un volo per andare al funerale di Augustus.
Quando Hazel mi cacció via senza voler sapere il finale del mio libro compresi realmente che ció che portó ad Amsterdam quei due ragazzi non era un semplice libro.
Non potró mai esprimere a parole il dispiacere e il dolore della perdita di Hazel né potró mai esprimere quanto lei mi abbia aiutato a ritrovare quello scrittore perso in chissá che parte di me.
Non mi è ancora chiaro il punto di forza di quella ragazza ma posso assicurarvi che era piú forte- nonostante il cancro- di tutti voi messi insieme.
Probabilmente il suo punto di forza era l'amore.
Sebbene odio fare elogi funebri questa volta mi sono sentito in dovere di farlo a questa giovane ragazza che piú volte mi ha aiutato a capire che la vita non è fatta solo di alcohol e che nonostante una perdita si deve trovare la forza di andare avanti.- 
Una volta terminato il suo discorso Van Houten andó a sedersi evitando lo sguardo dei presenti. 
   

-Gus?- 
-Si Hazel Grace?- 
-Stanno piangendo- rispose lei guardando verso i suoi genitori che ora non riuscivano a trattenere le lacrime.

-Lo so Hazel Grace, te l'ho detto che sarebbe stato difficile ma non preoccuparti, lo supereranno-
-Vorrei abbracciarli-
-Vieni con me- Augustus prese Hazel per mano conducendola verso il basso fino ad arrivare all'interno di quella chiesa piccola e strapiena dove tutti piangevano e si stringevano.

-Possono vedermi?-
-No, mi spiace-
Hazel si avvicinó a sua madre e l'abbracció da dietro appoggiando la testa sulla schiena come faceva quando era piccola.
Allungó un braccio e strinse anche suo padre tenendo entrambi vicini. 

I due si guardarono si strinsero piú forte sussurrando -Ti vogliamo bene tesoro-.
-Vi voglio bene anch'io- sussurró lei stringendoli piú forte.
Nessuno in chiesa prestava attenzione a loro e Hazel ne fu felice poiché se li avessero visiti intenti ad abbracciare il nulla e a parlare con nessuno li avrebbero considerati pazzi.
Si decise a sciogliersi dall'abbraccio dei suoi genitori e dopo averli guardati un'ultima volta, consapevole di non poter essere vista, lasció un bacio sulla testa ad entrambi.
Gus le si avvicinó prendendola per mano e guidandola di nuovo  in quel qualcosa con la Q maiuscola.

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SPAZIO AUTRICE 

Oookay so che ora probabilmente volete uccidermi ma.. no okay non ho giustificazioni plausibili. 
Dunque, scusate se questo capitolo fa un po' pena ed é un po' corto ma ci tenevo ad aggiornare comunque.
Dunque, ci saranno anche un paio di Spin Off ovvero le lettere che scrive Hazel prima di prendere le pillole e il diario della madre di Hazel e di Isaac che saranno accennati nell'epilogo.
Grazie mille per le quasi 5k visualizzazioni, mi farete collassare lol
Vi amo!

Un bacio e alla prossima!

Colpa delle stelle 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora