Presente e passato

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I ciuffi castani che le sfuggivano dalla coda di cavallo le sferzavano il viso a causa del vento. Gli occhi color nocciola erano grandi e luminosi, i lineamenti del volto dolci e lo sguardo duro. Il fisco era quello di una diciassettenne forte e allenata.
Il silenzio del bosco era quasi inquietante, ma quando arrivò una folata di vento più forte, Rocket si rese conto di quello che stava per accadere: si abbassò un attimo prima che un lupo le passasse sopra la testa e gli si lanciò addosso non appena quello toccò terra. Rotolarono ringhiando e cercando di graffiarsi a vicenda, ed essendo quello un maschio alpha, alla fine lui ebbe la maglio e riuscì ad immobilizzarla a terra

«Cosa ci fa un'omega nel mio territorio?» chiese il lupo ringhiando.

In tutta risposta ricevette un calcio negli attributi, che consentì alla ragazza di invertire le posizioni

«Ti sei bevuto il cervello in dieci anni Derek Hale?»

«Rocket?!»

«E chi se no? Cretino...» disse alzandosi e ritirando gli artigli.

Il ragazzo fece altrettanto, ma con molta sorpresa su chi avesse davanti

«Che cosa ci fai tu qui?»

«Ho sentito che un giovane Hale era diventato alpha e che era nei casini con un altro branco»

«Non é questo il motivo e lo sai quanto me»

«Devo saldare il mio debito...».

Il modo in cui lo disse, con lo sguardo serio e la voce lievemente tremante, toccò Derek in un certo senso, dato che sapeva bene a cosa si riferisse e non era un bel ricordo.

«Nel branco c'è un ragazzo  della tua età, se vuoi unirti sei la benvenuta»

«Sono nata omega, lo sai...non so se mi troverò a mio agio con altri lupi»

«Non voglio che tu debba saldare due debiti. Se resti sola e ti dovessero attaccare non so se riuscirei a salvarti e non voglio correre questo rischio»

«Non devi salvarmi! So difendermi da sola» replicò quella piccata

«Da sola contro un branco di alpha?»

«Alpha?! Come diamine hai fatto a metterti contro un branco di alpha?»

«Accetti la proposta o no?»

«Ti odio Derek».

Il ragazzo sorrise in segno di vittoria e si avviò verso il rifugio mettendole un braccio al collo come ai vecchi tempi e lei fece lo stesso alla vita di lui.

Quando entrarono nell'edificio gli occhi di Peter e Isaac si puntarono su di loro, Peter fu sul punto di un attacco di cuore

«Rocket Blakrode»

«Peter, sapevo che eri morto»

«Oh beh, l'ho fatto, ma sono ancora vivo. Tu piuttosto, sapevo che eri scappata dieci anni fa, come mai sei tornata?»

«Doveva saldare un debito» rispose Derek anticipando la ragazza

«Capisco...va bene, spero che tu non cerchi di uccidermi come l'ultima volta, non é stato piacevole» asserì Peter con una smorfia.

Sul volto di Derek comparve un sorriso divertito e su quello di Rocket uno sguardo un po' colpevole, ma Peter li ignorò entrambi e si congedò con un cenno della mano.
Derek le presentò allora il ragazzo seduto sui gradini della scala a chiocciola, che aveva assistito alla scena in rigoroso silenzio.

«Lui é Isaac, ha la tua età ed ha già affrontato la sua prima luna piena. Penso che sia una buona idea se resti qui a "socializzare" mentre io esco»

«Ti ricordi vero che non sono una persona so...»

«Si, me lo ricordo. Ci vediamo dopo» tagliò corto l'alpha andandosene.

Rocket sbuffò e si voltò verso il ragazzo

«Bene. Derek mi odia»

«Odia un sacco di gente, ma non mi sembra che tu sia tra quelle»

«Forse hai ragione. In ogni caso se ti sembro fredda e distaccata è perché sono nata omega e ci tengo a sottolinearlo: sto bene da sola>>

«Come puoi essere nata omega? Di solito si nasce beta, no?»

«Si nasce omega quando tua madre, che era l'alpha, muore durante il parto; a quel punto il branco é formato da beta e il più vicino all'alpha prende il potere...mio padre in quel caso»

«Posso chiederti perché sei scappata?»

Rocket lo fulminò con lo sguardo

«Non voglio parlarne».

Isaac alzò le mani in segno di scuse

«Scusa. Allora, ti va di fare qualcosa? Una partita a carte o quello che vuoi...».

Rocket lo guardò un pò stranita: era alto, muscoloso, con dei riccioli biondi e due luminosi occhi azzurri, ma era estremamente sensibile...lo poteva sentire dal suo odore delicato di lupo, che lui probabilmente non sapeva di avere. Anzi, non sapeva che ogni lupo ha un odore diverso che rispecchia il suo animo

«Va bene una partita a carte» sorrise; dopotutto non aveva molta scelta e Isaac era nelle sue stesse condizioni.

Più o meno...

~~~

Il campanello della porta dello studio veterinario suonò, annunciando l'arrivo di Derek.
Il professor Deaton si affacciò dal bancone con Scott

«Ti stavamo aspettando» gli dette il benvenuto

«Ho avuto un contrattempo».

Nella sala c'erano già Stiles, il migliore amico di Scott, Lydia, la Banshee, ed Allison, la cacciatrice più brillante della famiglia Argent, nonché la più giovane.

«Perché non c'è Isaac?» chiese Scott notando l'assenza del ragazzo

«L'ho lasciato al rifugio per via del contrattempo» rispose Derek facendo spallucce

«Comincio a credere che il tuo "contrattempo" sia una persona» disse Stiles ignorando gli sguardi eloquenti degli amici che gli intimorivano di stare zitto

Derek sbuffò

«È una persona infatti. Domani la conoscerete anche voi a scuola, ma un consiglio: non chiedetele del suo passato».

I ragazzi si guardarono confusi, solo Deaton si voltò di scatto verso Derek capendo al volo di chi si trattasse

«Rocket é tornata? Quando?»

«L'ho attaccata nel bosco mezz'ora fa quando stavo venendo qui, non mi ero accorto fosse lei. É al rifugio con Isaac in ottime condizioni, se questa é la prossima domanda»

«Non mi sorprendo che sappia difendersi da sola, Le condizioni della sua nascita l'hanno resa quella che è... Ad ogni modo non siamo qui per parlare di questo. Stiles mostraci quello che avete trovato tu e Lydia» disse il dottor Deaton al giovane dagli occhi color nocciola.

Stiles cominciò a spiegare tutti i risultati che avevano dato le ricerche che avevano fatto mentre la ragazza dai capelli rossi consegnava una copia delle ricerche a tutti i presenti.

«Quindi state dicendo che questi omicidi sono dei sacrifici per un rituale di guerra?» chiese Allison allibita quanto schifata

«Esattamente» confermò Stiles

«In più tutte le vittime, apparentemente prese a casaccio, erano collegate tra di loro, perché tutte facevano parte del corso di paracadutismo militare, o ne avevano fatto parte» aggiunse Lydia.

«É possibile quindi tenere sott'occhio le prossime vittime se riusciamo a capire in base a che cosa le sceglie il nostro assassino/druido» disse Scott

«Non ce n'è bisogno» intervenne Deaton

«Anche io facevo parte di quel corso» ammise con tono grave.

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