Il mercurio le circolava nelle vene con una velocità impressionante. Theo era tornato non appena aveva sentito il ruggito e con l'aiuto di Tracy era riuscito ad immobilizzare nuovamente Rachel e a piantarle un tubo di mezzo centimetro nel braccio, rinchiudendola in una vecchia stanza isolata di un centrale idrica in disuso.
«Don...se si muove per più di tre passi, dai corrente»
«Va bene» il ragazzo annuì, scelto ancora una volta a farle la guardia.
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«Secondo te gli altri ci stanno cercando?» chiese Liam al beta al suo fianco
«Probabile».
Liam sospirò puntando lo sguardo sull'asfalto umido
«Isaac...» sussurrò.
Il ragazzo guardò il punto indicato dal giovane lupo e annuì impercettibilmente. In men che non si dica afferrò per il bavero della giacca di Corey e lo lanciò contro il muro di un edificio vicino. Il ragazzo fu costretto a rendersi visibile, dato che lo avevano scoperto era inutile nascondersi e cercare di fuggire da due lupi mannari determinati e, in quel momento, facilmente irritabili
«Dammi una sola buona ragione per non far cambiare il colore dei miei occhi» lo minacciò Liam tenendolo fermo al muro e ringhiando ad ogni parola sempre di più.
La chimera era terrorizzata e si spaventò anche Isaac nel vedere quanto Liam fosse legato a Rachel. Non se lo sarebbe aspettato.
«Posso dirvi dove la tiene» riuscì a dire tutto d'un fiato
«Allora faresti bene a dircelo» continuò il giovane beta
«In periferia c'è una vecchia centrale idrica...è lì»
«Lo spero per te» disse Liam lasciandolo andare.
Corey si dileguò velocemente: non era cattivo, ma spesso si dimenticava chi erano i buoni. Aveva paura ed era una facile preda dei giochi di Theo, ma con il passare del tempo avrebbe capito da che parte stare.
La centrale era avvolta da una nebbia fittissima. Ci avevano veramente poco a trovarla e adesso stavano vagliando tutte le possibili situazioni una volta entrati.
«C'è qualcuno con lei. Theo non la lascerebbe mai da sola»
«Chi?»
«L'unico che è riuscito a catturarla...»
«Donovan» dedusse Liam serrando i pugni.
Isaac annuì guardandosi intorno. Stava per dire a Liam che lui si sarebbe occupato di Donovan, mentre il beta di Scott doveva portare Rachel via da lì, ma qualcosa arrivò ai suoi orecchi. Prese Liam per la spalla e lo fece abbassare dietro un muretto con lui facendogli segno di tacere. Il giovane annuì e seguì lo sguardo di Isaac fino a tre figure che avanzavano tra la nebbia della notte. Quando furono più vicine si gelò loro il sangue nelle vene: i dottori del terrore erano lì.
Theo li accolse sulla porta della centrale e insieme scomparvero al suo interno.«Come facciamo?» chiese Liam spaventato
«Entriamo e cerchiamo il modo di tirare fuori di lì Ro» rispose Isaac facendosi coraggio.
Almeno lui doveva fingere di averne, anche per Liam. Sapeva che se avessero ruggito, Scott si sarebbe precipitato da loro insieme a Malia, Kira, Lydia e Stiles. Doveva fidarsi di sé stesso. Dovevano farlo entrambi...per Rachel.
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Il fremere dell'aria per le frequenze dei dottori segnò il loro arrivo anche per Rachel, che riversa a terra faticava a rimanere cosciente. Era riuscita ad innescare la guarigione piantandosi gli artigli nel palmo della mano, ma che si ricordasse, solo Malia era riuscita a dimostrare una forza di volontà tale da muoversi nonostante il veleno di Kanima nelle vene. Non aveva abbastanza forza per restare sveglia, figuriamoci per concentrarsi su una parte del corpo e ordinargli di muoversi. Sentì qualcuno avvicinarsi, ma non catturò neppure una parola di quello che stava dicendo. La gabbia in cui era confinata si aprì sfregando il pavimento in pietra e qualcuno la toccò. Non era Donovan. Riconobbe l'odore e la voce di Theo misto a qualcos'altro, ma le palpebre non accennavano a volersi alzare...Tracy l'aveva immobilizzata mentre era incosciente, perciò poteva fare affidamento solo su olfatto e udito per il momento.
«So che puoi sentirmi- disse Theo, probabilmente sorridendo e prendendole la mano ferita, notando che aveva innescato il processo di guarigione- Sarai debole ancora per un po' in ogni caso- disse mettendole un braccio sotto le gambe e uno sotto la schiena- Senti questo odore? È senso di colpa...infondo non lo voglio davvero, ma tengo più alla mia vita che a quella degli altri- le sussurrò tra i capelli- in altre circostanze avresti fatto lo stesso anche tu» aggiunse prendendola in collo e voltandosi verso i dottori.
Avrebbe voluto prenderlo a pugni, ma aveva ragione: in altre circostanze avrebbe fatto lo stesso. Bastava andare ad un anno prima, non avrebbe esitato. Tantomeno si sarebbe preoccupata di chiedere scusa. Una parte di lei nutriva delle speranze per Theo...poteva cambiare anche lui, proprio come era cambiata lei. Forse Scott era troppo ingenuo, ma poche volte si era sbagliato o aveva compiuto scelte pericolose. Mentre pensava a questo, due odori a lei molto familiari e cari giunsero ai suoi sensi. Cercò di inspirare più aria possibile per convincersi di essere in errore, ma no, nessun errore: Isaac e Liam erano lì. Li maledì mentalmente per essere stati così avventati da venirla a cercare da soli, ma quello fu lo stimolo che le servì per aprire gli occhi e piantare gli artigli nel petto di Theo. Il ragazzo cadde a terra dolorante e lei con lui, rotolando fino ai piedi dei dottori. Si rialzò a fatica e li guardò con gli occhi viola da Alpha, ma li fece ritornare normali e guardò alle spalle dei dottori, diversi metri più indietro, trovando quattro occhi azzurri che la fissavano preoccupati, ma pronti ad attaccare.
"Andate!" ordinò loro con i propri poteri.
Isaac scosse la testa con decisone
"FUORI!!".
Il ruggito di un alpha che da un ordine non può essere contraddetto, soprattutto quello dell'Alpha degli alpha.
Mossi da una forza invisibile, più forte della loro volontà di restare e combattere, Isaac e Liam uscirono dalla centrale idrica senza essere visti o sentiti.
L'ultima cosa che videro, senza poter proferir parola anche se volevano gridare o ruggire, fu il bastone di uno dei dottori calare come una falce su Rachel e trafiggerla come una spada.Non urlò quando il bastone le attraversò lo sterno. Non ne ebbe il tempo. Perfino Tracy, Donovan e Theo erano disgustati e sconvolti da quella scena.
Theo si avvicinò a lei sollevandole la testa da terra mentre un bagliore azzurrognolo la avvolgeva. La ragazza batteva le palpebre lentamente e i suoi occhi si posarono su di lui«Ro...» sussurrò divorato dal senso di colpa e l'odio verso i dottori.
Non avevano detto che cosa avrebbero fatto. Theo pensava che lei servisse a riportare in vita la Bète, ma restando viva. L'ultima cosa che riuscì a dirgli prima di rimanere immobile e fredda fra le sue braccia fu un sussurro flebilissimo
«Lydia...».
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Stavano uscendo dalla clinica per tornare a casa, avrebbero cominciato le ricerche subito dopo la scuola l'indomani, quando Lydia si bloccò sulla porta con lo sguardo perso nel vuoto. Malia e Scott se ne accorsero all'istante
«Lydia...» sussurrò Scott preoccupato
«RACHEL!!».
Gridò quel nome con tutto il fiato che aveva in corpo e con le lacrime agli occhi. Una scena a cui avevano già assistito, una scena che lei aveva già vissuto in prima persona: la morte di Allison.
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Blackrode
FanfictionRocket Blakrode é una diciassettenne che torna a Beacon Hills dopo dieci anni di assenza e si rifugia dal suo unico amico d'infanzia ormai diventato alpha: Derek Hale. La giovane lupa verrà travolta dai problemi della cittadina e da quelli del branc...