Avvertimenti

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La prima cosa che riuscì a fare fu sentire quel filo invisibile che la teneva legata a Lydia: la Banshee era lì, ovunque lei si trovasse, c'era anche lei.
La seconda cosa che percepì fu il metallo freddo sotto di lei e il battito del suo cuore come un martello: era viva.
La terza cosa che lentamente focalizzò nella mente furono le voci del branco: Isaac, Scott, Stiles, Malia, Liam...
Aprì gli occhi lentamente, sbattendo le palpebre più volte per abituarsi alla luce bianca della clinica di Deaton.

«Rachel!- il primo ad accorgersi di lei fu Scott, che le prese una mano e cercò di aiutarla a mettersi seduta- Come ti senti?» le chiese preoccupato.

Intorpidita. Si sentiva intorpidita e terribilmente stanca. Le faceva male la testa e la voglia di vomitare era tanta, quasi non riusciva a sentire i suoi stessi pensieri, figuriamoci provare a parlare. Guardò il vero alpha portandogli la mano dietro il suo collo

«Vuole che tu veda i suoi ricordi Scott» disse Deaton studiando attentamente le mosse della ragazza e comprendendo che c'era qualcosa di strano.

Rachel annuì e Scott non poté fare a meno di fare ciò che gli era stato chiesto, piantandole gli artigli nel collo.

I dottori erano morti. Li aveva uccisi lei...o meglio, li aveva uccisi la Bête.

Buio.

Una luce verde. Una blu. Una rossa. Avevano tutte la stessa intensità e sembravano fiammelle fluttuanti nell'oscurità più assoluta.

"Che cosa sono?" chiese Scott mentalmente a Rachel

"Sono me. Le tre parti di me- rispose lei- Druido. Assassina. Alpha" spiegò mentre le fiammelle cominciavano a mescolarsi tra di loro, dando vita ad un fuoco viola più grande.

Buio.

"Perché mi mostri questo?"

"Perché non sono l'unica creatura soprannaturale ad avere tre DNA"

"Sei una Chimera?"

"Geneticamente possiamo dire di si. Quello che voglio dirti è che non ero sola nel laboratorio dei Dottori. C'era qualcos'altro"

"Cosa?"

"Non lo so, ma ho avuto la sensazione che fosse più simile a me che alle Chimere".

Buio.

Scott prese un profondo respiro quando riaprì gli occhi, come se fosse stato in apnea per tutto il tempo.

«Che cosa ti ha detto?» chiese Malia

«Che molto probabilmente avremo un sacco di problemi» rispose Scott continuando a guardare Rachel, stanca e dolorante.

«Che ne dite di lasciarla riposare?» propose Deaton

«Si, è una buona idea» annuì Stiles accarezzandole una spalla e facendo cenno agli altri di uscire.

«Se ci fosse qualcosa vi chiamerò all'istante» disse il veterinario ad Isaac e Liam, più restii a lasciare la clinica

«Grazie» rispose semplicemente Liam, facendo un cenno a Rachel, che gli sorrise leggermente, per poi vederlo uscire spinto amichevolmente da Malia.

Isaac le si avvicinò lasciandole un piccolo bacio sulla fronte, senza dirle una parola e prendendole una mano per assorbire un po' del suo dolore. Le vene delle sue mani e dei bracci divennero nere, serrò la mascella e strinse gli occhi per resistere al dolore per qualche minuto. Si fermò solo quando fu Rachel a lasciargli la mano

«Grazie Isaac» riuscì a dire sforzandosi.

Deaton si prese cura di lei costantemente per tutta la sera e la conseguente notte

«Grazie» disse quando l'uomo si mise a sedere su una sedia accanto a lei

«Di niente Ro...c'è qualcosa che ti preoccupa? Ho visto Scott molto turbato, che cosa gli hai mostrato?» chiese studiandola.

Rachel tacque per diversi istanti prima di rispondere

«Gli ho mostrato la mia natura mista»

«Perché?»

«Perché non credo di essere così unica come è sempre stato pensato» ammise spostandosi una ciocca di capelli dietro un orecchio ed alzandosi dalla poltrona nella sala d'attesa dove si era spostata precedentemente.

Deaton rimase confuso

«Che intendi? C'è un altra creatura soprannaturale come te?»

«Non come me, ma con la stessa particolarità di tre DNA...ma non ne sono sicura»

«Cosa vuoi fare?»

«Cercare delle risposte- il veterinario stava per dirle qualcosa, ma lo fermò anticipandolo- Non voglio tornare nel loro laboratorio. Voglio sentire il parere di una persona che abbia questo tipo di risposte».

L'uomo fece un'espressione crucciata, cercando di capire a che cosa alludesse la giovane

«A chi hai intenzione di rivolgerti Rachel?» chiese quasi impaurito e cominciando a darsi una risposta da solo

«All'unica persona che per la prima volta non rimpiango di non aver ucciso»

«Vuoi parlare con Gerard Argent?! Sei impazzita?!»

«Gli altri non devono saperlo» disse prima di imboccare la porta ed uscire dalla clinica.

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