Blackrode

Onece & Forever

«Chi sono?» chiese il giovane beta che avevano salvato

«I miei amici...- rispose semplicemente Scott- il mio branco».

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Dalla distanza a cui si trovava, non riusciva a sentire tutto quello che si stessero dicendo; ma a quelle parole sorrise, facendo scorrere lo sguardo su Malia, Liam, Derek, Stiles e Lydia.

Lydia. Proprio lei. La ragazza dai capelli biondi fragola che si era dimostrata essere la Banshee più potente degli ultimi due secoli.

Estrasse dalla tasca una fotografia gialla e sciupata che aveva trovato in un vecchio archivio di Beacon Hills, poco prima che Stiles venisse dimenticato. Era una foto molto particolare. Il misterioso motivo per cui erano così interiormente legate.
In quella fotografia vi erano semplicemente ritratte due bambine gemelle con abiti merlettati, tenute in collo da due giovani donne, di cui non si vedevano i volti tanto era corrosa l'immagine. In basso a sinistra, in una grafia impeccabile:
Beacon Hills, 1936.
Lorraine e Giuditte Martin.

Separate all'età di tre anni, troppo piccole per ricordarsi l'una dell'altra, ma abbastanza forti per mantenere vivo il loro potere di Banshee.
La nonna di Lydia, Lorraine, morirà ad Eichen House assassinata. Giuditte, sua nonna, morirà poco tempo dopo per un tracollo di salute a quel tempo inspiegabile.

Cugine. Lei e Lydia erano cugine. Saltando una generazione, il potere delle Banshee aveva solo sfiorato sua madre, portandola ad intraprendere la strada della magia dei druidi. Tornando poi a Beacon Hills aveva cambiato nome e identità, arrivando persino ad innamorarsi di Deucalion. Dall'unione di un lupo e un druido era nata lei.
Quello che nessuno aveva mai immaginato era di che cosa fosse fatta la sua terza parte. Aveva sempre attribuito a quella il suo istinto sanguinario, definendosi perfino "assassina".
Non aveva mai valutato l'ipotesi che qualcos'altro potesse essere associato alla morte dentro di sé. Mai aveva pensato che il potere delle Banshee potesse essersi fuso al suo essere lupo e alla magia dei druidi che le scorreva nelle vene.
Il legame che la univa a Lydia tutt'a un tratto aveva senso.

«Glielo dirai mai?» chiese Isaac alle sue spalle

«Un giorno potrei farlo» sospirò ripiegando la fotografia e riponendola in tasca

«Ci ho messo due mesi per trovarti quando te ne sei andata. Che cosa ti ha detto Gerard quella notte?»

«Non avevo idea di che cosa stesse succedendo, ma la sensazione che sarei morta se fossi restata, non mi ha abbandonata dal momento in cui ha nominato i leoni. Ed era così forte che non poteva essere solo un presentimento...»

«Ed hai cominciato ad indagare» suppose il giovane

«Esatto- annuì alzandosi dal cornicione dell'edificio su cui si erano appostati- quando ho scoperto chi era mia nonna ho cercato Derek e ho fatto in modo che Stiles lo trovasse».

Isaac la guardò allargando le braccia esasperato

«Ci hai messo un anno?! Dove diamine era? Senza considerare che nel frattempo Stiles era scomparso...»

«Te lo racconto per strada» gli sorrise spintonandolo dolcemente verso l'uscita.

Si voltò un'ultima volta verso il branco riunito nel parcheggio di quella periferia. Sorrise. Non sapeva se quello sarebbe stato un addio, ma se avessero avuto bisogno, lei ci sarebbe stata. Sempre.

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A Liam parve di vedere qualcuno sul tetto dell'edificio di fianco a loro, voltandosi di scatto e aguzzando la vista.

«Se c'è una cosa che ho imparato su Ro- disse Scott alle sue spalle- è che non si farà mai vedere né trovare a meno che non sia lei a volerlo»

«Come fai a sapere che fosse lei e non un cacciatore?» chiese il beta confuso.

Scott sorrise divertito, prima di incamminarsi verso gli altri

«Lei sa nascondere il suo odore, ma Isaac no».