Capitolo 3

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Vengo svegliata da qualcuno che bussa alla porta. Mi strofino gli occhi e vado ad aprire. Antonio.
-Tony, che ci fai qui?- chiedo un po' assonnata.
-Scusa principessa, non sapevo stessi dormendo. Comunque devi venire con me.- dice sorridendomi.
Annuisco, prendo le chiavi ed esco dalla stanza. Non gli chiedo dove stiamo andando, in realtà non mi importa e poi mi fido di lui.. So che non mi farebbe mai del male.

Arriviamo davanti l'ufficio del direttore, bussiamo e ci accomodiamo.
Il direttore mi guarda, ha uno sguardo poco felice e la cosa mi preoccupa un po'. Io alterno il mio sguardo da lui a Tony ma nessuno parla e inizio ad innervosirmi.
-Io e Antonio abbiamo parlato, abbiamo una proposta da farti.- apre bocca infine il capo.
Lo guardo spronandolo a parlare e lui scuote la testa.
-Antonio è disposto a trasferirsi nella tua stanza e a prendersi cura di te. Sei minorenne quindi sarai una sua responsabilità.. In parole povere sarà come un tutore per te.- spiega.
Non so cosa dire. Sono felice ma al tempo stesso preoccupata. Abitare con Antonio? Ho solo diciassette anni. Lui potrà darmi una vita migliore, mi sfamerà e tutto ma.. È questo quello che voglio? Ma forse non ha importanza ciò che voglio io. La cosa importante è che non rimango in mezzo ad una strada.
-Allora cosa ne pensi?- mi chiedono.
-Per me va bene- dico.
Antonio sorride e io direttore scuote la testa.
-Andiamo, vado a prendere le mie cose- dice Tony ma prima di uscire, rivolgo un vittorioso occhiolino al direttore, come per dire 'c'è l'ho fatta'.

-Allora, io vado a prendere le mie cose. Tu aspettami qui, okay?- mi chiede Antonio, che sprizza energia e gioia da tutti i pori.
Annuisco, lui mi da un bacio sulla guancia ed entro nella mia stanza. Mi correggo, la nostra stanza.
Dovrò imparare a convivere con lui, ma meglio di morire di fame no? Poi è un bravo ragazzo, non mi troverò male.
Mi sdraio sul letto e aspetto il suo arrivo. Guardo l'orologio che segna le cinque meno un quarto. Non so dove Tony abiti, ma so che non è molto distante dal villaggio.
Chissà se avrà molte cose, certo lo spazio non manca ma già è un po' occupato dalle mie...

Sono le cinque e qualcuno apre la porta. È lui. Gli vado incontro e prendo la valigia che ha in mano mentre lui porta dentro due scatoloni.
-Mi sono fatto dare la chiave, così ne abbiamo una ciascuno.- dice e io mi limito ad annuire.
-Sei felice?- mi chiede.
-Si, sarà solo questione di abitudine.- spiego e lui mi guarda, uno sguardo intenso.
-Beh, penso che dovrò chiarirti alcune cose principessa- dice e io lo guardo con aria interrogativa.
-Meglio se ci accomodiamo-
Devo forse preoccuparmi?
Faccio come dice e ci sediamo difronte sul piccolo tavolo.
-Sai, visto che sono il tuo tutore ci sono delle regole. Sei una mia responsabilità ora.- dice.
-Niente ragazzi in stanza, niente droghe, poco alcool e voglio che tu sia più sfacciata possibile con me- spiega.
Wow. Immaginavo il peggio.
-Va bene- dico e lui sorride.
-Posso chiederti una cosa?- chiedo e lui annuisce.
-Rimarrò qui per tutta l'estate.. E poi? Starò sempre con te? Come se mi avessi adottata?- chiedo e lui inarca le sopracciglia.
-Si, starai con me sempre. È un problema?- scuoto la testa per dire di no e lui sorride ancora.
-Bene.. Adesso, io sistemo un po' la mia roba.. Tu vuoi aiutarmi o hai da fare?- mi chiede.
-Vado a farmi una doccia- dico e sparisco dentro il bagno.

Mi spoglio velocemente e mi metto sotto il getto d'acqua. Non sarà poi così male, dovrò farci l'abitudine ma in fondo mi rende più libera di quanto lo facesse mia madre.
Mia madre.. Se ci penso mi fa schifo solo chiamarla ancora così. Quale madre farebbe quello che lei ha fatto a me? Nessuna. Non penso che lei sia mia madre, al massimo Denise. Si, non più mamma.. Ma Denise.

Esco dalla doccia e avvolgo un'asciugamano intorno al mio corpo.
-Cazzo!- impreco quando mi rendo conto che ho lasciato i vestiti nella mia camera. Come faccio adesso? Non posso uscire così.. O forse si? In fondo mi ha detto di essere rilassata e tranquilla con lui. Prendo un respiro profondo ed esco.
Entro nella mia camera e lo trovo intento ad ammirare le mie cose.
Si volta e strabuzza gli occhi.
-Principessa vuoi farmi venire un infarto?- mi chiede con un ghigno.
Scuoto la testa e mi scuso. Tony si sposta e io mi chino per prendere un costume.
-Sei vergine?- mi chiede all'improvviso.
Avvampo ma non rispondo, lo guardo soltanto. Cosa c'entra questo adesso?
-Rispondimi!- dice alzando il tono della voce.
-No- dico in fretta ma è la verità.
Ho perso la verginità due anni fa con quello che ai tempi era il mio fidanzato, o meglio fingeva di esserlo visto che il giorno dopo averlo fatto mi lasciò con un 'non so più cosa provo'. Ho superato anche quello dopotutto.
-No? Allora dobbiamo rimediare- dice e si avvicina a me.
-Che vuoi dire?- gli chiedo indietreggiando ma sbatto contro il muro.
-Volevo essere io l'unico e il solo ad averti toccata, ma evidentemente dobbiamo rimediare iniziando subito.- dice e velocemente prende le mie mani e me le porta sopra la testa.
-Ti prego no- dico con un filo di voce.
-Si invece principessa. Faremo l'amore molte volte e a me non devi mai dire la parola con la N- dice facendo sfiorare i nostri nasi. Il tono dolce ma lo sguardo intenso.
Si avvicina per baciarmi ma io lo evito.
Stringe i miei polsi più forte e vedo le sue pupille dilatarsi.
-Non respingermi Miranda!- ordina e io non so davvero cosa fare. Non voglio avere dei rapporti con lui, non mi piace e non lo voglio.
Mi prende di peso e mi butta sul letto togliendomi l'asciugamano.
-Cazzo, sei splendida- dice mentre mi osserva bramoso. Fa di nuovo per baciarmi ma mi giro di nuovo e lui sospira. Mi gira a pancia in giù e mi da una forte sculacciata sulla natica destra. Urlo per la sorpresa e per il dolore e lui me ne da un'altra.
-Miranda non devi respingermi. Non opporti, non fare nulla.- dice e mi da altre due sculacciate.
-Okay- dico io con un filo di voce e tremo ma nonostante tutto, non piango. Mi sono promessa di non piangere dopo l'abbandono di mia madre ed io sono forte e posso superare anche questo.
-Anzi, una cosa devi farla.. Urla papino quando vieni.- dice e dopo un'altra sculacciata infila un dito dentro di me.
-Sei già bagnata e pronta per me principessa- dice e si toglie velocemente la polo che indossava e i pantaloni. Lo osservo: il fisico asciutto, è magro ma non ha un accenno di addominali, in compenso però ha le spalle molto possenti.
-Ti piace ciò che vedi?- mi chiede sicuro di sé e io non posso negarlo. Non è bellissimo ma non è nemmeno un orrore.
Allarga le mie gambe e inizia a lavorare con la bocca nella mia intimità.
Io inarco la schiena per l'improvviso piacere e gemo forte. Infila un dito dentro e ansimo ancora più forte.
Si toglie da me e si abbassa i boxer. Prende un preservativo dai jeans e lo indossa.
-Dovrai iniziare a prendere la pillola- mi dice per poi entrare in me con una spinta decisa.
-Cazzo- dico in preda al piacere e al dolore visto che è da un po' che non lo faccio.
-Si, cazzo. Ti piace vero?- mi chiede mentre spinge sempre più forte.
Mi aggrappo alle sue spalle e lui prende il mio capezzolo destro fra i denti e inizia a succhiarlo.
Urlo per il troppo piacere e lui spinge più in fondo riempiendomi.
-Dillo- mi ordina ormai vicino al culmine.
-Papinoo- urlo mentre vengo e lui mi segue urlando il mio nome.
Si accascia sul mio petto mentre riprendiamo fiato. Siamo sudati e nudi ma non ci importa, siamo stremati.

Quando i nostri respiri si fanno più regolari si alza e mi bacia. Questa volta ricambio il bacio e quando mi chiede l'accesso con la sua lingua non glielo nego. È bravo e non posso negarlo.
Ci stacchiamo e vedo i suoi occhi luccicare di malizia.
Guarda l'orologio, sono le sei.
-Devo andare al lavoro- dice e si alza da me. Cerco il costume mentre lui rimette i vestiti di prima.
-Voglio chiarirti una cosa. Tu fai sesso solo con me, okay? Non siamo fidanzati ma devi lo stesso rispettarmi in questo senso come io lo farò con te. Chiaro?-
Annuisco incapace di parlare e lui sorride.
-Ci vediamo a cena- dice, mi da un leggero bacio a stampo e va via. Lasciandomi sul letto nuda e confusa.

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