Aprire gli occhi e ritrovarsi Gabriele che dorme avvinghiato a me, quasi soffocandomi, è una delle più belle sensazioni che abbia mai provato in diciassette anni di vita. Il viso rilassato, sereno, e i capelli scompigliati, gli danno un'aria da bambino, quasi angelica.
Quasi, perché angelico e Gabriele non possono stare nella stessa frase.
Gli scosto i capelli dal viso per osservarlo meglio e, giuro, è uno spettacolo. Mi chiedo come possa esistere sulla terra tale bellezza, e mi chiedo come possa essere che questa bellezza adesso sia nudo con me sotto il lenzuolo.
Quello che è successo ieri mi ha scossa parecchio ma non voglio pensarci, non mi va di intristirmi visto come è iniziata bene la giornata. Preferisco ripensare a ieri sera, a come mi sono sentita e a quello che ho provato. Mi spaventa un po' in effetti, ma non posso negare che mi riempie il cuore. Se si tratta di un regalo anticipato di compleanno, non potevo ricevere regalo migliore.
Sento il peso di Gabriele farsi via via più leggero fino a scomparire. Si è svegliato, purtroppo aggiungerei, e mi volto a guardarlo mentre sbadiglia e con una mano si sfrega l'occhio destro. Una visione alquanto adorabile.
-Buongiorno bellissima- biascica con la voce più roca del solito a causa del sonno. Gli sorrido perché sono incapace di parlare, troppo ammaliata da lui e dal suo essere se stesso. È questo l'effetto che ha su di me, mi sconvolge totalmente e mi rende incapace di intendere e di volere. Peggio delle droghe.
Si avvicina e mi lascia un dolce bacio sulle labbra, seguito da tanti altri, fino a quando non lo ritrovo su di me. -Che bel modo di svegliarsi la mattina- ammicca al mio essere completamente nuda sotto di lui e io abbasso lo sguardo, imbarazzata.
-Oggi ho un giorno libero, ti va di passarlo con me?- mi chiede cambiando argomento e spostandosi al mio fianco. Annuisco, sia perché lo voglio davvero e sia perché non saprei dove andare per evitare Antonio.
-Allora dobbiamo muoverci, per quanto mi piaccia stare qui con te, dobbiamo sbrigarci ad andare.- dice alzandosi e regalandomi una meravigliosa visione del suo culo. Questo ragazzo mi manderà all'inferno. Sorrido e mi alzo.
Indosso i vestiti della serata trascorsa, ma sarebbe meglio se mi cambiassi. Sono le dieci e mezza del mattino e Tony sarà sicuro a lavoro: potrei passare di sfuggita dalla camera per cambiarmi. Ne parlo con Gabriele che non mi ha fatto ancora domande sulle lacrime che ieri ho versato sulla sua maglietta.
-Se te la senti possiamo passarci, ma non abbiamo molto tempo- dice alzando le spalle mentre io sistemo il letto. Annuisco debolmente e non parlo più, troppo impegnata a combattere la guerra che sta avvenendo nella mia testa.
In totale silenzio usciamo dalla sua camera e dalla casa degli animatori, dove io non potrei entrare, e ci dirigiamo verso la mia stanza. Dovrei ancora considerarla mia? A dire il vero no, non posso sentire mio un letto dove è stata un'altra. Sento una lacrima rigarmi la guancia e mi affretto ad asciugarla prima che Gabriele se ne accorga. Lui sembra tranquillo mentre mi cammina a fianco e fuma una sigaretta.
Arriviamo davanti la camera e prima di aprire prendo un grosso respiro. Guardo Gabriele e cerco di comunicargli con lo sguardo che voglio che entri con me. Non mi delude mai e lo capisce al volo, accarezzandomi la schiena. Lo adoro.
Aprire quella porta è come rivivere un'altra volta quel momento, un brivido mi percorre la schiena e sento gli occhi inumidirsi mentre guardo il letto disfatto e sento il profumo troppo dolce che avevo sentito negli ultimi giorni. Profumo che non mi appartiene.
Chiudo la porta e Gabriele si accomoda sul letto, mentre io prendo dei pantaloncini e un top e mi cambio sotto il suo sguardo attento. Sento dentro di me un voragine, proprio sulla bocca dello stomaco. Un voragine che mi sta risucchiando. Troppe cose brutte mi sono successe in questo periodo e non so se posso superare tutto questo. Adesso, non ho davvero nessuno.
STAI LEGGENDO
La Ragazza Della Stanza 257.
Literatura Feminina28.11.2018 #1 in #abbandonata 06.02.2019 #1 in #camera -STORIA DADDY- Quella che può sembrare una semplice vacanza, in realtà per Miranda diventa una tortura. Abbandonata dalla madre, si ritrova a a condividere la stanza con uno sconosciuto innamor...