-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Miranda, tanti auguri a teee-
Apro gli occhi di scatto, spaventata dalle troppe urla dentro quella stanza. Troppi occhi a guardarmi e troppa confusione momentanea nella mia mente. Per un attimo mi chiedo: chi sono? Come mi chiamo? Che anno è? Mi ricorda quando la sveglia suonava la mattina per andare a scuola.
Poi li guardo: questi meravigliosi ragazzi, che conosco da poco più di tre mesi, si sono ricordati del mio compleanno e mi hanno pure cantato quell'imbarazzante canzone. Sorrido loro che a turno mi abbracciano, ricordandomi della festa in discoteca che mi hanno organizzato per i miei diciotto anni.
Eh si, sono una diciottenne adesso. Posso bere, fumare e prendere la patente senza che sia contro la legge. Mi sento la stessa, forse un po' più matura. Vorrei che i miei genitori fossero qui.
-Alloraa, come ti senti ad essere maggiorenne?- mi chiede Gabriele sedendosi con me sul letto e dedicandomi un sorriso tutto fossette. Gli altri sono andati via, ovviamente devono lavorare, e siamo rimasti solo noi due.
-Esattamente come ieri- gli rispondo e ricambio il sorriso, che mai potrà essere paragonabile al suo. Troppo perfetto nonostante l'apparecchio.
Continuando a sorridere mi si avvicina e mi bacia sulle labbra teneramente. Il mio cuore perde un battito. Si alza e va verso il suo armadio, prende un pacchettino verde e me lo porge.
-Buon Compleanno- mi dice quasi imbarazzato e io sorrido per ringraziarlo. Non mi aspettavo un suo regalo. A dire il vero non mi aspettavo un bel po' di cose da parte sua eppure eccomi qui nella sua stanza. Tante cose sono cambiate, ma non posso esserne più felice.
Scarto la scatola con delicatezza, mi tremano troppo le mani. Quando alzo lo sguardo su di lui, vedo che mi sta scrutando seriamente e quasi ho paura. Ma vengo distratta dal suo fantastico regalo: una collana, con un ciondolo a forma di cuore, e posta al centro vi è incisa una G.
Sento le lacrime agli occhi. Mai nessuno mi aveva fatto un regalo così bello, mai nessuno mi aveva dato tante attenzioni. Lo abbraccio incapace di parlare e sento che mi manca il respiro quando ricambia stringendomi più forte.
-È stupenda- gli dico con gli occhi lucidi e mi giro così che lui possa mettermela con facilità. Mi guardo allo specchio e sfioro piano il ciondolo, sembra che sia fatta apposta per essere portata da me, attorno al mio collo.
Gabriele mi si avvicina e mi abbraccia da dietro stringendomi i fianchi. A quel contatto sento la pelle d'oca e non posso evitare di sorridere vedendoci riflessi nello specchio. Immediatamente prendo il cellulare e scatto una foto: sarà il mio nuovo sfondo.
-Devo andare a lavoro, ci vediamo a pranzo e mi raccomando stai attenta- mi sussurra all'orecchio in modo gentile, poi mi bacia dolcemente.
Troppo zucchero e troppa tranquillità, mi chiedo se sarà sempre così.
Potrò mai stare tranquilla per un po'? O magari per tutta la vita? Come posso vivere sapendo che ci sarà sempre qualcosa che mi colpirà alle spalle e mi farà cadere?Se c'è una cosa che ho imparato da tutte queste difficili situazioni che ho dovuto superare, è che non bisogna mai arrendersi. Bisogna lottare e io l'ho sempre fatto, anche quando credevo di non farcela ho continuato a lottare e sono riuscita a rialzarmi vittoriosa da tutte quelle cadute che ho sempre creduto fossero alte come montagne.
Il mio pensiero vola ai miei genitori, che sicuramente mi guardano da lassù. Sempre se un 'lassù' esista. Ma in realtà io penso di sì, e sono sicura sia un posto bellissimo, altrimenti Dio non avrebbe avuto così tanta fretta di prendere con sé persone meravigliose come i miei genitori.
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La Ragazza Della Stanza 257.
ChickLit28.11.2018 #1 in #abbandonata 06.02.2019 #1 in #camera -STORIA DADDY- Quella che può sembrare una semplice vacanza, in realtà per Miranda diventa una tortura. Abbandonata dalla madre, si ritrova a a condividere la stanza con uno sconosciuto innamor...