...

189 9 0
                                    

Dopo circa un ora e mezza abbondante, mi accorgo di avere tutto l'armadio sopra il letto.
Forse è meglio andare a fare una bella doccia, non mi deciderò mai se continuo a guardare tutto quel caos che ho nel letto. Direi che quasi mi gira la testa,tanto sono i vestiti.
Maglietta multicolor, abbastanza lunga che spesso la uso come vestitino,e che ricorda il mio essere Dominicana di nascita, senza una manica in un braccio e con una manica lunga nell'altro. I panta collant blu coperti nel sedere dalla maglia, ma entrambi aderenti ,al punto giusto ,per far vedere il mio sedere tondo e straniero, senza essere volgare,e i miei adorati tacchi.
Ne scelgo un paio beige, con il tacco marrone. Semplici ma che spezzano.
Devo truccarmi. È già tardi e Ronnie sicuramente non tarderà.
Ronnie. Un essere maschile così irrealista, non lo avevo mai conosciuto.
Sogna di fare il cantante, ma l'unica cosa che fa è cantare stronzate in serate di vecchie che frequenta mia madre nelle piazze, per delle feste della comunità.
Beh almeno c'è la voglia di fare.
"Scendi"
Merda, è già arrivato. Devo sbrigarmi a mandare un messaggio a Peppe. Non voglio rimanere sola con Ronnie, questo è certo!
Chissà se verrà, probabilmente preferirà starsene con i suoi amici.
"Sto uscendo ora di casa, ci vediamo al locale"
"Ok, ma quale locale?!"
Quasi dimenticavo... Per Peppe "il locale" è ancora sconosciuto. Non sa del tempo passato li, tutte le sere con gli amici.
"Bodeguita"- rispondo rapida mentre finisco di scendere le scale e apro il portone.
Eccolo qui Ronnie, Dio santo... Già non lo tollero. Non che sia antipatico, ma non è per nulla in linea con le mie idee ed i miei modi di fare.
"Allora dove andiamo?!"
"Al Bodeguita, è un locale al centro."
Parliamo del più e del meno, mentre sorride compiaciuto, forse nella speranza di una possibilità in futuro, non so.
Finalmente,eccoci al locale.
"Siamo seduti, vieni." Mi sbrigo a mandare un messaggio a Peppe mentre Ronnie prende due cocktail per entrambi.

Eccolo arrivare.
Maglietta verde, altri pantaloni forse un po' troppo stretti, bracciali di pelle ai polsi.
Giro lo sguardo verso Ronnie che lo guarda torvo,forse chiedendosi chi è.
"Ehi ciao!!" Sono davvero felice di vederlo.
"Peppe" saluta Ronnie mentre prende una sedia e la mette vicino la mia.
'Ronnie, piacere" sembra infastidito, ma poco importa.
Parliamo del più e del meno, o meglio io e Peppe parliamo mentre Ronnie ascolta e delle volte fa dei piccoli cenni con la testa.
Forse è meglio levare questo imbaraz....
"Volete venire al locale dei ragazzi?! È un locale qui vicino, dove ci sono amici miei che cantano,delle volte,che ne dite?" Interrompe i miei pensieri Peppe.
"Certo!" Meglio cogliere la palla al balzo, non mi va certo di rimanere qui.

Arriviamo in questo locale dei ragazzi, o così mi sembra l'abbia chiamato.
Davvero un bel locale, con pareti colorate verde mela e fuxia, note musicali stampate,tutti molto amichevoli e divanetti.
Fa strada verso la parte del locale dove si trova un grande tappeto con una televisione, dove delle persone cantano al karaoke sedute a terra. Noi ci sediamo nei divanetti di fronte.
Vedo arrivare una bella ragazza riccia e rossa, può avere sui trent'anni. E un uomo con i capelli lunghi e ben curati la segue.
Con mia sorpresa salutano Peppe, e parlando vengo a sapere che sono marito e moglie, amano cantare, sopratutto l'uomo, e sono loro gli amici che Peppe aveva accompagnato al centro.
Finalmente rimaniamo noi 3, come ad inizio serata. Sono altamente socievole ma estremamente asociale. Per questo sorrido a tutti, ma mi approccio con pochi.

"Carmen, ma tu sei già stata fidanzata?"
Ronnie caro, sarebbe meglio se tu non proferissi parola. Mai.
"Sì,lo sono stata. Ma è stato tutto uno sbaglio, dovuto al fatto che ci eravamo messi insieme da piccolissimi, e tra me ed il mio ex non c'è stato nulla di più oltre il bene. Tu?"
"Lasciamo stare, meglio evitare di parlarne." Questa è bella, anche io potevo rispondere così, ma sono stata abbastanza corretta da dire ciò che realmente è stato.
"E tu Peppe?" Ronnie lo chiede in un modo forse un po' troppo presuntuoso. Non so dove voglia arrivare, ma mi inizia ad infastidire non poco.
" Io sono stata con una ragazza, ma per lo più costretto da mia madre. Mi ha tradito più volte, ma giuro che non mi importava. Le volevo bene, ma una cosa è certa, non l'amavo. È una troia che di tanto in tanto facevo uscire con la macchina, solo per far star zitta lei e mia madre"
Non ho idea di che tipologia di madre abbia, ma questa è bella. Non credo sia mammone?! Non mi sembra, forse è davvero come dice, devo ancora conoscerlo meglio.

"Ronnie, cantami una canzone dai" dico ridendo, ma mordendomi guancia e labbra per non ridergli del tutto in faccia.
Canta. Non lo ascolto, ma credo sia qualcosa che riguarda un artista ancora famoso. Ma è così pieno di sé e così stonato che non posso fare a meno di ridere con le lacrime insieme a Peppe.
Eccolo che torna. Che pesantezza!!!!
"Ci facciamo una foto?" Forse Ronnie vuole un ricordo, non so....
"Va bene"
Sposto la sedia vicino a lui e sorrido. Non mi importa per nulla sapere come sono venuta, non mi importa della foto, ne di lui.

Mi sento afferrare il polso, tirare, mi trovo nelle sue gambe, nelle gambe di Peppe.
"Anche io voglio una foto" non mi piace questo sentirmi come un oggetto, ma devo ammettere che non mi dispiace lo stare seduta sulle sue gambe.
Sistemo i capelli di lato e sfodero uno dei miei sorrisi migliori.
Scatta.
Appena guardo la foto ho un sussulto.
Peppe non guarda l'obiettivo, osserva me e sorride.
Neanche avesse visto una dea. Non so il perché ma ne ho la certezza.
Lui mi vuole.
Mi giro per guardarlo, ancora seduta su di lui, cercando una qualsiasi spiegazione con lo sguardo.
Mi sorprende ancora. Mi sta fissando come in foto. Sorridendo.
"A casa ti ci lascio io. Se vuoi" mi dice all'orecchio.

"Ronnie, forse è meglio che vai, io torno con Peppe". Riesco solo a dire, ancora seduta su Peppe.

Verso cose più grandiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora