Ho un mal di testa pazzesco. Dovrei seriamente smetterla di bere così tanto.
Oltre al farmi male, credo che proprio che il proprietario del Bodeguita dopo questi tre anni, nei quali ho preso 15 cocktail a sera minimo,lasciandogli l'ira di Dio,se si comprasse una macchina nuova gliel'ho per certo regalata io involontariamente.
Penso, vestendomi di tutta corsa.Devo entrare, per forza.
Ma giuro che non riesco a farlo per la prima ora, non tollererei quella di matematica. Posso chiedere alle ragazze se entrano ancora una volta in seconda ora con me.Cazzo le 8 e 10, devo correre se non voglio perdere il treno.
Appuntamento di fronte al bar con le ragazze, grazie a Dio anche oggi mi fanno compagnia. Ho bisogno di un caffè, amaro.
"Un caffè grazie"
"Oh ed una birra per favore, sa ho sete" guardo lo sguardo della mia compagna e il suo iniziare a ridere, alla vista del barista che mi osserva forse pensando che sia pazza. Ma vabbe, non mi importa.Ho altro a cui pensare.
Come a lui, ad esempio.
Come ho potuto chiamarlo e farmi vedere in quel modo pietoso?! Dio che vergogna. Però da un lato, non mi dispiace. È venuto da me di corsa, posso contare su di lui. Ne è la prova.
Ma cosa avrà fatto con quella troia della sua ex? Devo saperlo, non posso mica stare così."Ci vediamo alle 11??"
"Ok, ti aspetto fuori la scuola"
Gli mando un messaggio al quale, come sempre, mi risponde subito.
I miei buoni propositi di non fare assenze ed essere promossa, non stanno andando troppo bene. Però dai, anche se sono entrata alle 9e10 ed esco alle 11e10 , è sempre meglio dell'assenza di per se! Ahahah rido per la minchiata appena pensata, ma davvero, avrei seriamente potuto alzare le mani a qualcuno oggi, e non volevo farlo su una professoressa.Finalmente sono uscita da sto carcere, aria.
Poi c'è lui, quindi non potrei sentirmi meglio."Cosa hai fatto ieri con quella alla fine?!" Chiedo senza mezzi termini. E giuro che non volevo farlo neanche così duramente, ma non so in che modo improntare l'argomento.
"Niente ci sono andato, abbiamo parlato di te. Anche lei dice che si vede dai miei occhi che mi piaci, e per me è stata una tortura. Riuscivo solo a pensare che non avrei dovuto ascoltarti e non ci sarei dovuto andare. Appena è entrata in macchina, pensa che sono anche saltato in aria. Credevo fossi tu. Non era lì accanto a me insomma posto. Mi mancavi." Dice sospirando e sorridendo.
Però c'è qualcosa che non va. È anche agitato, e troppo bianco rispetto alla sua carnagione. Mi sta nascondendo qualcosa. Loro si sono baciati, ne sono certa. Non sono nata ieri, al mio paese c'è un detto che si può usare in queste situazioni:"sono nato un giorno prima del signore". Ma deve essere lui a dirmelo. Non deve mentirmi. E poi, se non fosse vero e glielo dicessi io, che figura ci farei?! Penso troppo, davvero.
"E poi?!" Chiedo troppo in fretta, prima che possa fermare le parole appena dette.
Diventa ancora più banco, non mi sta guardando negli occhi.
"E poi ci siamo baciati. Mi ha baciato. Ed io sono stato fermo. Ma non so da cosa è derivato, ti giuro che non so trovare una logica neanche io, e di certo non la volevo baciare ma non so perché l ha fatto. È stato solo un bacio a stampo velocissimo, infatti" si affretta a dire, mentre io mi affretto ad evitare che la mia mano faccia amicizia con il suo viso.Lo guardo mangiarsi quelle unghie che non ha, e cercare una sigaretta prima di incrociare il mio sguardo. Non so come possa essere ora il mio sguardo, ma se potesse uccidere lui non sarebbe più su questa terra da un paio di minuti.
"Lo sapevo." Riesco solo a dire, per evitare di far prendere il sopravvento al mio istinto omicida.
"Accompagnami a casa, subito." L'ultima frase che riesco a dire, e che gli fa spalancare gli occhi e gli fa accendere la macchina.Inizia a blaterare sul fatto che io mi sto facendo film, che anche lui è rimasto come un coglione, che non se lo aspettava, che non gli importava.
Che alla fine non devo prendermela perché non siamo fidanzati ne nulla, perché a lui non importa, perché non mi farebbe mai cose del genere e bla bla bla.Sono indecisa se ascoltarlo o meno del tutto.
"È vero, non siamo fidanzati. Ma per me oltre che parlare di me, avete fatto altro. Anche solo parlato di altro. Non ha logica un bacio a stampo, nel pieno di un discorso dove la protagonista sono io. Comunque anche se non siamo fidanzati, io mentre ti sto conoscendo non ho più neanche guardato mezzo uomo. E cristo, ce ne sono a decine che vorrebbero avere l'opportunità che stai avendo tu nel parlarmi, nell'avere un dialogo con me. Cosa che per l'appunto a loro neanche ho dato e do,per rispetto nei tuoi confronti anche se momentaneamente non sei nessuno. Mi fai schifo e mi hai deluso, dopo aver baciato a me. Fatti pena, davvero. Io, non lo meritavo,ora non farti sentire più. Ti saluto" concludo scendendo dalla macchina, dirigendomi verso il portone. Avrei voluto dire molto altro, ma so che poi me ne potrei seriamente pentire. Momentaneamente è la rabbia e la delusione a parlare, non riesco per nulla ad essere lucida.
Non riesco a dormire, e Peppe mi sta stressando fra messaggi e chiamate.
Gli credo, so che è sincero. Ma la cosa che mi fa male è la non risposta alla mia domanda su come Cazzo è successo, dato che parlavano solo di me.
I fatti, per ora, l'unica cosa che mi confermano è che lei è una grandissima troia bisognosa di attenzioni, e probabilmente l'ha fatto per farmi litigare con Peppe.
Ora che sono poco più tranquilla, devo parlare con lui, e ho bisogno dell'unica cosa che riesca a farmi stare bene realmente:il mare."Vieni, andiamo al mare." Gli mando semplicemente.
Mi inizio a preparare.
Ora posso dire che fa fresco davvero,anche se io non ne sento più di tanto, ma poco mi importa."Scendi, sono qui sotto" guardo l'ora, sono passati poco meno di 10 minuti. Vuol dire che già mi aspettava. Aspettava un mio messaggio.
"Andiamo alla play? "
"Ok".
Mi guarda e riesce solo a prendermi la mano, dimostrando tutte le parole che ha dentro di sé.È bellissimo il mare, è bellissimo lui, è bellissimo il tramonto.
Decido di non parlare di tutto quel fango per un po', e di disegnare sopra un assorbente con lo smalto per sdrammatizzare tutta questa situazione.
Ma non possiamo stare così, non in eterno almeno."Parliamo di ieri. Io ti voglio credere, diciamo che penso tu sia stato sincero. Lo so che ti ci ho mandato io e tutto, ma non mi aspettavo questo. Facciamo finta che non è successo niente. So che non mi hai mentito, si vede nei tuoi occhi la confusione, ma non voglio più sentire parlare di quella troia. Alla fine neanche stiamo insieme e non sei stato tu a baciarla. Ho letto nei messaggi che mi hai inviato che l'hai fatta andare via subito dopo, quindi non c'è motivo di non crederci. Ma davvero, dato che per te non è mai esistita, non deve esistere mai neanche per me. Ok?" Cerco di essere il più pacata possibile.
"Sono felice che mi credi, perché sono sincero. Scusa se ti ho fatto male, ma non volevo. Non volevo neanche andarci, ci sono andato ed ho parlato di te, immagina se volevo che mi baciasse. Mi ha fatto anche schifo. Non parliamone più, già stiamo dando troppa importanza a una sconosciuta."
"Ok...."
Ci baciamo. Ancora, ancora e ancora.
E stiamo semplicemente abbracciati a baciarci, senza pensare a null'altro che a noi.
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Verso cose più grandi
DiversosPassionale, decisiva, emozionante. La storia della mia conoscenza e di quella di mio marito. Una storia reale, che ci porterà sino al giorno d'oggi, col proseguirsi dei libri. Solo il mio nome e quello di mio marito sono reali. Tutti gli altri nomi...