Capitolo 9

434 33 4
                                    

«Luke, sei proprio sicuro che dobbiamo farlo per forza?» chiese insicura Abby, sistemandosi il cappuccio della sua felpa nera.

«Fiorellino, lui è pericoloso per noi. Potrebbe sapere più del necessario, e non possiamo permetterci di rischiare.» le disse accarezzandole dolcemente la guancia destra. Le sorrise, facendola rassicurare.

«Ma ha ottant'anni.» sussurrò.

«Appunto, cosa potrà mai perdere?»

Abby alzò le spalle, e non disse più niente.

Lei ed il ragazzo si avviarono mano per mano alla porta della villetta bianca. Abby suonò al campanello, e dopo un paio di minuti il sorriso del vecchio signore l'accolse, facendola sentire ancora più male è triste. «Cara Abby, è tutto apposto?» le chiese lui notando la sua faccia pallida.

«Signor Simpson, ha... Ha dello zucchero?» balbettò, abbassando lo sguardo. Non aveva il coraggio di guardare negli occhi quel signore che era sempre stato tanto gentile con lei.

«Certo Abby, entra pure.» l'uomo si spostò dalla porta facendo entrare lei ed il ragazzo al suo fianco, per poi sentire la porta chiudersi alle proprie spalle. «Te lo vado a prendere, aspetta qui cara.» le sorrise, per poi avviarsi verso la cucina mentre si sorreggerla sul semplice bastone di legno.

«Luke, non ce la faccio.» sussurrò, sapeva che non dovevano farsi sentire.

«Devo farti il solito discorso, fiorellino?» sussurrò lui a sua volta. Abby borbottò un timido «no» prima di abbassare lo sguardo e stringere di più la mano di Luke.

Il suo vecchio vicino di casa tornò all'ingresso, per porgerle una tazzina di zucchero. «Non vuoi nient'altro, cara?» Abby scosse la testa, e quando Luke sciolse le loro mani per mettere la sua bella giacca per poi prendere qualcosa, iniziò a piangere. «Cosa c'è che non va, Abby?»

«M-mi dispiace.» singhiozzò, prima che Luke affondasse il coltello nel petto dell'uomo, che sgranò gli occhi impallidendo. Il vecchio si portò le mani sul petto, sentendo il sangue caldo sulle mani che usciva a fiotti.

«Abby... Perché?» Mormorò con voce flebile l'anziano, prima di farsi trascinare nel mondo dei morti.

«Mi dispiace signor Simpson, mi dispiace davvero tanto.» singhiozzò abbracciando l'uomo. Era stato come un nonno per lei: da piccola le dava le caramelle e l'ospitava quando la madre andava a lavorare, le faceva guardare la televisione quando sua madre non voleva e la consolava quando veniva sgridata e picchiata.

«Abby, andiamo.» Luke le posò le mani sul spalle che facevano su e giù per via dei singhiozzi.

La ragazza si staccò dal corpo piangendo, e chiuse gli occhi al defunto Signor Simpson.

Si alzò in piedi e uscì dalla casa con la tazzina di zucchero fra le mani tremanti. «Addio Signor Simpson.» sussurrò prima di chiudersi la porta alle spalle.

unreality ↻ l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora