<Non ho mai capito cosa fosse davvero l'amore, ma so di averlo provato per la prima volta guardandoti negli occhi>
LILY-Dario, Julio!, -ripete Krys lanciando un gridolino proprio nelle orecchie di Dario, che con un orecchio frastornato indietreggia, ma sorride lo stesso. Come si fa a non sorridere con una Krys così gioiosa?
-Krys!, -esclama Dario con uno spiccato accento spagnolo, seguito da Julio che le rivolge un sorriso a trentadue denti.
-Como estàis, chicos?, -chiede Krys con una voce insicura e preoccupata, ma la risposta raggiante di Julio le fa tornare il buon umore.
-Nosotros estamos bien! Y vosotras? Parecèis tan guapas en vivo, y muy radiantes!, -afferma lui, rivolgendosi alla mia migliore amica, che lo guarda con un viso dai tratti chiaramente confusi.
Oh no, non vorrei che non abbia capito nemmeno questa semplice frase...
Krys non è mai stata brava nelle lingue, specialmente nello spagnolo: sin dalle prime lezioni del liceo pretendeva che tutti i plurali terminassero con delle "s" e pensava che i ragazzi spagnoli, in qualunque occasione, indossassero sombreri messicani e mangiassero tortillas e patate a volontà.
Fino a quando non conobbe un nostro ex compagno di classe, Lucas, di origini portoricane ma vissuto e cresciuto a Milano; che dichiarò di non aver mai toccato un tacos in vita sua e di amare il cibo italiano più di qualsiasi altra cosa.
Inutile descrivere la faccia esterrefatta della piccola e innocente Krys quando entrò a conoscenza della "sconvolgente notizia", come era solita chiamarla lei.
-Ha detto che siamo molto radiose dal vivo e ci ha chiesto come stiamo, -sussurro tra i denti a Krys, cercando di mantenere un perfetto finto sorriso, unica cosa in cui io sia specializzata.
Quando frequentavo la scuola media ho vinto il premio come "miglior sorriso falso dell'anno", sempre se quello dettato dalla ragazza più popolare della scuola, Juliet Shy, poteva essere considerato un vero e proprio concorso.
-Cosa?, -domanda lei sottovoce, ancora più turbata. Ora Dario e Julio si guardano a vicenda, chiaramente inconsapevoli di ciò che sta accadendo.
Se a Krys non si accenderà quella piccola lampadina famosa tanto nei film, sarò costretta a provocare una lite tra i passanti in modo da distogliere l'attenzione su di lei.
Un buon caffè caldo rovesciato sul cappotto di pelle di una ricca signora a causa di un mio spintone potrebbe fare anche a caso nostro, suggerisce il mio subconscio.
Per fortuna la mia mente riacquista lucidità: fisso Krys per cinque interminabili minuti in cerca di una sperata probabilità che possa aver capito finalmente la frase pronunciata dalla mia bocca.
Illusione stupida, ovviamente.
-Perché non andiamo a prenderci un ottimo frullato da Starbucks e una gustosissima ciambella? Scommetto che sarete affamati per il lungo viaggio, e scommetto anche che non vedete l'ora di raccontare ogni minimo dettaglio alle vostre due migliori amiche, -propongo io in spagnolo, salvando la pelle a Krys.
Mi dovrà un favore, quando avrò deciso che cosa chiederle per questo salvataggio degno di un Oscar.
-Sì!, -squittisce Krys tutta entusiasta, allegrando lo spirito dei nostri amici.
Dario e Julio annuiscono subito, e ringraziano me e la mia migliore amica almeno cento volte per la nostra ospitalità nei loro confronti.
Quando prendiamo un tavolo nell'accogliente nuovo Starbucks in centro di Milano, ormai trasformatasi nella nuova Seattle, ordiniamo subito ciambelle e frappuccini; a differenza di Krys che decide di ordinare dei macarons. Inizio a chiedermi se mangi anche qualcos'altro...
STAI LEGGENDO
Pieces of a love song
Fanfiction--- Dal capitolo 5: -Ci porti da loro!, -ordina Lily con tono risoluto puntando l'indice contro l'australopiteco. Dovrei avvertirla che potrebbe essere cannibale...Ma sono dettagli in fondo! Poseidone fissa l'indifeso dito della mia amica con un ghi...