Capitolo 3

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-Tra poco scopriremo se la storia è "carina"- disse Alessandro.
- Carina? Tu stai scherzando, ho avuto gli incubi tutta la notte! - disse Sara.
- Allora sei messa male! - concluse Alessio.
E Nicolò si mise subito a ridere come un deficiente.
-Infatti è bella ma non fá troppa paura!- finì Giorgia.
- Sì è solo una stupida storia! - disse Sharon prima del suono della campanella che ricordava a gli amici che era ora di iniziare la lezione!
Appena entrati in classe Giorgia e Sharon si sedettero vicine, subito arrivò Sara che chiese:
- Posso mettermi in mezzo?
- No Sara oggi vai dietro, grazie. - rispose Giorgia seccata dal comportamento della ragazza.
- Uffa volete sempre stare vicine voi! - sbuffò quest'ultima.
-Dai per oggi puoi anche sederti dietro. - disse Sharon cercando di mantenere la calma e di non urlare per dire a Sara che doveva smettere di chiederlo sempre.
Lei sbuffò un'ultima volta poi andò a sedersi dietro alla riccia e vicino ad Alessio.
Dietro di loro erano seduti Alessandro e Nicolò ed era ovvio che avrebbero passato tutta l'ora a parlare fra loro senza prestare nessuna attenzione all'insegnante.
In quel esatto momento la professoressa Palmer entrò nella classe e tutti si alzarono in piedi tranne Nicolò e Alessandro che stavano chiacchierando.
"Cominciamo bene... " Pensò Giorgia.
Lei e Sharon si guardarono preoccupate.
Tutti sapevano che quella professoressa era molto severa e non sopportava quando qualcuno mancava di rispetto o non ubbidiva a un ordine.
E quella per la Palmer era una grave mancanza di rispetto.
-Rossi, Bianchi! - tuonò lei. - Perché siete seduti? Volete subito una nota?
"Ecco lo sapevo"- pensò nuovamente Giorgia.
-Ora vi dò una nota.
- No prof.non lo faccia. - disse Nicolò.
-Perché non dovrei? - chiese lei.
-Perché abbiamo lavorato duramente per il suo compito,è venuto bene. - disse Alessandro.
-Davvero? - chiese la Palmer. - fatemi vedere allora. Con chi avete fatto il progetto?
-Con Alessio, Giorgia, Sharon e Sara. -risposero loro.
-Come sempre. Avranno fatto tutto loro e voi non avrete fatto niente. -finì lei.
Alessio alzò la mano e disse:
-In realtà hanno lavorato molto questa volta.
-Ok venite tutti qui e leggete il testo alla classe. - disse.
I sei amici si alzarono, Sara prese il compito dallo zaino e si diressero insieme alla cattedra.
-Molti anni fá... - lesse Nicolò a gran voce. -alcuni amici per una scommessa entrarono in un castello che tutti chiamavano "stregato".
-Non avevano paura. Credevano fosse solo una stupidaggine, non esistono i fantasmi e neanche le streghe. -continuò Alessandro.
Alessio disse:
-Invece si sbagliavano e passarono la notte più brutta di sempre.
-Uno di loro era diventato un mostro che voleva prenderli e mangiarli, diceva che solo uno in quel castello si sarebbe salvato. - disse Giorgia.
In quel momento un fulmine squarciò Il cielo, poi il quaderno iniziò a bruciare e l'allarme a suonare.
Tutti uscirono dall' edificio.
Purtroppo il quaderno fu distrutto.
Non finirono di leggere il racconto ma non pensavano fosse un problema invece lo divenne...

Il castello stregatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora