XXIII ~Moldavia

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Questa volta, come si legge dal titolo, andai in Moldavia. La Moldavia, si trova tra la Romania e Ucraina, a circa due ore e mezza di aereo. Andammo li per un motivo molto semplice, la moglie di mio padre è originaria di li.

Il giorno prima di partire mi vidi con Eugenio per salutarlo, siccome non ci saremmo più visti per una ventina di giorni. Lui, il giorno stesso del mio arrivo, sarebbe infatti partito con una sua amica per Londra. Ritornando a quel pomeriggio, andai da lui in treno, e mi portò dalla stazione a casa sua con la moto. Entrai così per la prima volta in casa sua. Ne rimasi subito affascinato dal suo stile moderno e contemporaneo. Non posso però non dire altrettanto di casa mia, ma come dice il proverbio, l'erba del vicino sembra sempre più verde. Passammo quell'ultimo pomeriggio a coccolarci e a fare il bagno nella sua piscina. Il tempo volò in fretta e arrivò presto l'ora di prendere il treno del ritorno. Iniziai a sentire la sua mancanza dopo soli cinque minuti senza di lui sul treno.

Partimmo esattamente il 17 Giugno, dall'aeroporto di Nizza. Il volo non era diretto, facemmo infatti uno scalo a Monaco di Baviera. Insieme a noi, c'era anche un collega di mio padre, Giuseppe. 

Dopo sei ore tra aeroporti e voli arrivammo finalmente a Chisinau, capitale della Moldavia. Alloggiammo in un mega appartamento di lusso nel cuore della città. Siccome il cambio moneta è molto favorevole e i prezzi molto bassi, passammo la nostra vacanza facendo i ricconi. Sempre a pranzare o cenare al ristorante. In quella settimana la mia bibita preferita diventò il Mojito, lo bevevo di continuo, anche a pranzo e cena.

Giuseppe, l'amico e collega di mio padre, era un tipo molto religioso. A mio parere molto ipocrita, era infatti venuto con noi per trovarsi una ragazza dato che in italia nessuna se lo cagava. Pensate che la prima sera uscì di casa da solo senza dircelo e andò in un night club nel quale in due ore gli spennarono circa cinquecento euro, non avendo toccato nessuna ragazza. Mio padre, alzatosi durante la notte per andare al bagno, si accorse della sua assenza e si preoccupò molto. Uscire, di notte, in un ex capitale sovietica, non è il massimo della sicurezza.

Passata quella sera, la vacanza continuò alla grande, anche se non facemmo nulla di entusiasmante. Un pomeriggio, mentre eravamo seduti in un bar, Giuseppe mi chiese se avessi Facebook. Io ovviamente risposi di si e ci aggiungemmo a vicenda. Vedendo i dettagli amicizia, scoprii di averci discusso qualche mese prima su un post. Faceva infatti parte delle sentinelle in piedi, un'organizzazione contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Come io vidi chi era lui, lui vide chi ero io e da quel momento tra noi si instaurò un'aria di sfida. 

Passata una settimana a non far altro che mangiare, finalmente arrivò l'ora di tornare a casa. Decollammo all'una di pomeriggio, facendo scalo a Vienna. Il nostro secondo aereo, che sarebbe dovuto partire alle cinque, venne ritardato improvvisamente alle undici di sera, riservandoci così un intero pomeriggio all'aeroporto. Verso le dieci e mezza salimmo sull'aereo il quale dopo aver caricato tutti i passeggeri, si mise sulla pista. A metà del decollo, quando ancora fortunatamente eravamo a terra, improvvisamente sentimmo il motore spegnersi e con esso anche tutte le luci. Un blackout. Ci fecero scendere tutti e ci riportarono al gate. Poco dopo ci diedero la brutta notizia della cancellazione del volo. La compagnia aerea, la Lufthansa ci offrì la cena e ci trasferì in un hotel non molto lontano. Era ormai mezza notte e ci sarebbero venuti di nuovo a prendere verso le quattro.. Giusto il tempo di una dormitina e doccia. Di  nuovo all'aeroporto, ci smistarono in altri voli, purtroppo non diretti. Finimmo su un volo per Francoforte, sempre in Germania, e da li prendemmo un altro aereo per Nizza. Arrivammo verso le undici di mattina, poco prima che Eugenio prendesse il suo aereo per Londra, ma non ci incontrammo. 

Eugenio tornò il lunedì seguente e stare senza di lui così a lungo fu davvero straziante. A Londra andò principalmente per andare al Pride, e sinceramente mi ingelosii molto l'idea che sarebbe stato circondato da migliaia e migliaia di persone biscottose. Ma all'ora avevo ancora piena fiducia in lui. Ciò che ha fatto realmente non potrò mai saperlo, però fece conoscenza con una ''draquin''(??) la quale lo aggiunse su snapchat.


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