Brutte e belle notizie

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Eccomi qui. Sdraiata su un lettino d'ospedale. Tutto mi fa paura. Lenzuoli bianchi. Pareti bianchi. Cuscini bianchi. Tutto bianco sembra di stare in una gabbia. Se ci fosse un po' di colore sono convinta che molta gente riuscirebbe a sopravvivere.

Dopo aver fatto qualche analisi, arriva un dottore, bello e giovane capelli corti e ben tagliati sul marroncino scuro. Occhi color marrone intenso. Proprio un bell'uomo.

Il dottore andò a parlare con mia madre. Aveva un espressione abbastanza seria. Questo mi preoccupa un po'.

Sto in stanza con altre due ragazzine una della mia età di nome Alis e un'altra più grande di nome Jenny. Sono molto simpatiche devo dire la verità ma nessuno sositutisce la mia Abby.

Alis é uno di quei tipi che rischiano, che amano la competizione e lo si vede dallo sguardo sfidante che ha e da quegli occhi di ghiaccio che farebbero innamorare ogni ragazzo, a questo punto meglio non fare entrare Samu se no qui finisce male. Ahaha ma che dico lei non é il tipo che ci prova con il primo che incontra. E poi c'é Jenny che é l'esatto contrario un tipo molto tranquillo, che non ama cacciarsi nei guai, capelli rossi e corti e viso da bambina anche se é più grande di me, ma non si direbbe.

Il dottore si avvicina al mio letto con mia madre affianco.
Mamma ha uno sguardo sconvolto. Ho paura. Cosa sta succedendo?

-"cara Lizzy, ti dobbiamo dire una cosa.. "
IL mio sguardo si inizia a perdere nel vuoto. Parlate cosa sta succedendo.
-"cioé.. cos'ho é tanto grave.. rispondete aprite quella cazzo di bocca" okay ho esagerato peró sto troppo male per sopportare quell'ansia.
-"LIZZY!- Mi urla mamma furiosa ma allo stesso tempo con lo sguardo triste.
-"signora é normale che abbia una reazione del genere.."
-"Parlate. Cos'ho?"
-"Ho due notizie una bella e una brutta."
-"Inizi da quella brutta"
-"Allora quella brutta é che hai dei piccoli attacchi di cuore derivati allo stress.. per questo dovrai prendere queste pillole per più di un mese due volte al giorno"
Attacchi di cuore? Stress? Ma cosa? Giuro sono confusa.
-"in che senso.. come posso fermare questi attacchi di cuore.. e poi quale stress .. io non sono stressata!" Risposi irritata.
-"allora signorina.. lo dice lei che non é stressata invece dai test risulta che il livello di stress é pari al 50% quindi deve fare qualcosa per svagarsi tipo attività fisica o qualcos'altro"
Ma che? Mai.
-"attività fisica? Io? Ahaha sono negata per lo sport. Comunque prenderó queste dannate pillole basta che non dovrò più restare qui! Ora mi dica quella bella"
Mia madre mi fulimina con lo sguardo. Col cazzo non c'é lei al posto mio.
-"quella bella é che puoi uscire oggi pomeriggio e che puoi tornare a scuola regolarmente però devi stare attenta a ciò che provi se no succede di nuovo quello che é successo oggi"
Ero felice. Felice di poter tornare dai miei amici. Ma allo stesso tempo triste. Non sapevo come difendermi da questi "attacchi di cuore" da questo "stress" che mi diceva il dottore.

Appena uscii dalla mia stanza c'era Samuel che mi aspettava.
Ero scioccata non pensavo sarebbe rimasto lì tutto quel tempo per me. Per un individuo come me.

Appena mi vide scattò in piedi e mi corse ad abbracciare.
-"stai bene? Cosa ti hanno detto? Cosa ti hanno fatto?"
Era super agitato non lo avevo mai visto così preoccupato. Lo tranquillizzai.

-"ehy calma calma.. non lo vedi sono sana.. peró.. "
-"però che?"
-"beh.. come dire..ho un piccolo problema al cuore.. il dottore li chiama attacchi di cuore.. e ha detto che sono derivati dall'accumolo di stress..anche se non so di quale stress parla."

Rimase stupito. Gli occhi divennero lucidi. Come se stesse per piangere. Sono confusa. Perché?

-"cosa sta succedendo perché piangi? Quella che sta male e dovrebbe piangere sono io ehy!"
Dissi sarcasticamente.
-"é colpa mia. Solo colpa mia." Disse in lacrime.

Ero ancora più confusa a cosa si riferiva?

-"ti ho fatto soffrire io, mettendomi con Julien.. beh mi dispiace solo che ti voglio troppo bene per.." si interruppe e abbassò lo sguardo.
-"per cosa? Parla. Subito!" Dissi alzando il tono della voce.

-"niente lascia stare.. ti prometto che non ti farò più soffrire"
-"ma che dici? Tu non mi hai mai fatta soffrire anzi con la tua amicizia mi hai resa la ragazza più fortunata del mondo!"

Lui mi guardò fisso negli occhi. Quegli occhi mi facevano sciogliere.

-"beh vedi Lizzy io.. io.." Parla dai. PARLA!

-"io ti amo."
Sbarrai gli occhi.
Cazzo di nuovo il batticuore.
Vorrei tanto rispondere anche io ma non posso. So che é impossibile avere un rapporto con il mio migliore amico. Non sarebbe giusto. Tutto questo per poi mandarlo a farsi fottere. Non posso non ne ho il dovere.

-"vorrei tanto rispondere Anche io.. ma vedi non posso..non posso proprio" scappai in lacrime.

Lo lasciai perplesso e scommetto anche distrutto. Sono una cogliona. Perché non gli ho detto di amarlo. Perché sono così orgogliosa perché.

Sono scappata fuori dall'ospedale, pioveva a dirotto io indossavo solo una magliettina di cotone e un paio di jeanz scuri.

Iniziai a correre, senza una meta precisa, non sapevo dove andare ero troppo sconvolta dalle parole che avevo appena sentito. So che quelle parole mi avrebbero tormentato per tutta la notte.

Sento dei passi dietro di me alla mia stessa velocità, non mi voglio voltare. Qualcosa o meglio dire qualcuno mi afferma il polso e mi gira di scatto. Era lui. Il mio Samuel. Il mio migliore amico di sempre. Con quegli occhi castano chiaro incrociati con i miei. Una sensazione bellissima. Sembrava quasi un sogno.

Non mi lascia il tempo di iniziare a parlare quando di scatto si avvicina e mi bacia.

Mi estraneo dal mondo. So che quel bacio non é stato un errore. Questa volta é vero. Io lo voglio lui pure. Ma questa storia é impossibile da portare avanti.

Cercai di scansarmi ma lui mi teneva stretta al suo petto. Mi sentivo così al sicuro. Non mi importava se piovesse, se era sera, se era tardi. Mi importava solo di lui.

In quel momento esistevano solo Lizzy e Samuel e nessun altro.

QUando quel bacio stupendo finì lui mi guardò appoggiandosi sulla mia fronte con i nasi che si toccavano, le mani sulle guancie e mi disse
-"Proviamoci." Io annuii dolcemente poi ricambiai quel bacio.

E lo so quello non era un errore.
Quel giorno da una giornata di merda passò al conludersi con una serata fantastica.

Solo e per sempre io e lui.

Io Sua Lui MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora