Finalmente sto camminando mano nella mano con il mio Samu. Mi é mancato un casino. Senza di lui la mia vita non ha senso.
-"ti posso chiedere una cosa?"
-"certo dimmi tutto"
-"ti sono mancato?"
-"ma come fai a domandarti una cosa del genere certo che mi sei mancato.. e pure troppo..non pensavo di tenere così tanto a te"
Dissi piuttosto imbarazzata.
-"beh..menomale..pensavo di non esserti mancato per via di Zack"
-"Zack? Ma dici sul serio. Zack. É solo un amico. Siamo solo amici. Noi siamo fidanzati o sbaglio."
Dissi abbastanza nervosa.
-"vabbe dai lascia stare."
-"ti potresti risparmiare le tue scenate di gelosia per un'altra volta? Vorrei godermi il momento. Questo era il momento dove tu dovresti dire che ho ragione che sei un cretino e poi baciarmi. " dissi sarcasticamente.
-"ah allora vuoi un bacio é vero.." disse ridendo.
-"ehm.." dissi imbarazzatissima.
-"vieni qui.. ti farò sentire meglio a modo mio" mi ha preso e mi ha avvicinato a lui i nostri nasi si toccano. É tutto così magico.Driin. Driin. Cazzo. Il cellulare. Perché doveva squillare adesso? Non poteva squillare dopo.
Lui si allontanó scocciato.
-"dovresti rispondere. Può essere importante" disse distogliendo lo sguardo da me.Presi il cellulare:
Chiamata in arrivo - AbbyHo risposto.
-"Abby che c'é" risposi bruscamente.
-"aiuto" disse sottovoce.
Mi inizio seriamente a preoccupare.
-"Abby.. Abby.. rispondimi stai bene?" Dissi preoccupata.-"che succede?" Disse Samuel. Non gli risposi. Esiste solo Abby adesso.
-"vecchia discoteca..dietro casa mia.. adesso" disse con voce soffocata.
-"arrivo subito resisti!" DIssi frettolosamente.-"dobbiamo sbrigarci Abby é nella vecchia discoteca.. so che é in pericolo su forza andiamo" iniziamo a correre verso la vecchia discoteca.
Arriviamo. La porta é chiusa. I vetri sono pieni di polvere. Cerco di togliere la polvere dai vetri per cercare di vedere qualcosa. Intravidi Julien.
-"julien.. é Julien. Quella stronza"
-"cosa? Ma sei sicura fammi vedere"Si avvicina e vede pure lui la scena.
*julien che picchia con la frusta Abby legata ad una sedia in lacrime. Cercando di farle dire qualcosa.*
Batto i pugni vicino ai vetri cercando di creare attenzione.
(Dentro alla discoteca)-"forza parla" gridò julien
-"passerai sul mio cadavere" disse Abby in lacrime.
-"ah se é questo che vuoi ti accontento subito" disse julien frustandola.
Si sentirono dei rumori provenire dalla finestra-"oh abbiamo visite. Marco fai entrare i nostri ospiti. Tu prova a dire una parola e sei morta."
-"julien lasciala. Che ti ha fatto.. che le hai fatto?" DIssi furiosa.
-"calma principessina non ho torto un capello alla tua amica. Ciao Samuel ben tornato." Disse maliziosamente ma sapevo ciò che avevo visto non sono mica stupida.-"buona si ma fessa no. Questa guerra é tra me e te lasciala stare, lei non c'entra niente" dissi nervosa.
-"se la lasciassi dove sta il divertimento? Devi soffrire come ho sofferto io"
-"Julien ti prego ragiona" disse Samuel.
-"tu parli proprio tu, che mi hai mollato su due zampe così da un momento all'altro solo perché c'é lei cos'ha lei che io non ho dimmelo"
-"Julien io non ti amo."
-"Pure tu la pagherai molto cara."Chiamo la polizia senza farmi notare.
-"ehy tu cosa fai lascia quel telefono. Marco legala!"
Quel marco mi prese e mi strinse i polsi ma io non mi arrendo. Gli tiro un calcio in mezzo alle palle così tanto da farlo rimanere disteso per terra.
-"ora veniamo a noi" dissi a Julien.
Sorrise maliziosamente.Si sfilò qualcosa dalla tasca e la buttò al centro della stanza da questa cosa inizia ad uscire fumo..tanto fumo.. non vedo più Julien.. la cosa migliore é che la polizia sta arrivando.
Ho sonno. Tanto sonno. Improvvisamente. Vedo tutto sfocato. Vedo Abby che dorme e Samuel che ha la mano alla bocca e tossisce non riesco a capire che sta succedendo. Mi addormendo. Tutto nero.
Vedo solo nero.
**
mi risveglio su un letto d'ospedale. Di nuovo. Affianco a me stanno Abby e Samuel.Sono incoscente di quello che é successo.
Il dottore mi guarda sorride
-"é tutto apposto piccola.. stai bene".
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Io Sua Lui Mio
RomanceIn un piccolo quartiere di Manhattan, vivevano due ragazzini entrambi di 12 anni, lei si chiamava Lizzy e lui Samuel. I due erano migliori amici fin da bambini, erano inseparabili, passano gli anni credendo che la loro é solo amicizia, però col pass...