La sveglia suona e con estrema cautela e fermezza la spengo.
Mi guardo in torno nella stanza buia, sò che Consuelo stà per entrare a svegliarmi ma lo sono già.
Lo sono da tutta la notte.
Le mie occhiaie rasentano il pavimento e le mie labbra sono screpolate.
A terra ci sono fazzoletti e sul comodino un termos con del caffè, il mio ipod con le cuffiette.
Più di centosessanta canzoni, le ho ascoltate stanotte e la mia playlist non è neanche finita.
Ho le ginocchia al petto, e le maniche della felpa bagnate.
Sono rimasta tutta la notte a pensare, tra un fulmine, un tuono e un temporale immenso.
Consuelo entra in camera e io riesco solo a dire poche parole per convincerla a non dire nulla a mio padre e non andare a scuola.
Sono stata tradita da tutti.
Riprendo il mio ipod e metto le cuffiette.
Rimetto la solita canzone la ho ascoltata almeno cinquanta volte stanotte.
Si chiama Flume e non mi ricordo il nome dell'artista.
Fisso il vuoto e il nero incolmabile davanti a me come se fosse l'unica cosa che riuscissi a vedere da tempo.
Una lacrima scende dal mio occhio sinistro.
Dolore.
L'occhio frigge ed è o almeno suppongo sia arrossato.
Passo una mano tra le mie ciglia bionde prima che ne cada un'altra.
Tiro sù col naso e mi rimetto sotto il piumone, stringo a me una coperta, che usavo quando ero piccola.
E ne sento il profumo della felicità di quei tempi che ora svanisce e si frantuma in mille pezzi.
'Non è la fine del mondo Mavis' continuo a ripetermi questa frase da tutta la notte.
Incastro la faccia nel piumone e quelle che prima erano poche lacrime si sono trasformate in un lento e silenzioso pianto straziante che scende sulle mie guance.
Harry's point of view.
Piove e non c'è neanche una persona nel cortile posteriore della scuola.
Entro dentro portandomi la giacca sulla testa ed essendo perennemente in ritardo non trovo nessuno nell'atrio e nei corridoi.
Il mio scricchiolare delle scarpe fastidiosamente sul pavimento asciutto dei corridoi mi fá saltare i nervi.
Mi dirigo a trigonometria, la prima ora di giovedì dovrei averla con Mavis, mi aspetto di trovarla in fondo all'aula che guarda fuori dalla finestra ovviamente disinteressata alla lezione.
Apro la porta e trovo tutti al proprio posto che guardano ovunque tranne che le formule scritte alla lavagna.
'Styles, ti aspetti davvero che con sette minuti di ritardo alla mia lezione io ti faccia entrare?' mi dice il professor Whayat con il gessetto in mano e la pancia che strofina sulla lavagna procurandole una grossa macchia di gessetto all'altezza del suo, credo ombelico.
'Sì, perfavore prof, c'era traffico oggi lo sà come sono gli americani due gocce d'acqua e usano la macchina' dico esitando sui miei passi.
'Non ho intenzione di sentire altre scuse, per oggi ti faccio entrare ma dopo la scuola sei in punizione' mi dice contendo delle parole uscite dalla sua bocca.Sbuffo e passo una mano tra i capelli.
Prendo posto dove sempre, terza fila affianco al muro.
Mi siedo distrattamente sulla sedia appoggiando lo zaino bagnato sul pavimento.
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fireproof » h.s.
Fanfiction"Sei la persona più testarda e scontrosa che io abbia mai conosciuto." sputò guardandomi negli occhi.