CAPITOLO 7

77 4 2
                                    

Ada si sveglió: si trovava nella camera da letto di Leon, precisamente sul suo letto molto comodo, soffice e profumato . Aveva passato una notte davvero eccitante... le piaceva troppo venire a trovare il suo "vecchio amico..." si alzó lentamente notando che l'uomo non c'era, poi diede uno sguardo alla sveglia sul comodino: erano le otto e trenta del mattino. Prese la camicia di Leon da terra e la indossó. Aprí la finestra e guardó fuori: il cielo era grigio, nuvoloso e annunciava pioggia, il vento le scompigliava i capelli scuri facendola rilassare, non aveva mai tempo per farlo, il suo lavoro di spia segreta la teneva impegnata ormai giá da molti anni, aveva ricevuto un duro addestramento che le aveva permesso di scamparla anche nelle situazioni piú critiche. Per esempio a Raccoon City,dove il pericolo era altissimo e lei non era ancora cosí esperta. Infatti riuscí a salvarsi solo grazie all'aiuto di Leon e per questo le era sempre stata riconoscente. Lui aveva provato un sincero sentimento nei suoi confronti fin dal loro primo incontro...mentre lei... a quel punto si disse che doveva smettere di pensare a quelle cose...aveva ben altro da fare... di conseguenza, La donna cominció a chiedersi che fine avesse fatto l'agente... di solito era sempre lei a piantarlo in asso... si diresse verso la cucina sbuffando nervosamente. Si stava distraendo troppo... una volta lí, si versó una tazzina di the e si sedette. Poco dopo vide un pezzo di carta sotto il centro tavola e né lesse il contenuto sospirando "Non mi ha nemmeno salutata...che maleducato" rifletté con sdegno,accennando un sorriso. Adesso doveva andare anche lei, aveva parecchie faccende da sbrigare... quindi si avvió in bagno. Raccolse i suoi vestiti dal pavimento e dopo essersi lavata, li indossó. Aveva un top rosso a fascia, una gonna nera in pelle fino al ginocchio e un paio di scarpe col tacco dello stesso colore del top.Si ricordó anche di prendere una giacchetta per coprirsi dal freddo. Aprì la trusse che portava sempre con se,decidendo di mettere un rossetto rosso acceso e il mascara nero, infine recuperó tutte le armi e la borsetta sentendo la vibrazione del suo telefono, lo prese vedendo che le era arrivato un messaggio. Era giunta l' ora di andare...

L'uomo aprí la porta in metallo della stanza 135, era solito fare questo tutte le mattine, appena sveglio. La camera era illuminata solamente dalla luce artificiale dei neon: infatti non aveva finestre. Al centro vi era un grosso tavolo in vetro con delle sedie intorno, a sinistra c'erano un paio di armadietti con all'interno provette e becher ed altri oggetti utili agli esperimenti, dall'altro lato su uno scaffale si trovavano dei campioni di tessuto non ben identificabile. In fondo presentava un enorme monitor al momento spento, adibito al controllo dell' avanzamento delle ricerche. Lui si avvicinó al cassetto dove era custodito il suo pc personale e lo collegó al monitor. Era molto soddisfatto del suo lavoro, si era dedicato per un' intera vita al proggetto di quell' edificio in Siria e alla funzione che avrebbe dovuto svolgere. Aveva scelto la periferia della cittadina di Abukir perché era la meno abitata in tutto lo stato, cosí gli era permesso di compiere le sue attivitá in santa pace senza essere disturbato dalle autoritá locali. La Neo-Umbrella aveva perso troppi colpi con la distruzione dello stabilimento in Cina e con quei due incapaci di Carla Radames e Derek C.Simmons. Adesso il testimone era passato a lui, e l' uomo era certo che non avrebbe fallito per niente al mondo... l'associazione non poteva permettersi altre perdite ed aveva bisogno di un' innovazione che né avrebbe garantito il successo internazionale. Con lui al comando, tutto sarebbe filato liscio come l' olio... ne era certo... era solo questione di tempo...presto la Neo-Umbrella sarebbe risorta dalle proprie ceneri...e lui sarebbe diventato l' uomo piú importante e rispettabile sulla faccia della terra...sorrise a quella visione,ma i suoi pensieri furono interrotti dal suono di accensione del computer portabile, quindi digitó la password di accesso e aprí i file contenenti i dati delle recenti ricerche...aveva ancora molto da fare...

Resident Evil: The last warDove le storie prendono vita. Scoprilo ora