CAPITOLO 9

67 5 0
                                    

Era passata qualche ora dall' arrivo di Chris e Jill ad Abukir. Finalmente avevano raggiunto la periferia della cittá, grazie alla mappa trovata nella casa del ricercatore deceduto, Abdul Aleem. Avevano camminato a piedi per tutto il tragitto ed erano entrambi stremati. Si stavano convincendo sempre piú che quelle indicazioni fossero fasulle e che non li avrebbero condotti al posto che cercavano... avevano quasi perso la speranza quando da lontano, riuscirono a vedere il complesso della Neo-Umbrella. Una volta raggiunto, costatarono che questo si trovava in luogo isolato, privo di abitazioni e di altri edifici intorno. Chris si avvicinó alla cancellata principale, provando a forzare la porta ma senza successo. A questo punto Jill intervenne dicendo: "Fatti da parte!" prendendo il suo grimaldello dalla tasca. Lei era la numero uno nello scassinare le serrature. Lo aveva appreso da bambina da suo padre, abile ladro. Questa sua capacitá le era tornata utile in svariate situazioni, anche quando era entrata a far parte dell'unitá S.T.A.R.S. , fino a quel momento. Dopo che Jill ebbe aperto il cancello, i due entrarono nel piccolo cortile , trovando la porta dell' edificio spalancata. "Qualcun altro deve essersi giá introdotto qui..." pensó Chris oltrepassandola, seguito dalla donna. Dentro, furono investiti da un ondata di fetore simile a carne marcia. Jill si voltó verso il compagno "Ma che cos ' é questa puzza?! sei tu?!" L' uomo la guardó imbronciato e lei aggiunse sorridendo:" Stavo scherzando...". Gli agenti proseguirono lungo il corridoio, notando del liquido verdastro sul pavimento e delle impronte che sembravano appartenere ad un animale. "Vogliamo scoprire dove ci portano?" chiese lui, indicando le tracce con la pistola. "Va bene" rispose lei.
Improvvisamente si sentirono degli spari, provenienti da non molto lontano, cosí si avviarono in quella direzione.
Ad un certo punto, il corridoio prendeva una curva a destra e i due si nascosero nella rientranza. Jill si sporse leggermente per vedere chi era colui o colei che stava sparando: dall'altra parte c'era un uomo alto, biondo e snello con una fascia dietro la schiena, intento a ricaricare la pistola. Dopo un'istante lui si voltó, mostrandole il suo viso d' angelo provato dalla stanchezza. La donna non aveva mai visto una persona tanto affascinante... poco dopo, sentí una mano che la scuoteva da dietro "Che sta succedendo?" lei si giró, percependo il nervosismo e allo stesso tempo la curiositá di Chris e rispose: "Nulla, meglio che prendiamo un' altra strada..."

Claire aveva passato l' intero pomeriggio a chiedere informazioni riguardo le attivitá del centro della Neo-Umbrella e degli eventi che si erano manifestati nella cittadina a tutti i passanti: bambini, anziani o adulti che fossero. Molti avevano finto di non sentirla, mentre altri dichiaravano di non sapere nulla. Stanca e delusa dell' omertá di quella gente, si sedette su un muretto di una piccola piazzetta. Era tardo pomeriggio e nonostante l' orario, c'erano poche persone in strada. La piazza era circondata da abitazioni modeste e gli inquilini stavano cominciando a chiudersi in casa. Vicino a Claire un gruppo di bambine si stava passando una palla di pezza, quando questa colpí per sbaglio la donna. Una del gruppetto la raggiunse "Scusa ti sei fatta male?" Claire raccolse la palla da terra porgendola alla bambina. "No, non preoccuparti" disse con tono gentile, poi aggiunse: "Sono un agente di TerraSave, posso farti una domanda?" aveva ripetuto quella frase fino alla noia. "Si" "per sbaglio hai sentito parlare di qualche avvenimento strano negli ultimi tempi?" l'altra la guardó con aria pensierosa e infine rispose: "Si, ad esempio questa mattina c'é stato un incidente all' ospedale principale della cittá, la mamma dice che ci sono dei mostri in giro che vengono la notte per mangiarci, per questo tutti abbiamo l' obbligo di non fare tardi la sera." "Ho capito e sai anche dove potrebbero trovarsi questi mostri? " "Non lo so... la mamma dice sempre che sono nascosti in una parte sperduta della cittá dove non c'é nessuno." Ad un tratto una donna affacciata ad un balconcino vicino gridó : "Sarah rientra in casa si é fatto tardi!" "Vengo!" rispose la piccola, poi rivolta a Claire :"Adesso devo andare, ciao" "Grazie, mi sei stata molto utile. Fai sempre come dice tua mamma e stai attenta ai mostri." Detto ció, Claire fece una carezza a Sarah che dopo si allontanó salutandola con la mano. La donna era giunta alla conclusione che doveva recarsi di persona al centro, per trovare le prove che le servivano ad incastrare chi c'era sotto tutto questo. Grazie alla bambina, aveva capito che forse il laboratorio della Neo-Umbrella si trovava in periferia, cosí prese la moto e si diresse lí. Si era fatto ormai buio, quando riuscí a trovare il luogo accennato da Sarah. Non c'era anima viva, quella atmosfera le ricordava troppo il suo arrivo a Raccoon City. Cancelló immediatamente quel pensiero dalla mente e dopo aver ispezionato l'area si trovó davanti l' unico edificio del luogo. Il complesso doveva essere per forza il centro di proprietá della Neo-Umbrella. Vide, con sua grande fortuna, che la porta della cancellata nera e quella principale dell' edificio erano spalancate, quindi si introdusse all' interno con estrema facilitá.

Resident Evil: The last warDove le storie prendono vita. Scoprilo ora