Nel bosco

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9.30
Decisamente troppo presto per alzarsi. Ma a mio padre non sembra importar molto.

"Svegliaaaaa! Oggi super gitaa!!" esclama pieno di entusiasmo. L'unica cosa che so è che non ho intenzione di alzarmi.
Metto la testa sotto il cuscino, ma niente, con uno strattone mio padre mi tira via sia quello che le coperte e apre tutte le tende.
"Insopportabile" penso mentre mi alzo.

Vedo lo stesso trattamento applicato a mia sorella Emma nell'altra stanza, ma lei oppone decisamente più resistenza rispetto a me. "Non hai speranze!" Le urlo divertita mentre scendo le scale per fare colazione.

Mentre ingurgito i miei cereali preferiti -che la Emma non si deve azzardare a toccare!!- sento le urla della mia povera sorellina disperata.
Si è arresa.

Guardo al soffitto e come tutte le mattine il mio sguardo si posa sul disegno attaccato al frigorifero raffigurante la mia famiglia.
L'ho fatto io a 9 anni, ancora mi sorprendo di quanto neanche allora azzeccassi una proporzione. Emma ha un naso più grande della gamba e il papà ha un sorriso decisamente troppo largo per essere contenuto in una faccia.
E poi le ali che ho disegnato sul "bambino in cielo" sono più grosse di me!

"Stai ancora fissando quel disgustoso disegno?"
"Gentile come al solito, Emma" dico ironica io. Ha un modo tutto suo di fare complimenti questa ragazza. Noto che anche i suoi occhi azzurri scrutano il mio "capolavoro".

"Chissà se era femmina o maschio.. " sussurra.
"Chi?"
"Tuo nonno... chi vuoi che sia? Il bambino che la mamma ha perso in pancia!"
"Guarda che mio nonno è anche tuo nonno" le dico facendole la linguaccia. Ho completamente saltato la parte del nostro fratellino mancato.

Un velo di tristezza mi copre il volto per un momento, ma subito arriva papà, che quasi ci trascina via dal tavolo della colazione per piazzarci subito in macchina.

"Perché tanta fretta?" Domando io seccata.
"Anna, lo sai vero che tra meno di un'ora qui ci saranno almeno 40°?? Almeno ce ne andiamo un po' al fresco in montagna. " sbotta mia madre, tanto per gradire si immischia pure lei...

Non ho voglia di ribattere che a me l'aria condizionata andava più che bene e che in queste gite si potrebbe non trascinare le persone a forza, quindi mi limito a tirare fuori il cellulare per almeno chattare un po'.

Emma è tutt'altro che nervosa, anzi, con entusiasmo si mette a cercare su internet ogni dettaglio sul posto in cui andremo. Ogni tanto farfuglia cose come "bosco...1000 metri sopra il livello del mare...ottimi sentieri..."

Ad un certo punto la vedo ridacchiare e porgendomi la pagina web mi dice "ehi guarda, qua c'è scritto che nel bosco esiste un fantasma di un bambino morto!!". La guardo disgustata e torno alle mie chat.
Sento i nostri genitori ridacchiare.
Che avranno tutti da essere tanto felici?? Io non ci volevo neanche venire qui...

Per il resto del viaggio Emma mi stuzzica, io mi arrabbio e litighiamo. Amo queste gite in famiglia!

Dopo una curva vediamo finalmente sto cavolo di bosco. Davanti c'è un piccolo prato,dove mio padre mette la macchina. Finalmente arrivati!
In effetti la temperatura è ottima e l'aria è purissima. Un po' del mio malumore svanisce.

"Anna, dopo ci facciamo una passeggiata io e te??"
"Con te? Nemmeno se mi paghi! " rispondo io ridendo sotto i baffi.
"Daiiiiiii"
"Oddio Emma, ma quanti anni hai??"
"16..e tu ne hai 17!" Dice con un sorrisetto odioso.
"Bene..mollami!" Dico acida.

Ma non faccio in tempo ad allontanarmi che mio padre mi prende le spalle e mi dice soddisfatto "Allora? Ne è valsa la pena eh, signorinella? "
Il posto mi piace ma non gli darò alcuna soddisfazione perciò dico frettolosamente "boh..è ok.".
Lui ride, come al solito. Mi conosce troppo bene e sa di aver vinto nonostante la mia risposta.

Io mi strattono dalla sua presa e torno a farmi gli affari miei.

"Nooooooooo " urlo "non prende nienteeee!!". Tutta la mia famiglia ride molto divertita. Credo che abbiano fatto apposta a cercare un posto in cui il cellulare fosse completamente inutile... che rabbia!!

Dopo pranzo mia sorella ritorna all'attacco: "allora? Il giretto?? "
"Basta Emma! Hai rotto!! Non ho voglia di stare qui e non ho voglia di questo maledetto giretto!! "
Lei sembra essere sorpresa da questo mio attacco d'ira e dice tristemente: "Elisa mi ci avrebbe portata. "

Non sopporto che faccia il suo nome. Elisa è una storia chiusa per me.

"Si ma indovina un po'? Elisa è morta!" Urlo senza alcuna pietà.
Lei mi guarda con occhi pieni di lacrime e dice "no, lei non è morta.". A quel punto vedo i suoi capelli biondi scomparire nel bosco.

I miei genitori hanno sentito tutto...ovviamente. Mio padre con gli occhi pieni di rabbia i dice "Vai da lei subito!!".

Senza osare ribattere mi alzo e mi avvio anche io nella stessa direzione. Sento da dietro mia madre che sospira dicendo a mio padre "questa faccenda di Elisa..."

Sto quasi per piangere mentre cammino verso il bosco. Ho esagerato, come al solito. Ma proprio quando si parla di Elisa non riesco più a contenermi.

Mentre in cuor mio mi pento di aver detto quelle cose mi avvicino sempre di più al bosco... strano, sento indistintamente delle voci, migliaia e migliaia di sussurri arrivare dalle radici di quel posto, come se tante persone stessero parlando freneticamente a 1km di distanza. Boh deve essere una mia impressione. Continuo a camminare verso il buio.

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