Emma

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È sorto il sole già da ore quando mi sveglio. Noto con sorpresa che il mio accompagnatore mi sta guardando.

Che aria da pesce lesso.


"perché mi stai fissando? Mai visto una ragazza dormire?"

"ah...ehm...scusa.." Strano, sembra imbarazzato..! Decido di addolcirmi, dopotutto non mi ha fatto nulla di male. Brava, ci sei arrivata!! Intendevo per ora, uffa.


"comunque...hai dormito bene?" riprende lui. "sì..tutto a posto..ero talmente stanca che non ho neanche sognato."

"sei fortunata. Qui i sogni non sono mai belli. Sono veri e propri incubi." Dice con aria seria.


Tutto ad un tratto mi ricordo nuovamente di tutto ciò che è successo ieri, e il panico si impossessa nuovamente di me. Lui lo nota e subito mi dice: "non posso dirti che andrà tutto bene. Ma posso assicurarti che io non ti abbandonerò."

"mi manca la mia famiglia... mia sorella potrebbe anche essere in questo bosco" ora ho le lacrime agli occhi.

"hai una sorella??" sembra sorpreso..come se non avesse mai incontrato nessuno con dei fratelli...

"sì..non mi sembra una cosa così strana.."


Subito mi pento di essere stata poco gentile..dopotutto lui con me ora è stato molto dolce..

"Emma, è una cosa anomala in questo bosco!" "spiegati meglio perfavore" questa volta non c'è alcuna nota di acidità nella mia voce, sono solo curiosa e piuttosto impaurita.


"devi sapere che nei molti mesi che ho trascorso qui ho fatto ricerche e ho trovato più informazioni su questo bosco. Anche così ho scoperto che questo non è un posto normale... come ti ho detto non c'è via di fuga, e c'è anche una grossa quantità di spiriti e figure paranormali". "fin qui niente di nuovo.." ogni volta che ne parla cresce in me sempre più paura e inquietudine.


"sì, ma quello che non ti ho detto riguarda una mia singolare scoperta.. non siamo i primi a essere stati intrappolati qui. Ho trovato sotto terra un diario. Chissà da quanto stava lì. Comunque, erano ancora leggibili dei nomi. Credo che qualcuno li abbia annotati per lasciare una qualche testimonianza dei ragazzi imprigionati e morti qui."


"c-come fai a sapere che erano ragazzi?" dico io, che non riesco a smettere di tremare.

"vicino a ogni nome c'era scritta la loro età. Non so se essa corrisponda al decesso o a quando sono giunti qui, però ancora di più mi ha colpito un'altra importante informazione: i membri della loro famiglia." Ora mi guarda dritto negli occhi e con voce ferma dice:

"tutti figli unici".

Non riesco più a smettere di tremare e le lacrime scorrono liberamente sul mio volto. Ma non fiato. Non riesco a emettere una parola.

"Emma...tu capisci che non può essere una coincidenza..c'erano almeno 40 nomi su quel foglio."

Finalmente ho la forza di urlare: "40?? Tutti morti qui?? Ma che posto è mai questo?? Mi rifiuto di crederci..non è possibile, è un incubo, è solo un incubo.." a quel punto inizio veramente a piangere. È la prima volta da quando sono qui.


Mi copro la faccia con le mani, mi vergogno di mostrarmi così debole davanti a lui. Ma ad un certo punto sento le sue braccia intorno a me e lui mi sussurra: "Emma, è un segno. Dobbiamo trovare tua sorella. Magari c'è una speranza di salvarci. Forse finalmente tu e lei siete la chiave per mettere fine a questo incubo."

Io mi limito a stringerlo ancora più forte e sussurrare: "voglio Anna".


Dopo due minuti buoni passati abbracciati l'uno all'altra, finalmente io mi riprendo e mi stacco dalla sua forte stretta. Ma questa volta non mi dispiace essere stata a contatto con lui.

"Beh, mettiamoci in marcia"

Non facciamo nemmeno in tempo a fare il primo passo che sentiamo dei rumori. Foglie secche scricchiolano sotto i piedi di qualcuno. Che sia Anna?? Guardo Eddie. Ma lui ha un'espressione tutt'altro che sollevata.

"Chi.."lui mi tappa la bocca prima che io possa finire di parlare. "Corriamo" grida.


Istintivamente mi giro indietro e comincio correre più velocemente possibile. Non mi volto indietro, sono solo in grado di muovere le gambe. Sento provenire da dietro le mie spalle un grido strozzato. Che sia Edward?? La preoccupazione vince il terrore: mi giro, ma l'unica cosa che vedo è il buio, che avanza verso di me.


È semplicemente oscurità, che inghiotte tutto ciò che c'è sul suo cammino. Cerco Edward con lo sguardo. Non lo vedo. Ad un certo punto sento però una mano che mi stringe il polso. Più terrorizzata che mai urlo a squarciagola.


Ma un momento, è la mano di Eddie! Proprio quando il buio sembra averci ormai raggiunti noi riprendiamo a correre. Saltiamo sopra sassi e radici che spuntano dal terreno. Mi faccio anche parecchio male per i rami che mi finiscono in faccia.

Ad un certo punto Edward, che ha sempre la mano sul mio polso, mi spinge dentro la cavità di un gigantesco albero. Io svelta ci salto dentro e noto con stupore che è molto più spazioso di quanto sembri da fuori.


Dopodichè lui entra con me. Siamo entrambi stanchissimi, ma non ci lasciamo sfuggire un fiato. Il cuore dentro il mio petto pompa velocissimo il sangue, eppure sono letteralmente impietrita per la paura. Dopo qualche minuto però Eddie mi dice sollevato: "è finita. Siamo al sicuro."

Io non ho più la forza di fare niente. Perciò mi limito a rispondergli "grazie", sprofondando nel sonno.

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