Anna

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"camminiamo da ore, possiamo fermarci un attimo??" è di nuovo lei, con la sua vocina dolce e testarda.

"ma se ci siamo fermate due secondi fa..!" sospiro io. Non ne posso più, non si può fare un passo che quest'esserino si mette a rompere le scatole.

E io che pensavo che le gite con la mia famiglia fossero terribili..non erano niente in confronto a queste esperienze...


Tutto ad un tratto mi manca nuovamente la mia famiglia, e il senso di colpa ricomincia a divorarmi.

"Anna" mi sta fissando, con i suoi occhietti azzurri, più seria che mai. "Non sei tu la causa di tutto questo".

Non so, ancora, come faccia a comprendere le mie sensazioni... se glielo chiedessi mi darebbe sicuramente una risposta che ha a che fare con i miei capelli. Così mi limito a dire, tristemente "Invece sì..."


"NO!" il suo è un urlo.

"sei impazzita??"

"Non capisci niente". Mi sta facendo innervosire...


"Cosa c'è da capire?? Ho parlato di Elisa, anche se tu non hai idea di chi sia, e la Emma se l'è presa! È solo colpa mia! Se avessi tenuto ferma la mia maledetta lingua tutto questo non sarebbe mai accaduto, e ora starei solo sbraitando contro mio padre perché non prende il cellulare!!" Ormai le lacrime scendono senza controllo lungo il mio viso stanco.

"Ma tu, cosa ne puoi sapere??" continuo tra un singhiozzo e l'altro, "Sei solo una bambina, sbucata da chissà dove, con il solo obiettivo di torturarmi più di quanto questa situazione non faccia già!!"


Un secondo dopo aver detto queste parole mi accorgo di aver esagerato. Di nuovo. Ora probabilmente mi scoppierà a piangere in faccia e mi toccherà calmarla.

"Ti sbagli" risponde invece con una calma sconcertante.

"Sbagli molte volte, ma mai quanto questa. Non sai neanche quello che stai dicendo, parli a vanvera, solo perché hai paura e ti senti morire dentro."


Io non riesco a dire una parola, incredula. Sta parlando come una persona...adulta...?

"Io so chi è Elisa. So tutto di quello che vi è capitato. E non sono qui per torturati, ma per salvarti, da qualcosa di molto più grande di te e di me. Smettila di essere una bambina, e diventa una donna. Sei ormai abbastanza grande per piangerti addosso."

"come..come..." riesco alla fine a sbiascicare. Lei ovviamente mi interrompe: "lo so e basta. Smettila di voler sapere sempre tutto, nella vita non c'è mai nulla di veramente chiaro. È come stare in questo bosco: si gira in cerca di qualcosa, che non si riesce quasi mai a trovare per pigrizia o per poca fede. E alla fine si è solo bravi a darsi la colpa."


So che è inutile insistere, ma una sola frase mi esce spontanea dalle labbra.

"Io vorrei solo sapere chi sei."

"sono una tua amica"

"mi darai mai delle risposte esaurienti finalmente??"

"scoprirai tutto quando sarai pronta."


Odio questa sua misteriosità, ma sinceramente mi ha così spiazzata che non ho il coraggio di chiederle altro.

"beh, allora andiamo da Emma". L'unica cosa certa che so è che mia sorella è qui, e che ha bisogno di me, come io di lei.


Dopo circa due ore decidiamo di fermarci. Non abbiamo più detto una parola. Anche adesso continua a esserci questo silenzio tombale. Ad un certo punto però, mentre riprendo fiato, sento come una voce chiamarmi da lontano. Mi sembra famigliare...

"Anna.....". forse è Emma!!! Subito mi alzo in piedi, con le orecchie tese e gli occhi ben aperti. La bambina si alza con me, ma ha uno sguardo preoccupato. È la prima volta che lo ha.


"Che sia mia sorella??"

"Ti sembra davvero Emma? Credevo la conoscessi". In quel momento mi sento nuovamente chiamata dalla voce misteriosa, che proviene però da tutt'altra parte questa volta.


"ma che succede?" comincio a spaventarmi. Mi guardo attorno confusa, ma non vedo nessuno.

"meglio se ripartiamo" dico alla fine. Ma è troppo tardi. Vedo un'ombra scura come la notte avanzare verso di noi. Grido fortissimo, presa dal panico, e cerco istintivamente la faccia della mia unica amica.


Lei mi guarda a sua volta e dice sicura: "corri"

Non me lo faccio ripetere. Più veloce che mai me ne vado da lì, e imbocco il sentiero più vicino. Corro, corro, corro, fino a quando non sento più le gambe, e mi fa malissimo la milza.


Mi giro indietro, ma non c'è più nulla. Solo allora mi accorgo di essere da sola e urlo "BAMBINA MISTERIOSAAAA" "ESSERINO FISSATO CON I MIEI CAPELLIII" "TI PREGO, AMICA MIA, DOVE SEI FINITAA??".


Non posso crederci, non mi ha seguita. Che sia morta?? Si è sacrificata per me?? Oddio, oh mio Dio...non può essere,non può!! Calmati, respira! Non posso stare calma!! Ricordati le ultime cose che ti ha detto!! Lei non vorrebbe che tu ti facessi prendere dal panico e del rimorso! Sì, hai ragione, cioè, ho ragione...

Ma senza di lei, dove andrò, cosa farò? Non mi sono mai sentita così persa e fragile. Non so cosa fare. Devo tornare indietro a cercarla? E se fosse ormai troppo tardi? Cos'era quell'ombra??

Un'infinità di domande e dubbi si susseguono nella mia mente. Alla fine trovo solo la forza per accasciarmi a terra e chiudo gli occhi.


Quella voce...assomigliava...a quella di....ma certo, di Elisa!!!

into the woodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora