Capitolo 5- Promesse e Desideri.

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"Papá devo parlarti..." entrai nel suo ufficio con le pareti ornate da dischi,premi vari e poster di cantanti degli anni '70, '80 e '90 che non aggiornava da tantissimo tempo ma che comunque erano sempre moderni per il fatto che la buona musica dei Pink Floyd,Muse, Nirvana, Dire Straits e Queen non moriva mai.

"Che c'é ,piccola?" per lui sarei stata sempre bambina, "No, é che volevo chiederti una cosa..." dissi con voce insicura, "Dai dimmela,lo sai che non devi avere paura! Vuoi un aumento della paghetta per il lavoro che fai qui al negozio?" domandò ignaro di ciò che gli stavo per chiedere.

"Posso andare a Napoli con Stash?" chiesi velocemente, come se quelle parole bruciassero a restare in gola, mio padre cambió espressione "Chi é Stash? E perché dovresti andare a Napoli con lui?" s'incupii.

"Stash...ovvero Antonio, é il cantante di una band che si esibisce spesso in pubblico, nonostante non siano molto famosi hanno già inciso un disco e ora mi ha proposto di incidere con lui e la sua band un nuovo singolo...hanno aperto anche qualche concerto!" spiegai cercando di convincerlo, "E che stile canterebbero questi...?" ,"Si chiamano i The Kolors." lo corressi, "Va bene, che stile cantano questi The Kolors? Sono conosciuti per lo meno?", "Fanno stile Rock, e sì sono conosciuti altrimenti non suonerebbero nei concerti degli altri oppure non li chiamerebbero nelle piazze...".

"Trovami il cd di questi tizi e magari se sono degni andrai ,altrimenti no.Ma comunque sia non ti manderò sola con quello con il nome da cane a Napoli." disse impassibile, a quelle parole corsi immediatamente al bancone dove c'era il computer ed aprii il sito da dove ordiniamo i dischi per il negozio e cercai 'I want, The Kolors" ,mentre caricava pregavo in tutte le lingue che lo trovasse.

In quel cd c'era la mia opportunità. Sono bravissimi,mio padre si sarebbe convinto immediatamente, anche per il fatto che ricordano lo stile delle band di un tempo che lui seguiva da giovane.

Aveva finito la ricerca, lo aveva trovato.

Esultai, e proprio in quel momento trovai di fronte a me un ragazzo dall'aspetto famigliare con cinque cd in mano.

"Sofia?" domandó stupito il ragazzo mostrandomi un sorriso enorme, aveva dei fantastici capelli castani del medesimo colore degli occhi, era caratterizzato da quel percing sul labbro e gli orecchi su entrambe i lobi.

Era bellissimo, ma non era Alessio Bernabei...

"Adriano?! Ciao..." salutai sorridendo timidamente, mi squadró per un pó "Che ci fai qui?" chiese poi, "Ci lavoro, é il negozio di mio padre...","Davvero? Non ti avevo mai vista!".

Adriano é un ragazzo che conosco sin da bambina, é il cugino di Alyssa e abbiamo passato un sacco di tempo insieme, lui é due anni più grande di noi, ha sempre frequentato la nostra scuola, anche al liceo dove lui un giorno mi confessò di essere innamorato di me, io ovviamente lo rifiutai.

É stato l'unico di cui me ne sia pentita, per questo sono un pò imbarazzata, ma eravamo piccoli: io facevo il secondo anno...speravo tanto che non se ne ricordasse!

Mi pagó i cd, che erano ovviamente di musica dato che lui é un ballerino di danza modera,ed é anche un bravissimo breaker, non si direbbe a guardarlo in faccia per via dell'espressione da piacione che ha sempre stampata, ma é davvero bravo!

Io l'avevo visto in occasione di uno spettacolo a cui aveva partecipato che avevano tenuto al Gran Teatro di Roma, dove erano tutti professionisti e lui era perfettamente alla loro altezza.

"Ciao ci sentiamo, ti lascio il mio numero" mi salutó strizzando l'occhio dopo aver poggiato sul bancone un biglietto da visita con il suo nome e i numeri di telefono.

"Grazie, certamente! Ciao." ricambiai sorridendo molto felice,ecco chi riusciva a farmi crollare la corazza.

Solo in due ci riuscivano: lui e Bernabei, con la sola differenza che lui era leggermente più ranggiungibile!

Rimasi immersa nei miei pensieri mentre i clienti in fila dopo vari minuti si stavano ormai chiedendo se fossi ancora tra loro.

***
La notte di S. Lorenzo, per me ha sempre avuto qualcosa di magico, qualcosa di speciale che spinge quasi tutto il mondo a mettersi a naso all'in sù nella speranza di avvistare un frammento incandescende chiamato più semplicemente 'stella cadente.'

Come ogni anno chiamai a casa mia Alyssa e Azzurra per metterci stese sul prato fresco a sparlare di ogni cosa nell'attesa che una stella cadente si rivelasse ai nostri occhi, peró qualcosa quest'anno era diverso.

Sarà che abbiamo finito la scuola, che ormai siamo cresciute, che ora abbiamo tutte una nostra vita ,più o meno, indipendente.

Dunque per colmare il vuoto creato da questo mio dubbio glielo chiesi, si guardarono per un attimo e si scambiarono un sorriso malizioso.

"No bella, é che sei innamorata!" affermarono all'unisono, io le guardai scioccata "E di chi mai?", loro di risposta mi diedero solamente uno sguardo spazientito come se io dovessi saperlo.

Si ostinavano a parlarmi sempre di Antonio, a ripetermi quanto fosse bello, gentile, e che stesse per diventare famoso e dunque era un'occasione da prendere al volo, io le lasciavo parlare.

Sì, era un bel ragazzo, ma io non provavo nulla per lui, solamente quando vedevo Alessio e Adriano il cuore mi batteva forte e quasi mancava il respiro, sarà per la somiglianza strabigliante tra i due.

Rialzai lo sguardo, ed eccola: una lucetta strisció tra i mille puntini luminosi immersi nell'oscurità.

"Vorrei che il mio unico sogno si avverasse, vorrei finalmente vivere della mia passione e alzarmi ogni singolo giorno pensando 'Ce l'ho fatta.' ".

Quando riaprii gli occhi mi sentii come se un peso si fosse levato dalle mie spalle, guardaii l'ora al cellulare e mi accorsi del messaggio di Stash che mi chiedeva la conferma per scendere a Napoli, io ancora non sapevo cosa rispondere dunque lo ignorai, il mio sogno era nelle mani di mio padre.

La mattina arrivò molto velocemente, ma nonostante questo ero felice, quando arrivai al negozio per aprire trovai il corriere davanti alla serranda, era arrivato il disco.

Lo rigirai tra le mani per diverse volte tra le mani e notai l'originalità nella grafica:una 'K' dorata grandissima su uno sfondo di un cielo cupo pieno di nuvole sul quale erano incise varie parole di speranza per far scomparire le cose brutte che ci sono a questo mondo.

"I Want", lessi ad alta voce pensando ai miei desideri che avrei voluto realizzare, proprio in quel momento entró Adriano, il mio primo pensiero appena incontrai il suo sguardo fu "Che ci fa qui a quest'ora?" .

"Ciao!" mi salutó mostrando il suo sorriso smagliante, io ricambiai e poi continuó a parlare "Ho saputo che viene un bello spettacolo musicale a Roma..." fece una pausa molto imbarazzante, "Ti andrebbe di andarci insieme? Dato che a me interessa il ballo, a te il canto, a entrambe i musical dunque... é perfetto!" propose sorridente.

Io ricambiai il sorriso e senza nemmeno pensare accettai, che quella stella stesse dando i primi risultati?

Poggiai il cd sulla scrivania di mio padre pregando,presi il cellulare e guardai il blocco schermo con la foto con Alessio che ci scattò Stash, in qualche modo mi diete forza di credere, poi andai sull'agenda per segnare l'appuntamento -se così si poteva chiamare- con Adriano tra due settimane, lo segnai comunque nonostante sapessi che non l'avrei sicuramente dimenticato.

Finalmente mi sentivo in pace con me stessa.

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