Capitolo 9

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Elena

«Eccomi, sono a casa.» annunciai, sfilandomi lo zaino e la giacca, buttandoli a terra.
Mi accorsi che non c'era nessuno, a parte Diego che era seduto sul divano a gambe aperte mentre fumava una sigaretta e aveva lo sguardo penetrante.
«Niente scuola oggi, signorino?»
«Ho marinato la scuola, come la maggior parte dei miei giorni. In genere ci vengo solo per vedere la tua amichetta sexy, ma visto che lei non ne vuole sapere più di me non ha più senso!»
«La mia "amichetta" è proprio una puttana!» sbottai io, incazzata. Volevo sfogarmi e non mi interessava chi avessi davanti a me.
Lui alzò un sopracciglio:«Seriamente? Sembra una così brava ragazza!»
«Beh, ti sbagli!» lo contraddissi.
«Che è successo, biondina?» batté più volte il palmo della mano sul divano, invitandomi a sedere vicino a lui.
Sospirai, mi sedetti e gli raccontai tutto:«È successo che...» cominciai a singhiozzare, mentre parlavo «Il ragazzo che mi piace si è innamorato di lei! Brutta stronza!»
«Beh, ci credo, lei è una bella ragazza, tu... Tu un po' meno...» sorrise maliziosamente, per provocarmi.
«Così non mi aiuti affatto! Sono seria!» gli buttai un cuscino in faccia «E non illuderti, lei non prova le stesse cose per te!»
Si tolse il cuscino dalla faccia e mi guardò con un ghigno:«Cerca di farti notare da quel ragazzo. Non fartelo soffiare così.» concluse, per poi alzarsi e andare a fumare fuori.
Giusto.
Non dovevo farmelo soffiare da lei.
È mio e me lo prendo.
Però prima dovevo parlare faccia a faccia con lei, non potevo ancora far finta di niente e guardarla solo male ed evitarla.

Avevo appena finito i compiti, quindi uscii di casa e andai da Silvia. Dovevamo chiarire questa cosa. Ora.
Mi incamminai verso casa sua, strascicando i piedi l'uno dietro l'altro molto velocemente.
Io le voglio bene, ma in quel momento era come se fossimo in competizione e stava vincendo lei! Non potevo permetterglielo e pensavo che Francesco apparteneva solo a me!
Appena arrivai davanti casa sua, ad aprirmi era sua madre.
«Ciao... Ci sta Silvia?» spostai il peso da un piede all'altro per il nervosismo e la tensione che respiravo in quel momento.
«Ciao Elena! Certo, entra! È in camera sua!» sua madre mi accolse cordialmente.
La ringraziai con un cenno e andai in camera sua.
«Oh, ma quale sorpresa!» era seduta sul letto, col portatile al suo fianco. I capelli scuri erano raccolti in una crocchia improvvisata e indossava una misera felpa verde e un leggins nero. Mi guardò con una smorfia. Dedussi che non le era molto piaciuto il trattamento di stamattina...
«Senti, dobbiamo parlare! Solo io e te!» la sfidai con lo sguardo.
Ora avremmo parlato e chiarito tutto.

-G.✨

Amore o amicizia?-1.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora