Sono passati solo tre giorni da quando aveva buttato fuori di casa Steven.
Ma a Rachel già mancava.
In più quando Gordon lo era venuto a sapere si era incazzato di brutto.
La casa era così vuota senza di lui.
Anche se viveva con suo padre, lui non passava molto tempo in casa per via del lavoro e l'unico a fargli compagnia, quando non usciva con le amiche o era depressa, era Steven.
Era caduta in una depressione tremenda.
Non era nemmeno andata a scuola da quanto stava male.
Ma un pensiero fisso le invadeva la testa.
Quel giorno.
Mentre lo guardava andarsene.
Vide i suoi capelli... non erano verdi... ma erano tornati del solito nero corvino.
Ma come?
Come hanno fatto a tornare normali se solo pochi minuti prima erano verdi.
Cercò di distogliersi da quei pensieri.
Non gli importava più niente di quel pagliaccio(Nel vero senso della parola).
Con lui aveva chiuso.
Ma ne sentiva la mancanza.
E gli ritornò in mente il giorno da qui aveva iniziato a provare più che un semplice sentimento di amicizia verso di lui.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Flashback:10 anni fa.
-Ehi! Ridammelo subito!- urlò la Rachel di 7 anni a dei ragazzi della sua stessa eta, però più alti di lei, che le avevano preso il suo libro preferito (Un romanzo giallo che gli avevano regalato Steven e il suo papà).
-Sennò che fai?- disse uno dei due lanciando il libro al compagno.
-Ci picchierai forse?!- disse l'altro, spingendola e facendola cadere
-Se non lo farà lei- disse un bambino incappucciato-lo farò io.-si tolse il cappuccio scoprendo il viso.
Era Steven, anche lui a quei tempi aveva 7 anni, era sempre stato ed era ancora uno che odiava le ingiustizie come quella.
-Oooh il terribile Steven, e con cosa avresti intenzione di picchiarci?! Con quelle manine?!- disse uno dei bulli.
-No, con questa.- mostrando una piccola asse di legno che teneva in mano.
I due deglutirono, quello che teneva il libro lo lanciò alla bimba e se ne andarono.
Steven lascio l'asse e aiutò Rachel a rialsarsi.
-Tutto apposto?- gli chiese.
-Si.- rispose Rachel, rimettendo il libro nello zaino.
-Dimmi la verità, li avresti davvero colpiti con quell'asse se non mi avrebbero ridato il libro?-
-No, mi piace fare scena.-
I due bambini si misero a ridere.
Suonò la campanella.
-Accidenti, sbrighiamoci altrimenti la maestra si arrabbiera!- e prese Rachel per mano.
La bambina arrossì.
E i due si avviarono in classe mano nella mano.
E da quel giorno Rachel provò qualcosa di più che una semplice amicizia verso Steven.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ancora si interrogava su come appena uscito dall'ospedale Steven dicesse che non era colpa sua se era stato buttato nella vasca e pochi giorni dopo gli sbraita dietro dandogli la colpa di tutto.
Al ricordo di quel momento.
Si andò a nascondere nel suo armadio(Come faceva ogni volta che era triste).
Chiuse le ante.
Si raggomitolò in una coperta.
Ma mentre si draiava.
Si sentì scomoda
Come se ci fosse qualcosa tra i vestiti.
Ne scostò un po' fino a scoprire un pacchetto.
Sopra c'era un foglietto con su scritto:
"X Rachel,
Scusami per lo spavento che ti ho fatto prendere. Questo è un pensierino che ti ho preso perchè sò che era da tanto che ne volevi uno.
Con affetto Steven."Scartò il pacchetto.
E non potè credere ai suoi occhi.
Dentro c'era la cosa che sognava da sempre.
Un diario.
"Perchè deve essere così dolce e stronzo allo stesso tempo" pensò abbracciando il diario.
Non sapeva se ignorare quel gesto e tenersi il diario.
O chiamarlo per ringraziarlo dimenticando tutto quello che gli aveva detto.
Adesso era sulla scrivania, con davanti la foto di lei e Steven a capodanno(Che teneva sempre li), il diario e il cellulare.
Prese una decisione.
Afferrò il telefono.
Scorse sulla rubrica.
E premette il tasto VIDEOCHIAMATA.
Il destinatario rispose subito.
«Ciao...Steven...»
Quando Rachel lo vide i suoi occhi brillarono di gioia.«Ciao, perchè sei così felice?»
«Steven! Ti sei visto allo specchio ultimamente?! Sei ritornato normale!»
Infatti i suoi capelli erano davvero tornati neri, gli occhi erano di nuovo marroni, le labbra non erano più rosse ed era tornato del solito colorito.«Ah si le medicine che mi ha dato il dottore, mi aveva detto che erano ad effetto rapido, però non credevo così rapido!»
«Dove sei? Quella casa ha un aria familiare...»
«E certo che ha un aria familiare è la casa dei miei genitori.»
«Ma non doveva essere demolita?»
«No, l'ho salvata perche essendo intestata alla mia famiglia, era ereditata a me.»
«Allora... domani ti rivedro a scuola?»
«Credo di no, stò ancora sistemando, forse per un paio di giorni non verrò.»
«Ok ti lascio lavorare. Ciao»
Disse con tono allegro.«Ciao»
Riattaccò.
Poi si ricordò di non averlo rigraziato del diario.
-Ah che stupida che sono!-disse a se stessa.
_________________________________Steven aspettò che Rachel gli riattaccasse.
-Okay fine della scenata.-
Disegno:Steven che aspetta che Rachel riattacchi.
Allora, in questo capitolo volevo farvi conoscere meglio Rachel, perchè sarà un personaggio importante nella storia. Ultimamente mi piace lasciarvi con un filo di mistero come nell'ultimo capitolo e se volete sapere come continua dovrete aspettare almeno una decina di giorni.
Ricordate di lasciare like e commenti.
Grazie.
By IlFiglioDellaFollia.
STAI LEGGENDO
A Fool In NY City (In Pausa)
AdventureÉ incredibile come un solo avvenimento possa cambiare completamente la nostra vita sentimentale, sociale e addirittura...psicologica.