6-Amici di carcere

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Lo ammanettarono.

E lo fecero salire su una volante.

-Allora dove mi portate? In riformatorio? In prigione? In manicomio? Se posso suggerire una tappa, io proporrei una breve sosta da Mc'Donald. HAHAHAHAHAHAHA-

I poliziotti si guardarono come per dire "questo è matto".

-Intanto tappati quella cazzo di bocca.- disse uno dei due.

-Gny. Che gentilezza. Era solo per fare conoscenza.-

-Calmati Smith. Comunque...ragazzo...ti portiamo all'Asylum.- disse con tono calmo lo sbirro alla guida.

L'Asylum era un immensa prigione/manicomio, costruita su un isola nella baia di New York, dove era rinchiuso il peggio del peggio.

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Arrivati lo fecero scendere.

Fu scortato da una decina di poliziotti.

Mentre lo portavano negli spogliatoi davanti a loro passò una donna scortata da due guardie.

-Ehy bellezza ci vediamo nella mia cella!- gli disse facendogli l'occhiolino.

Lei rispose con un calcio nei coglioni ben piazzato.

-HAHAHA! Credo di piacerle!- disse ridendo.

Lo portarono a cambiarsi.

Gli diedero una tuta arancione con dietro scritto "Asylum" e davanti "24899".

-É bellissima ma... non c'e di un altro colore? L'arancione mi fa sembrare più grasso.-

-Vieni avanti e stai zitto.- gli disse una delle guardie.

E lo buttarono dentro una cella nell'ala nord.

-Uh! Camera con vista panoramica sul cortile. Carina ma poco spazziosa.-

Si accomodò su quello che si poteva chiamare letto.

Tutto si fece silenzioso.

Finchè.

Il suono di un carillon non ruppe il silenzio.

Le note erano lente, malinconiche e anche un po' inquietanti.

Si addormentò ad ascoltare quella melodia.

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Si svegliò al rumore di una guardia che sbatteva sulle sbarre della sua cella dicendo -Svegliati pagliaccio è ora di colazione!-

Lo condusse alla mensa, una sala immensa i qui erano posti un centinaio di tavoli e altrettante sedie.

-Non si potrebbe andare in un luogo un po' più appartato?-

-Taci e vai a prenderti da mangiare.-

Mentre andava a prendersi da mangiare noto un ragazzo con delle bende sulla faccia.

Al bancone gli sbatterono nel piatto una sbobba marrone con... non sapeva cosa c'era dentro e non voleva nemmeno saperlo.

-Volete dire che io mi sono svegliato alle 6 di mattina per mangiare questa merda?!-

-Amico. È già tanto se ci danno da mangiare.- dietro di lui c'era un ragazzo sui 18 anni, alto, magro con i capelli biondo paglierino e lunghi, aveva delle bende sull'occhio sinistro, probabilmente aveva subito un incidente, e l'occhio destro aveva l'iride dorato-Piacere Eric Maxuel.-

-Steven Dylan Yoice ma chiamami Killer Smile.-

-Vuoi venire al nostro tavolo?-

-Certo anche perchè non saprei dove andare.-

Lo seguì fino ad un tavolo dove erano seduti altri due detenuti.

-Ragazzi vi presento Killer Smile.-

Uno era un gigante pelato imbottito di steroidi e l'altro un 19enne atletico dai capelli castani.

-Ehy new entry! Piacere Wade Colson e quel Mister Universo lì è Marc Tomson.- disse il ragazzo.

-Benvenuto matricola.- Marc si era alzato a dargli una pacca sulla spalla che avrebbe buttato giù un elefante.

Si sedette, dopo aver ripreso l'equilibrio.

-Chi è qui da più tempo?-

-Io, perchè?- Marc si fece avanti.

-Sai per caso chi è quel ragazzo con le bende?-

-No, nessuno lo sà. Sò solo che non è qui da poco, ero già qui quando è arrivato e aveva già le bende.-

-Grazie dell'informazione. Bando alle ciancie, ho un piano.- disse convinto.

-Sono con te.-

-Io stò con il clown e l'orbo.-

-Hahahaha!- Marc scoppio in una fragorosa risata.

-Che hai da ridere?-

-Sei appena arrivato e vuoi già evadere?! Hahahahaha! Ci stò, non sopporto più questo posto.-

-Perfetto. Ma abbiamo bisogno di un ultimo componente.-

-Chi?- chiesero in coro.

-Lo scoprirete.-

Si alzò e andò dal ragazzo con le bende.

-Ciao.-

-Vattene.- rispose freddo senza neanche guardarlo.

-Cortesia portami via.- ribatte allegro e rilassato sedendosi.

-Non te lo ripeterò due volte, vattene prima che ti faccia saltare via quel bel sorrisetto.- disse incazzato.

K.Smile si accorse che nel collo aveva delle ustioni di 3° grado.

-Le ustioni. Come te le sei procurate?- domandò in tono serio

Il ragazzo si bloccò.

-Se non vuoi dirmelo fà lo stesso... ma se vuoi andartene da questo inferno...puoi trovarmi alla cella 7.8.0.- e se ne andò.

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Erano le 7 passate.

Stava guardando fuori dalla finestra.

-Pagliaccio!- era il ragazzo della mensa.

-Allora, hai rivalutato la mia proposta.-

-Puppeter. Dark Puppeter.- gli porse la mano.

-Killer Smile.- e si stinsero le mani.

Ladies and gentlemen
Ecco a voi nuovi personaggi di A Fool In NY City.
Spero vi piacciano.
Bene con questo è tutto (oggi non ho molto da dire, non odiatemi per questo).
Lasciare un like all'uscita.
Grazie.
By IlFiglioDellaFollia

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