Capitolo 20

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Pov's Sophia
Arrivai, non c'era nessuno delle persone che avevo chiamato, dovevano ancora arrivare. Andai verso la resepsion e l'infermiera mi rivolse un sorriso formale "salve, come posso aiutarla?" avevo il fiatone e ed ero in ansia "sono la fidanzata di Alexander Hugghins" la signorina annuii "mi mostri un documento poi firmi qui" cazzo perché non mi faceva fare anche una ruota così l'avrei convinta. Le passai il documento e firmai "bene la camera e la 810 al 3° piano" corsi all'ascensore e cercai la camera una volta trovata vidi il medico uscire "allora dottore come sta?" il dottore mi fece sedere e mi mise una mano sulla spalla conoscevo bene quei gesti "ha preso un duro colpo alla testa ed ha un trauma cranico, potrebbe svegliarsi tra dieci minuti come potrebbe non svegliarsi più" sgranai gli occhi che si riempirono di lacrime, no, non ancora "posso vederlo" ormai sto piangendo "certo" mi fece accomodare e io lo guardai dormire una scena mi comparve nella mente: Edward. Mi mancava così tanto, la sua morte è stata tutta colpa mia. La mia vista si offuscò di nuovo e le lacrime di nuovo rigarono il mio viso. "Non mi puoi fare questo" dissi rivolgendomi ad Alex che 'dormiva' nel letto "i-i-io t-t-ti amo" balbettai era una frase che ormai avevo scordato, non la dicevo a qualcuno da anni ormai o almeno non era sincera come questa volta, improvvisamente entrarono la madre di Alex è un uomo "tesoro mi dispiace è tutta colpa mia non avrei dovuto lasciarti andare" disse allora l'incidente in moto era causa sua "io avrei dovuto fermarti e non mentirti per quanto riguarda tuo padre ma ti prego perdonami" le lacrime erano sincere e io uscì per educazione e mi accostai al vetro trasparente per osservare ancora Alex "ti ricorda Edward vero" la voce di mia madre alle mie spalle mi fece sobbalzare, annuii "la sua morte non è stata colpa tua, è stato un incidente" la rabbia mi ribolliva nelle vene continuavano tutti a dirmi le stesse cose da 4 anni "LA SUA MORTE È STATA SOLO COLPA MIA, NON AVREI MAI DOVUTO GUIDARE LA SUA MOTO SU UN AUTOSTRADA, NON AVEVO ANCORA L'ETÀ E ORA LUI È SCAVATO SOTTO TERRA DA 4 ANNI E IO SONO QUI A RIDERE E SCHERZARE CON I MIEI AMICI" mia madre abbasso la testa e se ne andò avevo esagerato ma non ne potevo più, il dolore si affievoliva e poi ritornava e mi stava mangiando viva. Mi girai e vidi Jacob sorridermi tristemente mi appoggiai al suo petto e mi permisi di singhiozzare "ah tranquilla è forte si riprenderà, e poi c'è un angelo ad aspettarlo" mi accarezzava la testa, come avrei voluto credergli. "Avrei dovuto dirgli che tuo padre non era morto ma..." sentii la madre di Alex parlargli dolcemente "ora usciamo okay credo che anche qualcun altro voglia stare con Alex" disse rivolgendo il suo sguardo verso di me, ringraziai ed entrai "amore ti prego svegliati, non mi lasciare" gli accarezzai la mano "se mi lasci come faccio a stare senza di te" sussurravo per non farmi sentire "mi mancherebbe il tuo sorriso, e mi manche resti tu" ormai in sottofondo di sentiva solo il bip della macchina cardiaca, e il rumore coordinato del mio cuore.
Una settimana dopo
Alex 'dormiva' ancora e io ero lì ogni giorno, anche Jacob era con me e mi è stato molto vicino. Ad Alex invece gli sussurravo parole dolci quando un giorno decisi di raccontargli la storia di Edward "sai era il mio migliore amico e per colpa mia è morto. Eravamo ad una festa ed ero sbronza lui no ma volevo comunque guidare la sua nuova moto rossa fiammante, avevo solo 13 anni e non sapevo quello che stavo facendo, avevo insistito così tanto che alla fine aveva acconsentito...poi una macchina ci è venuto contro e io andavo troppo veloce per fermarmi e lui...è morto" i miei singhiozzi facevano eco nella stanza, appoggiai la testa al suo petto e piansi "ti prego non andartene anche tu" la sua voce mi fece sobbalzare "no, non lo farò" sgranai gli occhi "non ci posso credere, o mio Dio sei vivo" lo stavo abbracciando "ho sentito tutto quello che mi dicevi" sorrise, la madre che aveva visto dal vetro che si era svegliato aveva chiamato il dottore e in quel momento era entrato "scusi signorina non vorrei interrompere il vostro momento romantico ma dovrei visitare il paziente" disse sorridendo "certo" stavo per uscire quando la voce di Alex mi ferma "ehi" mi girai "ti amo anche io" sorrisi e uscii. Non avevo mai parlato a nessuno di Edward perché, sapevo di non essere in grado di descriverlo ma oggi grazie ad Alex mi sentivo finalmente più leggera scusa Edward se non sono venuta al tuo funerale e che non sono mai venuta a trovarti al cimitero solo che non mi sentivo degna di te, ho fatto una cazzata ma ti prometto che cercherò di non farne più solo per te. Avevo una voglia matta di baciare Alex ma avremo tutta la vita per questo perché io ci sarò sempre per lui e ora ha anche affermato che mi ama, sono la persona più felice della terra.

#sopresa, visto che oggi è il mio compleanno posterò il capitolo, spero vi piaccia❤️🎉#

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