Capitolo 35

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Pov's Sophia
Eravamo all'aeroporto e mia madre era mezz'ora che mi salutava e diceva di stare attenta, e io ero mezz'ora che le dicevo che stavamo fuori solo due settimane e non per sempre. Poi quando finalmente papà è riuscito a trascinarla via è scoppiato a piangere come se stessi andando in guerra il ché è alquanto strano visto che ogni volta che David parte oltre a sussurrargli qualcosa all'orecchio non fa...povero papà che la deve sopportare fino a nove mesi. Finalmente andiamo a fare il check-in e mettiamo i bagagli sopra al nastro trasportatore e ci facciamo perquisire quando addosso a Alex trovano il portachiavi con un micro coltellino che avevamo preso a uno di quei negozi che si trovano nel aeroporto. "Lo sa che questo non lo può portare sopra l'aereo" disse una delle guardie "ma dai cosa potrebbe fare con quel coso" dissi ridacchiando mentre la guardia mi guardò di sbieco "la prego di aspettare qui, non ci metteremo molto" ci fecero mettere in un angolo e intanto il tempo passava. La voce all'altoparlante reclamava gli ultimi che dovevano prendere gli aerei finché non reclamo il nostro "per il volo 74732 è pregato di salire a bordo, ripeto, volo 74732 salire a bordo" iniziai a entrare in panico mentre Alex cercava di calmarmi, finalmente il poliziotto arrivo "su potete andare" disse dandoci i biglietti e corremmo come dei forsennati ma quando arrivammo la signorina stava chiudendo le porte "la prego...ci faccia salire a bordo" avevo il fiatone e aspettavo ansiosa la risposta "ma in realtà io..." cerco di giustificarsi "la prego" ero disperata e a quanto pare si vedeva visto che apri le porte sollecitandoci a correre e quando finalmente salimmo bordo apri il borsello che mi ero portato come bagaglio a mano e presi: cuffie, telefonino e una mascherina per dormire, il viaggio era lungo e io avrei dovuto riposare. Anche Alex aveva portato un video game ma la mascherina non la volle, disse che era da stupidi. Ascoltai un po di musica degli One Direction è ancora non credevo che li avrei conosciuti. Dopo appena 4 ore non riuscendo più a dormire guardai un po fuori al oblò ed era magico,avevo viaggiato molto spesso in aereo ma ogni volta era più bello, sembrava di poter toccare le nuvole in quel cielo che fortunatamente non prometteva pioggia. Scossi un po Alex che si era addormentato e sobbalzo "siamo già arrivati?" chiese assonnato "no, guarda" gli indicai le nuvole "si molto interessante, ora lasciami dormire" si girò per quanto poteva è in meno di cinque minuti si addormentò. Cercai qualcosa da fare quando passo un ostes con un carrellino e delle cibarie varie e presi una Coca-Cola e delle noccioline salate. Finalmente dopo poco mi addormentai anche io. Passarono veloci quelle cinque ore e finalmente atterrammo. Io ero agitata mentre Alex era solo impaziente. Scendemmo con i bagagli e chiedemmo informazioni per arrivare al hotel. Prendemmo il taxi e durante il tragitto scoppiò una pioggia infernale. Perfetto, non siamo neanche arrivati a Venezia che inizia a piovere. Arrivammo all' albergo, era molto caratteristico e italiano, mi piaceva: avevo un entrata formale con una ragazza alla resepsion che non aveva neanche 23 anni. Iniziò a squadrare Alex e se avessi potuto l'avrei fulminata con gli occhi. Finalmente quando ci diede le tessere entriamo in ascensore e io sbuffai innumerevoli volte. Poi sotto lo sguardo stranito di Alex appena le porte si aprirono lo superai trascinando il trolley rosa e verde acido, regalo di Anny diceva che così sembravo una di quelle turiste con cappello e occhiali il che era molto esilarante perché avevo anche quelli. Buttai il trolley sul letto e Alex mi strinse ai fianchi da dietro "qualcosa non va?" chiese, lo spinsi via e apri con forza la valigia "no, tutto okay" dissi irritata "dovrei crederci?" alzò il sopracciglio scettico "non lo so, vallo a chiedere a Marta" dissi sistemando in modo nervoso i miei vestiti "ah ecco il problema" disse ridacchiando "che c'è da ridere?" chiesi assottigliando lo sguardo "e dai che ti ha fatto?" disse avvicinandosi "a me niente devi dirmi a te che ha fatto" risposi acida "sei gelosa per caso?" chiese malizioso "oh scusa se una tizia più vecchia di te quando ti parla  si morde il labbro e ti guarda in modo malizioso, e sarei io il problema?" chiusi la valigia dopo aver sistemato le cose più importanti "ma se neanche l'ho guardata in faccia" ridacchia nervosa "certo, gli hai guardato le tette" sputai la mia gelosia "non dire cazzate adesso, io non ho fatto niente di male. Non gli ho guardato le tette è lei che mi ha immaginato in una serata hot perché sono irresistibile" rise di gusto "sei un idiota" gli urlai contro, mi stava irritando "vieni qua" ed esplosi "ma vaffanculo" dissi prima di uscire dalla camera sbattendo la porta. Scesi come un fulmine giù per le scale e mi precipitai da Marta alla resepsion, bussai ripetutamente al campanello finché quella strombetta non arrivò con il suo culo perfetto stretto nella gomma a tubino e quel stupida camicetta da cui uscivano quelle sue tette rifatte "come posso aiutarla" sorrise "ascolta bene, ochetta con il nome di una pornostar azzardati a guardare di nuovo Alex in quel modo e giuro che ti sgonfio a furia di picchiarti" ringhiai a denti stretti "si calmi o sarò costretta a chiamare la sorveglianza" gli mostrai educatamente il dito medio e entrai in ascensore mentre quella puttana faceva un espresione tipo 'o' con quel orrendo rossetto rosso che con i suoi capelli bruni la faceva sembrare una troia ah no scusate lo è. Entrai in camera dopo più o meno 15 minuti "che cazzo stavi facendo?" chiese Alex "chiedi a Marta con il nome di pornostar" dissi ridacchiando e trascinando anche lui, ci ritrovammo a ridere come due stupidi a terra mentre ci abbracciavamo "scusa" dicemmo insieme, ci sorridemmo "giuro che non gli ho guardato le tette" gli accarezzai la guancia "beh per sicurezza, giusto per la cronaca, sappi che se lo fai ti castro" assottigliai lo sguardo e dopo scoppiai a ridere "ora posso sapere cosa gli hai detto per curiosità" scossi la testa "mi spiace, cosa tra me e lei, ma sappi che l'ho minacciata" sorrise e mi accarezzò le labbra con il pollice "ti amo" disse prima di poggiare le sue labbra sulle mie.

#okay mi vorrete morta vero? Scusate per il ritardo ma tra l'inglese, la matematica (che io odio) e le lezioni di Violino sono impegnatissima. Non giudicatemi male, non sono una secchiona solo che ho dei sogni da realizzare. Allora come vi va la vita? Spero bene❤️ #

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