Capitolo 3

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Mi svegliai estremamente tardi, chissà perché la nonna non mi avesse svegliato prima, erano le 12:00, avevo un messaggio non letto, era Marco e diceva "buongiorno principessa mia", sorrisi e gli inviai "buongiorno anche a te amor mio".
Scesi, vidi la nonna strana, stanca -Ehi nonna, che succede?- chiesi preoccupata e lei ci mise un po' a rispondere e in quei pochi istanti la fissai era la donna più bella che ci potesse essere d'altro canto come sua figlia era una bellezza particolare, gli occhi verde smeraldo andavano perfettamente a nozze con i suoi capelli quasi tutti bianchi ormai se non per qualche filo ancora nero, si avevo i capelli del colore di mia nonna, lei non usava le tinte era una donna semplice, non era pettegola come le altre era semplicemente lei, bella come il sole, -non sto bene, tesoro non ti preoccupare, dopo pranzo mi passerà- si fermò per poi continuare -odio il pranzo! Non ho preparato nulla, non mi era mai successo in 65 anni, che sbadata, scusami- mi disse, era evidentemente che qualcosa non andava la nonna non si dimenticava nulla, specialmente del pranzo.. -nonna riposati, preparo qualcosa io, su dai tranquilla- dissi io nascondendo la preoccupazione, mi perverse una brutta sensazione, -tesoro invita Marco a cena, sta sera, voglio salutarlo non lo vedo da tanto tempo- disse lei stanca, nonna non mi chiedeva mai di Marco stava per succedere qualcosa o io ero troppo paranoica, decisi di lasciar correre le cose mandai un messaggio a marco -nonna vuole che sta sera tu venga a cena- mi rispose dopo qualche istante -no sta sera non posso proprio- disse -che devi fare? Vieni ti prego, è la prima volta che ti premettono di venire a casa, la nonna non sta bene e ho paura visto che ti ha invitato a casa- dissi io seriamente preoccupata -tranquilla che non ti muore la nonna ahahahahah- rimasi pietrificata a quelle parole -Marco non ci trovo nulla di divertente. Vuoi venire si o no? Bah dovresti pensare prima di dire le cose ma che ti succede? Non capisci che se i miei nonni muoiono io sono solo ancora? Già ho perso i miei non vorrei che si ripetesse il tutto. Dimmi se vieni o no.- ero infuriata, non era da lui questa superficialità, non rispose pensai che non aveva voglia non avevo il coraggio di dirlo a nonna, mi lasciai i pensieri alle spalle e cucinai un po' di cose, forse eci le patate al forno e le cotolette di pollo la nonna le adorava, feci un'insalata con i pomodori dell'orto del nonno, andava così fiero di quel orticciolo, apparecchiai la nonna si mosse lenta era stanca, vide il mio viso che emanava preoccupazione e disse -che buon profumino, brava a mia nipote- disse sforzando un sorriso -nonna mi dici cosa sta succedendo?- tagliai corto rigirando la forchetta nel piatto ancora vuoto -tesoro, arriva il momento il cui il corpo non ce la fa a fare determinate cose, orami io sono una vecchietta, non volevo dirtelo così ma il dottor Franconi, mi ha prescritto una visita- si interruppe iniziò a piangere, piansi anch'io dopo qualche istante riprese a parlare con la voce rotta, tremolante -crede che io abbia il morbo di Parkinson, non è sicuro tesoro mio, ma presto potrei trovarmi a letto senza potermi muore per questo motivo vorrei conoscere far venire qui Marco adesso- ero terrorizzata, mia nonna che era così forte mi stava crollando d'avanti -nonna non è giusto, perché ci succedono sempre le cose più brutte non voglio che tu..- non ebbi nemmeno il coraggio di finire la frase mi alzai bruscamente e corsi in camera mia, avevo solo Marco oltre ai nonni decisi di chiamarlo per dargli notizia dimenticando i messaggi di prima -Marco- dissi in lacrime -Oi che succede?- sembrava preoccupato -la nonna..- mi fermai -il dottore pensa che la nonna abbia il morbo di Parkinson- singhiozzai -oh no, non può essere vero, amore no, stai tranquilla non è vero- disse lui -per questo sta sera mi ha detto di invitarti a cena, perché lei ora sta bene diciamo- dissi ancora piangendo -cosa la nonna vuole che venga a casa?- disse lui sbalordito come se non lo sapesse -ti ho scritto oggi per dirtelo- risposi singhiozzando -ah si vero, a che ora?- sembrava che stesse mentendo ma non ci feci caso già tutto andava male -vieni alle 19.- dissi e lui rispose -perfetto tesoro, ci vediamo dopo- passai tutto il pomeriggio a casa nella mia camera, erano le cinque e mezza, decisi di fare una doccia sembrava lunghissima ma rimasi a mollo solo mezz'ora, mi legai i capelli ancora bagnati, scelsi un vestitino corto con una gonna ampia era il mio preferito, aveva la base nera e la fantasia era delicata, piccoli fiorellini rossi, era simile a quello che aveva mia madre, lo portava nella maggior parte delle foto, abbinai le mie vans nere, misi un po' di eye-liner e del mascara non era per me il trucco ma quella sera lo misi, avevo comunque un'espressione triste, quella sera non sarebbe stata facile, mi asciugai i capelli con il phon e poi li feci lisci, usai la piastra non mi andava di acconciarmi i capelli, tutto sommato saremmo rimasti a casa uscì dalla mia camera che erano le 18:30, c'era un odore incredibile, il tavolo era apparecchiato una meraviglia la nonna sembrava stesse bene, il nonno aveva il broncio ma quello era ormai incluso con lui, portava la sua camicia "elegante" era semplice, tutta bianca, anche i pantaloni facevano parte del suo repertorio elegante, tutti neri, e le solite scarpe, i mocassini.
La nonna, lei era meravigliosa, portava un una gonna che le stava a pennello era verde muschio con una camicetta bianca, è una giacchetta dello stesso colore della gonna, quel verde che risaltava i suoi meravigliosi occhi, era sorridente mi guardò e disse -cos'è quella faccia? Sei bellissima tesoro- -niente nonna, Marco alla fine mi lascia e si innamora di te, ma ti sei vista? Sei uno spettacolo- dissi ridendo il nonno si schiarì la voce -ti piacerà nonno- dissi io rassicurandolo erano le 18:59 il campanello suonò mentre andai ad aprire la porta sentì il nonno dire alla -è puntuale, già va bene- sorrisi e aprì, Marco era estremamente bello, mi sorrise i suoi denti bianchissimi era meravigliosi, aveva i capelli perfetti come sempre mai spettinato, indossava una camicia stretta, gli stava da Dio, con una giacca blu che gli faceva le spalle larghe, un paio di jeans a sigaretta e la cosa mi stupì perché portava delle scarpe diverse da quelle che porta di solito aveva della scarpe eleganti anche lui, tutti erano perfetti e io come al solito ero superflua -sei un'incanto- sorrise -oddio ma sei una meraviglia- dissi guardandolo- lo portai dai nonni e si presentò il nonno burbero come sempre gli disse -fai attenzione a mia nipote, se piange anche solo una volta per te considerati morto- Marco era in imbarazzo questo era sicuro la nonna lo noto e si intromise dicendo -suvvia caro, Marco è un ragazzo eccezionale, lo conosciamo da sempre- disse la nonna, ci sedemmo a tavola, Marco mi sorrise, la nonna disse -siete proprio belli- Marco arrossì era la prima volta -grazie- disse lui, abbassai lo sguardo, - da quanto state insieme?- disse nonno -da due anni- dissi io, era tutto particolarmente silenzioso era imbarazzante, mangiammo la pasta con la panne e i funghi era deliziosa marco fece i complimenti alla nonna, poi il secondo era davvero buono patate e salsicce al forno, nonno guardava Marco, non gli era mai andato a genio anche se diceva il contrario si capiva, Arrivò il dolce, la crostata di fragole della nonna era qualcosa di indescrivibile Marco la mangiò forse per educazione non mangia dolci, non parlai per non metterlo in imbarazzo ancor di più, fu una bella serata, ma nonna era sfinita anche se sorrideva -vorrei chiedervi il permesso di portare fuori Alice sta sera, sempre se non è un problema per voi- chiese Marco con un filo di voce, mi prese alla sprovvista non sapevo che volesse uscire -è un problema- disse brusco il nonno io cercando di convincerlo aggiunsi -nonno non è la prima volta che usciamo soli, sta tranquillo- -Giovanni, il ragazzo è un amore, lasciali andare- disse la nonna rivolta al nonno con un fare dolce, abbracciai il nonno e poi anche la nonna, poi andai via con Marco, appena usciti da casa mi baciò delicatamente sulle labbra, aveva le labbra più morbide del mondo, era dolcissimo, mi guardò negli occhi e mi baciò ancora, mi disse -ti amo- e non mi diede il tempo di rispondere che mi diede un altro bacio, ma sta volta non si fermò alle labbra, lo lasciai fare era così passionale che non potevo digli no.
Andammo al parco comunale, era davvero romantico non c'ero mai stata di sera, ci sedemmo nella panchina illuminata dal palo della luce che sostava davanti al laghetto dei pesci rossi, naturalmente artificiale, mi fissò e mi disse -io ti sposo, sono innamorato di te- -anch'io ti amo, e ti amerò per sempre- dissi io -sei bellissima- mi appoggio una mano sulla coscia -grazie anche tu- dissi abbassando lo sguardo, avvicinava sempre di più la mano nella mia zona off-limit, glielo avevo già detto che io non gliela avrei data.
Gli spostai la mano -che ti prende? Ho solo appoggiato la mano- dissi lui brusco -mi da fastidio- dissi io, -sono il tuo ragazzo, Dio mio, stiamo insieme da due anni e ti solo baciare, cazzo ho 17 anni, non sei una bambina, se me la dai non devi per forza devi dirlo a tuo nonno- era furioso -ma che stai dicendo? Lo sai come sono, trovati un'altra puttana se vuoi, io non ti do nulla, se non amore, stai cambiando Marco, non ti riconosco più- dissi io spaventata da lui -ma vaffanculo, le puttane già ce l'ho sta tranquilla, ma maledizione a me che ho scelto la Santa, senti vaffanculo ancora, stai con la nonna- disse lui, rimasi stordita -Marco, ma che cazzo stai cercando di dirmi?-

Questo capitolo è abbastanza lungo (scusate ahah.)
Cosa sta succedendo? La storia si sta evolvendo abbastanza veloce.
Buona lettura..💞

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