Capitolo 4

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Ero nel panico più totale, avevo paura che Marco volesse lasciarmi, ma non fu così.
Mi tirò a se e mi strinse dicendo -sei mia, solo mia, ti amo- mi diede un bacio, ero stordita cos'era successo?
Gli dissi -portami a casa-
-ah solo questo hai da dirmi?- -Marco, che vuol dire che le puttane già ce l'hai?- chiesi fissando il laghetto -Madonna mia, era per dire, non tocco una ragazza da due anni perché tu non vuoi, sono fedele in tutto e per tutto- disse lui scazzato -Non ti credo, sei diverso in questo periodo- le parole mi uscivano sole di bocca -Ma che cazzo dici? Senti Ale basta amo te- urlai, gridai come non mai, pensavo che qualcuno avrebbe chiamato l'ambulanza o non so cosa, mi aveva chiamato Ale.
-bastardo!- urlai ancora più forte, -Alice hai sentito male ho detto il tuo nome- non sembrava nemmeno mentiva spudoratamente, -hai detto Ale, Marco da quant'è che te la scopi? Io lo so che lo fai, stai insieme a lei? Dimmelo brutto stronzo!- ero furiosa -ally calma, non sto con lei, io sto con te da due anni, amore ti prego credimi- stava piangendo, non lo avevo mai visto piangere mi sciolse il cuore, pensai di aver esagerato per così poco.. -scusami, non volevo arrivare a questo, perdonami non ho mai dubitato di te e non voglio iniziare a farlo..perdonami amore mio- dissi con la voce rotta, non gli credevo davvero, ma finsi.
Mi baciò, con la sua lingua calda cercava la mia, mi strinse forte a se e mi sollevò, mi prese in braccio senza fermasi, mi spostò i lunghi capelli dal volto, smise di baciarmi mi disse -sei uno spettacolo- mi diede dolci baci sul collo, piegai la testa di lato per dargli spazio, arrivò all'attaccatura del seno, si stava spingendo oltre, di nuovo.
Il mio seno era abbastanza grande, non passava inosservato, era la prima volta che Marco, che era il mio ragazzo ci era tanto vicino, cercai di spostarlo delicatamente ma lui face forza si oppose, non voleva fermarsi in quel momento ebbi paura di lui, opposi resistenza lui mi lascio andare, -devi rovinare sempre tutto- mi disse lui queste parole mi fecero male,        -Marco, dovevi fermarti- dissi io impaurita -scusa se ti desidero così tanto- disse lui come se si dovesse giustificare, era tardi.
-andiamo via è tardi- dissi io -andiamo va- aggiunse lui seccato, arrivati a casa dei nonni si porse in avanti per baciarmi sulle labbra, mi scansai e gli diedi la guancia, non mi baciò, se ne andò direttamente, entrai mi spogliai e misi a letto.
Gli inviai un messaggio -Ehi- scrissi non mi rispose era la prima volta che faceva così, mi addormentai.
Era il 19 agosto, il giorno dell'apertura del tanto discusso negozio, chiesi a nonna se avesse voluto farci un salto acconsentì, mi lavai i capelli e li raccolsi in una lunga coda, misi un paio di short neri e una canotta grigia ci abbinai le mie solite vans nere, la nonna era molto bella, aveva classe.
Ci diressimo al centro a piedi, entrammo subito, era tutto così bello pieno di luci e musica assordante la nonna già lo odiava, la prima cosa che notai furono i cellulari era tutti così belli e costosi, non potevo permettermi nessuno di quelli esposti, un ragazzo, o meglio un uomo, molto bello, alto, con le spalle larghe, era ben messo fisicamente, aveva i capelli più neri dei miei e degli occhi azzurro cielo, che per non esagerare erano meravigliosi, non era del luogo si sentiva dal suo accento credo che fosse dell'estremo sud Italia, forse siciliano, mi disse -bella signorina, le serve aiuto?- -owh, no grazie sto solo guardando- dissi io presa alla sprovvista la nonna mi disse senza pensare al ragazzo/uomo -quale ti piace zucchina?- arrossì, non era il momento per i nomignoli dolci nonna.
Ne amavo uno, era super tecnologico, lo indicai timidamente il ragazzo si intromise e disse -zucchina, te lo consiglio anch'io ho questo modello, è una bomba, e non solo lui.- inutile negare che mi senti in imbarazzo la nonna disse -parli con il rispetto dovuto a mia nipote, non è un pezzo di carne da dare in pasto ai leoni e guarda di meno, e dalle quello che vuole- tagliò corto lei, era peggio ma la nonna mi stava per comprare un cellulare di oltre 700€ era per caso impazzita? -Nonna! Che fai non voglio che tu lo prenda costa un botto- dissi io dopo aver realizzato il tutto  -shh, sei una ragazzo d'oro non chiedi mai nulla, te lo meriti- la abbracciai la adoravo, mentre la nonna si era allontanata dissi al ragazzo -comunque scusi per prima, mia nonna è all'antica sapete come sono le signore anziane- arrossì e lui si mise a ridere -mi sta dando del lei signorina?- non sapevo che dire, non si era forse offeso?    -ehm si, mi scusi non sapevo fosse un problema- dissi io -Davide, chiamami Davide- mi stava dando troppa confidenza o sbaglio ci conoscevamo da quanto tre secondi? Forse era troppo gentile e io mi facevo troppe paranoie, sorrisi e mi presentai -Alice- dissi sorridendo la nonna lo fissava torva era evidentemente in imbarazzo, presumo il cellulare, andammo alle casse e nonna pagò, mandai un sms a Marco -tesoro, cellulare nuovo!!- non rispose non mi rispondeva più, era persa senza di lui, lo chiamai nel tardo pomeriggio dopo tre chiamate rispose       -che vuoi?- disse brusco -fare pace- dissi io decisa, -non sono incazzato- disse lui -perché non mi hai risposto?- -avevo da fare- replicò lui -non hai mai avuto nulla da fare prima, sempre io c'ero al primo posto, cos'è cambiato?- dissi preoccupata -molte cose, ti amo, scusa devo staccare, a dopo principessa- ultimante era davvero lunatico.


Ecco a voi il quarto capitolo della storia, non pare stia andando bene, ma continuo lo spesso, non voglio buttarmi giù, spero che almeno a qualche anon. piaccia
Buona lettura per chi se c'è che si è interessato alla mia storia..❤️

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