Ero distrutta, ferita, avevo il cuore spezzato, Marco non si faceva sentire e non rispondeva, ormai non mangiavo da giorni, la nonna era preoccupata, anche lei stava male.
Mi promisi che sarei tornata insieme a Marco, io lo amavo, speravo che tornasse, decisi di fare una passeggiata, al parco incontrai un mondo di ragazzi e ragazze ma non vidi Marco, in ogni volto cercavo il suo, mi sedetti su quella panchina, la stessa in cui mi lasciò.
Ero pensierosa quando un ragazzo si avvicinò a me, non era un ragazzo. Era più grande era lo stesso uomo che mi aveva venduto il nuovo cellulare, Davide.
-we come mai qui tutta sola?- disse lui sorridente era così affascinante -non sono sola, sto aspettando il mio ragazzo- dissi con l'aria triste, perché alla fine io un ragazzo non lo avevo più.
-oh, se è un problema vado via- disse lui al quanto deluso -Ehm in realtà potresti rimanere, perché non verrà, non sto aspettando il mio ragazzo o meglio lo sto aspettando ma è diventato ex ragazzo- dissi trattendo le lacrime avevo già parlato tanto visto che era una sorta di sconosciuto per me, mi sorrise e mi disse -sei così bella, anche quando cerchi di non piangere- disse lui sembrava serio, distolsi lo guardo da lui e lo diressi al laghetto e iniziai a parlare senza controllarmi -eravamo qui, circa due settimane fa, erano le sette di sera, mi chiamò e arrivai subito mi disse che mi amava ma che era stanco della situazione che si era creata che mi aveva tradito con una zoccola che odio, scusa per lo sfogo, e che era finita, mangio quel minimo per non far stare la nonna più male di quello che sta, bevo lacrime e vado avanti a tristezza, lui non si fa sentire e non mi risponde ai messaggi, e io sto morendo dentro perché lo odio così tanto che non posso fare a meno di amarlo, stiamo, o meglio stavamo insieme da due anni, era tutto per me, avevo solo lui e i nonni, e adesso ho solo i nonni- dissi io senza distogliere lo sguardo, Davide si sedette accanto a me, mi porse un fazzoletto, profumava di buono, non era il profumo dei soliti fazzolettini, mi diede l'idea che lui avesse lo stesso profumo.
Non stavo ancora piangendo, ma per poco, dissi un grazie soffocato per via delle lacrime che lottavano per sgorgare sul mio viso, -scusa se te lo dico, ma credo che stesse con te solo per abitudine, non ti amava, non devi distruggerti per uno così, sei così bella devi essere forte, devo dirti la verità mi piace il tuo sorriso, hai il sorriso da bambina, sei così dolce- non dissi nulla stavo solo piangendo allora li si che mi fu utile il fazzoletto, Davide senza aggiungere altro mi abbraccio, pensai oddio sono seduta al parco nella panchina mia e di Marco con un altro che per giunta mi abbraccia e mi consola? E se mi vedesse marco? Oddio, la cosa mi venne di impulso mi staccai da quelle braccia forti e muscolose che non opposero resistenza al mio gesto, mi disse -Ehi che c'è?- era preoccupato -scusa, so che hai le intenzioni più buone di questo mondo, che non ti sei avvicinato a me con malizia ma non posso stare qui con te, cioè se ci vede Marco penserà sicuramente male e non tornerà mai con me- dissi io speranzosa -ah giusto, Marco non tornerebbe, scusa devo andare, ci vediamo in giro, buona fortuna- era chiaramente offeso ma non potevo preoccuparmi anche di lui, avevo perso Marco e questo era il mio unico pensiero, decisi di tornare a casa, ma faci la strada più lunga, quella in cui si passa da casa di Marco, rallentavo sempre di più, senti una risata, era la sua ne ero sicura il cuore mi sobbalzò in petto, mi venne davanti, teneva la mano di Alessia..
Mi senti morire, ero delusa -ciao- mi disse guardando per terra -te la fai con le troie quindi è vero?- notai la faccia di Alessia ardere come fuoco rovente -troia sarai tu, guarda sta poveraccia- intervenne Marco per difendere me non quella.
-ehm ti ricordo che la tua ragazza sono io Marco, hai dimenticato?- disse Alessia offesa dal gesto del suo ragazzo, che schifo non era il suo ragazzo ma era mio, apparteneva ancora a me -Alessia vaffanculo va, eh lasciami respirare un po', Alice la conosco da un bel po', come stai?- aveva gli occhi luminosi e io altrettanto, Alessia non gli aveva ancora mollato la mano, -beh come dovrei stare?- dissi fredda -scusami- disse lui -ti va di prendere una pizza?- aggiunse, Alessia era sconvolta -ma sei serio?- disse Alessia -scusa, ally non posso..- era chiaramente triste voleva che uscissimo insieme, non parlai li lasciai andare, l'avrebbe portata a casa chi sa cos'avrebbero fatto..
Arrivai ai casa, non mangiai, andai a letto, scrissi a Marco ne avevo bisogno, -ehi- scrissi -sono con Ale..- rispose lui -vabbè ho capito, buon divertimento- scrissi la rabbia mi pervase -non ho detto che non posso parlare con te..- -non ti capisco proprio sai? Ma pensi che io sia a tua disposizione puoi fare che cazzo vuoi con chi cazzo vuoi e poi io ci devo essere per te? Sono ferita e ti odio perché non ho smesso di amarti nonostante tutto.- mi sentì più libera -mi ami ancora?- rispose lui -si- -scusami devo andare- rispose lui -ormai che ti trovi vattene a fanculo.- dissi furiosa -...- la sua risposta ero così nervosa, che poggiai il cellulare sul letto e modificai qualcosa senza rendermene conto, il cellulare dava i numeri, decisi di dormire, e che domani avrei sistemato quell'affare, ero troppo arrabbiata per occuparmene.Scusatemi tanto, ecco il capitolo buona lettura belli, un bacio💕
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I will love you
ChickLitEra una ragazza sola, sfortunata, i suoi genitori erano morti non si sentiva nessuno, era tanto bella quanto forte, si era trasferita dai nonni all'età di dieci anni dopo essersi legata particolarmente al suo amico d'infanzia, Marco, i due si misero...