Capitolo I

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SUSA, PERSIA

Haddassah guardava gioiosa la carovana proveniente da Gerusalemme.

-Zio Mordechai!- disse la ragazza rientrando nella casa in cui viveva con il fratello del padre, in seguito alla morte dei genitori.

-Rebecca! Che razza di domestica pensi di essere?!- rimproverò dolcemente la donna Mordechai, alludendo al tavolo pieno di scartoffie che aveva davanti.

-Così impara a portare il lavoro a casa- lo rimbeccò la domestica.

-La carovana è arrivata stamattina- comunicò allo zio.

-Beh, Susa è la capitale del mondo sconosciuto, le carovane arrivano ogni giorno!-

-Non da Gerusalemme- lo corresse amorevolmente, abbracciandolo e baciandolo sulla guancia, per cercare di convincerlo a lasciarla partire come tentava di fare ogni singolo anno.

-Chiedigli se ritorneranno alla stessa ora il prossimo anno- la derise lo zio che conosceva bene i suoi metodi.

-Il prossimo anno!? Me lo avevi promesso. Rebecca!- cercò l'aiuto della donna.

-Combatti le tue battaglie, non mi paga abbastanza per combattere le sue.-

Con un sospiro, la ragazza si arrese cpnsapevole che non avrebbe cambiato idea, non in quel momento per lo meno.

-Buongiorno Haddassah- salutò un giovane ragazzo carico di borse contenenti le vivande richieste dalla domestica.
-E tu dove sei stato?-
-Perdonami nonna, ma i mercati erano affollati, c'è una nuova carovana che viene da...-
L'ultima affermazione gli costò una dura occhiata da parte della nonna e un "argomento delicato".

-Zio Mordechai, non desideri vedere il nostro popolo risorgere alla gloria?- provò di nuovo a convincere l'uomo- Lo desideri. Ciro il Grande non ha conquistato Babilonia e ci ha liberato dalla prigionia? Lo ha fatto. E noi lo ripaghiamo abbandonando l'impero pagano per accogliere il nostro destino?
Certamente no.- concluse il suo breve monologo lasciandosi cadere sulla sedia.

-Oh Signore, ti prego giorno e notte di darmi la pazienza di Giobbe, di darmi la saggezza di Salomone, e tu che cosa mi dai invece? Mi dai soltanto le infinite illusione di una bellissima e giovane donna.- rispose lui, scatenando il nascere di un lieve sorriso da parte della nipote.

***

Dopo la breve discussione con lo zio, Hadassah aveva deciso di svagarsi un pò uscendo con le due amiche.

-Hadassah sogni sempre- le aveva detto una delle due, mentre lei si era bloccata ad osservare una lettiga che portava all'interno la grande regina Vashti, moglie dell'attuale re persiano: Serse.

-Forse!-

-Sarai tu la principessa oggi- scherzò rivolta all'amica, mettendole al collo una morbida sciarpa di seta color porpora.

***

Molti ebrei dimenticarono le gesta dei secpli passati, ma i discendenti di Aghad non lo fecero mai.
Infatti, ma moglie di Aghad era sopravvissuta e aveva dato alla luce un figlio.
Aveva forgiato per lui un sigillo, profetizzando che un giorno un Aghagita sarebbe venuto e che avrebbe finalmente ottenuto vendetta sugli ebrei.

***

-Hadassah! Leggici una storia- le avevano chiesto dei bambini vedendola passeggiare per il mercato.

L'aria si fece subito più tesa all'arrivo di un uomo a cavallo dall' apparenza molto minacciosa.

Tutto era nero in lui, dagli occhi, ai capelli, ai vestiti e ciò rendeva amcora più evidente un piccolo particolare. Un sigillo fatto completamente in oro rappresentante una sorta di "x" attorno alla quale vi era un lungo serpente.

***

-Il re Saul disse a Davide "Non puoi andare dinanzi a Goliath, tu sei un ragazzo" e Davide rispose "Mentre badavo alle pecore sono venuti un leone e un orso e io li ho uccisi entrambi, Goliath sarà come uno di loro." Iniziò a raccontare Haddassah, ignara del giovane, nipote della governante, che si trovava dietro di lei, pronto a giocarle uno scherzo.

"Perché ha sfidato l'esercito del Signore, come fara Jessie Bin Josefh, se si avvicina di un. Solo. Passo."

Tutti i piccoli spettatori scoppiarono in una fragorosa risata a cui si unirono anche i due giovani.

***
Sotterranei della reggia, Susa, Persia

-Vieni in pace, Aman?-
-Ci sono delle notizie vaghe lì fuori-
-Questo lo giudico io-

-Si vocifera che la regina Vashti non parteciperà al banchetto organizzato dal re, per protesta contro la guerra, apparentemente il re non ne ha idea.-

-C'è chi vende vaghe notizie e chi opportunità, questo è il motivo per cui tu sei un delatore, mentre io sono un principe rispettato. Dimmi Aman cosa fai con le monete che riesci a nascondermi?-

-Ho dieci figli, mio signore, e una moglie che ha davvero molte richieste-

-Dieci figli! Il grande re lo servi bene! Giovane, vattene ora, parla di me mentre sfami tua moglie e i tuoi figli. - concluse l'uomo mettendogli fra le mano una piccola borsa ripiena di monete d'oro.

Ma non appena l'altro uomo fu perso di vista, quello prese le monete che gli erano state date e le gettò nell'acqua profonda e putrida che si trovava nell' immensa vasca a lui vicina, la cui acqua giungeva direttamente dal mare.

Spazio autrice

Allora ecco a voi la nuova storia che sto iniziando.
Sì, lo so che non ve lo avevo complatamente anticipato, ma mi è venuta l'ispirazione e ho buttato giù i primi due capitoli.
Anche in questo caso commentate e votate, il vostro parere è importante.

Ps. Le parti in grassetto sono quelle pronunciate da Mordechai. È lui a raccontare la storia.


One night with the King - EsterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora